Santa Maria in Cosona |
Santa Maria in Cosona: così denominata nella carte aretine dal 714 al 998 e nelle Rationes Decimarum Tusciae dal 1274 al 1303. L’origine del toponimo risale agli Etruschi (Cusna, kusunias), primi abitanti attestati nella zona. Il più antico documento scritto, dove si fa riferimento a Cosona come a un villaggio e a un castello, risale all’anno 828, epoca carolingia. Nel sigillo risalente a circa il 1330 e appartenuto a Rinaldo dei Tolomei di Siena, Pievano di Cosona, S. Maria appare ancora come titolare della Pieve. Un beneficiale della Curia aretina del 1373 ci informa che in quell'anno titolare della Pieve non era più S. Maria, ma i Santi Lorentino e Pergentino, da allora fino ad oggi rimasti come Santi Patroni di quella Pieve. Una chiesa dedicata a San Lorentino è già registrata nell'Estimo 37 di Cosona del 1320, insieme alla Pieve di Santa Maria di Cosona. Ciò fa dedurre che le due chiese dovevano essere distinte e che non vi è stato un semplice cambiamento del titolare della stessa Pieve.
Dell'antica costruzione non è rimasta traccia: probabilmente essa fu inglobata, forse perché minacciante rovina, in uno degli attuali vecchi edifici contigui alla Pieve di San Lorentino, i quali conservano alcune pietre e un frammento altomedievale dell'antico edificio. La facciata della Pieve di Santa Maria, tutta costruita con pietre ben squadrate, con bifora nella parte superiore, al posto dell'occhio, e con annessa torre campanaria, è riprodotta nel sigillo sopra ricordato del Pievano Rinaldo di Cosona.
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