Così il Repetti, nel suo Dizionario Geografico Fisico e
Storico della Toscana, racconta la Pievina di Vescona:
PIEVINA DI VESCONA fra la Valle dell’Ombrone e Val d’Arbia.
Questa pieve dedicata a S. Giovan Battista trovasi alla
destra della strada provinciale Lauretana tre miglia innanzi
di arrivare ad Asciano, che resta al suo scirocco nella
Comunità e Giurisdizione medesima, Diocesi di Arezzo,
Compartimento di Siena.
Scaturiscono al suo maestrale fra i tufi e le marne
conchigliari le prime sorgenti del torrente Arbiola presso
il Casale di Ripa di Modine. Dicesi Pievina a cagione forse
della piccolezza della chiesa, se non piuttosto dall’essere
stata filiale dell’altra di S. Vito in Vescona, ossia in
Versuris. Questa volgarmente detta in Creta, fra Vescona e
Rapolano, è rammentata sino dall’anno 715 nella celebre
controversia fra i vescovi di Siena e quelli d’Arezzo.
La Pievina di Vescona continuava ad essere semplice cura
manuale della precedente quando uno dei suoi padroni,
de’Conti della Scialenga, nel 1023 cedè la sua voce sopra
cotesta chiesa alla Badia della Berardenga fondata dai suoi
maggiori, mentre pochi anni dopo la pieve di S. Giovanni in
Vescova insieme con l’altra di S. Vito in Versuris, trovansi
designata nel lodo dato nel maggio del 1029 nella chiesa
plebana di S. Marcellino in Chianti dal cardinal Benedetto
vescovo di Porto, e dai vescovi di Città di Castello e di
Volterra delegati dalla S. Sede Apostolica per rivedere e
decidere la lite tante volte rimessa in campo sopra i
diritti diocesani di alcune pievi del vescovato di Arezzo
nel contado sanese.
Attualmente sono suffraganee della Pievina di Vescona due
sole chiese parrocchiali; cioè, S. Florenzio a Vescona e la
già Badia de’SS Jacopo e Cristofano a Roffeno, cui è annesso
il popolo di S. Simone a Sarchianello presso la villa
signorile delle Campane.
La parrocchia di S. Giovan Battista alla Pievina di Vescona
1640 sotto il vocabolo di Ripa sotto Modine contava 135
abitanti, nel 1745 ne faceva 121, e nel 1833 noverava 134
abitanti.
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