S. Ippolito in Sessiano |
Santo Ippolito in Sessiano: è l'attuale chiesa posta fuori di Asciano, detta popolarmente Sant'Ippolito. Il toponimo prediale Sciano, Sisciano, Sessiano, cioè il "fundus Sessianus" prende il nome dal gentilizio latino "Sessius". Delle tre navate primitive, dell'edificio altomedievale, constatabili in base ai pilastri quadrangolari inseriti ora nelle pareti, si conserva la centrale (nella quale, a tutta parete, è conservato uno splendido affresco) e quella di destra adibita a cantina. Mantenne i diritti di chiesa battesimale fino al 998; nel 1040 risulta innalzata alla dignità di Pieve la chiesa già filiale di S. Agata, posta dentro il castello di Asciano. Il Martirologio Geronimiano unendo inspiegabilmente i martiri Ponziano e Ippolito, induce a pensare che egli volesse ricordare Ponzio Pilato, martire, come sembra, nel 96 a Sinalunga e santo titolare di questo battistero di Asciano.
Successivamente la struttura religiosa, venne ricordata dalla bolla di papa Alessandro III del 1178, e dalla seconda metà del Trecento diventò probabilmente sede di un convento dei Gesuati, forse dal 1367, anno in cui il Venerabile Girolamo d'Asciano fu eletto generale dell'ordine, dopo la morte del fondatore il Beato Giovanni Colombini. Con la soppressione dell’ordine nel XVII sec. iniziò il periodo buio della storia della chiesa, fino al 1875 quando acquistata da privati, fu nuovamente officiata dal 1887 fino alla sua successiva decadenza e dimenticanza per essere trasformata in capanno di rimessa di attrezzi agricoli.
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