Santa Restituta

in fundo

Rexiano

 
     
   

Santa Restituta in fundo Rexiano:

ad alcuni chilometri da Montalcino segnava l'estremo limite della diocesi prima senese e poi aretina, confinante da quella parte con la diocesi di Roselle.

Figura come una delle sette chiese che un tribuno avrebbe fatto costruire a proprie spese e poi consacrare da S. Donato vescovo di Arezzo, secondo una pergamena apocrifa del secolo XI dell'Archivio Capitolare aretino.

Secondo quella leggenda esse sarebbero:

1) la Badia di S. Donato in Siena, dedicata allora a S. Maria,
2) la Pieve di S. Donato in Citiliano, dedicata a S. Maria, a S. Giovanni Battista e a S. Elena,
3) la Pieve di S. Vito in Rutiliano,
4) la Pieve di S. Quirico in Osenna,
5) l'Oratorio di S. Pietro d'Asso,
6) la Pieve di S. Restituta,
7) la Pieve (chiusina) di S. Maria in Sexta a La Sesta di Montalcino.

 

 

Santa Restituta in fundo Rexiano, vista d'insieme

 

 

Il vescovo Mauro di Arezzo (1134-1140) la consacrò di nuovo, come risulta da un'iscrizione, collocata sulla parte superiore della facciata: "Maurus episcopus aretinus V Kal. Augusti dedicavit hanc ecclesiam ad honorem Sanctae Restitutae" come riferisce Gabbrielli, forse in seguito ad una ristrutturazione della chiesa.

 

 

Particolare della chiesa di Santa Restituta

 

 

La Pieve a tre navate che conserva la parte più originale nell'abside, fu dedicata fin dalla sua fondazione alla martire africana, venerata specialmente a Sora, S. Restituta, nome che nel Geronimiano sta per "Regina" e si riferisce alla martire Mariamne Petronilla, figlia del re Erode Agrippa II, una delle martiri del 96, a Sinalunga. Il "fundus Ressianus" deve il suo nome al gentilizio latino "Resius".
 

 

Chiesa S. Restituta, lato absidale