San Giovanni

in Rantia

 
     
 

 

S. Giovanni in Rantia (o in Rencine):

posta sulla strada che il vocabolo "Decimo" (cioè a 10 miglia da Siena) qualifica come di origine romana e che univa Saena (Siena) a Sina Iulia (Sinalunga).

L'edificio paleocristiano, di cui non è rimasta traccia, è da identificarsi sicuramente con l'attuale Pievina di S. Giovanni, detta nei documenti dopo il 1000: San Giovanni in Vescona, anche se l'abitato di Vescona si trova a notevole distanza dalla Pieva e nella quale sono stati riutilizzati all'esterno molti conci in travertino della primitiva Pieve.

Il toponimo "Rantia" deriva dall'etrusco "Arantia".

 

 

Così il Repetti, nel suo Dizionario Geografico Fisico e Storico della Toscana, racconta la Pievina di Vescona:

 

PIEVINA DI VESCONA fra la Valle dell’Ombrone e Val d’Arbia. Questa pieve dedicata a S. Giovan Battista trovasi alla destra della strada provinciale Lauretana tre miglia innanzi di arrivare ad Asciano, che resta al suo scirocco nella Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
Scaturiscono al suo maestrale fra i tufi e le marne conchigliari le prime sorgenti del torrente Arbiola presso il Casale di Ripa di Modine. Dicesi Pievina a cagione forse della piccolezza della chiesa, se non piuttosto dall’essere stata filiale dell’altra di S. Vito in Vescona, ossia in Versuris. Questa volgarmente detta in Creta, fra Vescona e Rapolano, è rammentata sino dall’anno 715 nella celebre controversia fra i vescovi di Siena e quelli d’Arezzo.
La Pievina di Vescona continuava ad essere semplice cura manuale della precedente quando uno dei suoi padroni, de’Conti della Scialenga, nel 1023 cedè la sua voce sopra cotesta chiesa alla Badia della Berardenga fondata dai suoi maggiori, mentre pochi anni dopo la pieve di S. Giovanni in Vescova insieme con l’altra di S. Vito in Versuris, trovansi designata nel lodo dato nel maggio del 1029 nella chiesa plebana di S. Marcellino in Chianti dal cardinal Benedetto vescovo di Porto, e dai vescovi di Città di Castello e di Volterra delegati dalla S. Sede Apostolica per rivedere e decidere la lite tante volte rimessa in campo sopra i diritti diocesani di alcune pievi del vescovato di Arezzo nel contado sanese.
Attualmente sono suffraganee della Pievina di Vescona due sole chiese parrocchiali; cioè, S. Florenzio a Vescona e la già Badia de’SS Jacopo e Cristofano a Roffeno, cui è annesso il popolo di S. Simone a Sarchianello presso la villa signorile delle Campane.
La parrocchia di S. Giovan Battista alla Pievina di Vescona 1640 sotto il vocabolo di Ripa sotto Modine contava 135 abitanti, nel 1745 ne faceva 121, e nel 1833 noverava 134 abitanti.