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Conosciuta anche con il nome di Abbadia della Berardenga nella valle dell’Ombrone senese o come in origine di San Salvatore e Alessandro di Fontebuona a Campi sopra il torrente Coggia, a pochi chilometri da Castelnuovo Berardenga, ha una storia antica e molto travagliata.
Si sa con certezza però che la Badia venne dotata di nuovi possedimenti e che prosperò nonostante il territorio fosse di confine e conteso tra Fiorentini, Senesi e Aretini. A causa degli scontri che si succedettero tra il 1207 e il 1230, la badia fu fortificata con mura e fossati e ponte levatoio; si menziona anche un torretta circolare, come riporta il Bargellini citando un disegno di Baldassarre Peruzzi conservato nella Galleria degli Uffizi, precedente a quella in stile neogotico che vediamo oggi.
Nel XIV secolo fu trasformata in Commenda e questo la salvò, nel 1554, dalla demolizione durante la guerra tra Cosimo de’ Medici e la Repubblica di Siena quando le truppe fiorentine posero l’assedio alla Badia; uno dei condottieri voleva ridurla in polvere, ma Cosimo, ben sapendo quanto fosse pericoloso, politicamente, inimicarsi un cardinale, preferì procedere per via diplomatica ottenendo che la badia fosse lasciata intatta.
Da allora iniziò
l'inarrestabile decadenza che vide demolizioni e trasformazioni rispetto
alla sua bellezza architettonica originaria. Tra gli scempi peggiori cui
fu sottoposta, a partire dal XVIII secolo, il cappellano Giuseppe
Radicchi fece staccare la chiesa dalla torre, accorciandola di una metà.
Resta l’incanto del luogo e la bellezza originaria della torre campanaria con cinque ordini sovrapposti con tre trifore e due monofore.
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