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San Vito in Pruniano |
San Vito in Pruniano: oggi chiesa di Santa Maria Maddalena di Torrenieri, che nella Rationes Decimarum del 1302 appare dedicata a S. Maria e figura come l'unica chiesa esistente nei dintorni del podere Sprugnano o Prugnano. L'identificazione Pruniano può risalire dal toponimo Sprugnano. La chiesa è posizionata su un importante quadrivio formato dall'intersecarsi della via di S. Giovanni d'Asso-Montalcino con l'antica Francigena, strade rinomate in epoca medioevale, ma che già in epoca romana dovevano avere un notevole rilievo.
Torrenieri appare nei documenti storici per la prima volta tra il 990 e il 994, registrata come una delle tappe dell'Itinerario fra Roma e Calais, scritto da Sigeric, arcivescovo di Canterbury, che riporta, fra S. Quirico e Arbia: "XIII Turreiner.". La chiesa trovandosi a circa 6 Km dalla Pieve di Pava, a 10 Km dalla Pieve Vecchia di Montalcino e sempre a notevole distanza dalla Pieve di Cosona, doveva avere un fonte battesimale per gli abitanti della zona. Questa constatazione trova conferma nel fatto che nel 714 Aufrit, prete addetto all'oratorio di S. Pietro d'Asso, asserisce che la "basilica" o cappella di S. Ansano o Santo Sano a Vignoni d'Orcia, dipendeva dal battistero di S. Vito e che il presbitero Agnello di S. Vito e i presbiteri Domenico ed Eufrido di Cosona venivano a S. Pietro d'Asso per le celebrazioni più importanti.
Un chierico dell'età di quasi cento anni, Godone, dichiara che il battistero di S. Vito dall'inizio del 600 è sempre appartenuto ad Arezzo. Quindi non è logico pensare che avesse giurisdizione su S. Ansano di Vignoni o su S. Pietro d'Asso il lontanissimo battistero di S. Vito in Rutiliano, presso Pienza, del tutto fuori zona, per cui siamo propensi a collocare l'ubicazione di questo battistero di S. Vito nella zona di Prugnano o Sprugnano. D'altra parte "gli uomini senesi" abitanti a Santo Sano, presso Vignoni, non avrebbero portato a battezzare i loro figli "a volte a Cosona, a volte a S. Quirico di Montalcino, a volte a S. Felice di Castiglioni d'Orcia" come asserisce il prete Aufrit, se fosse esistito il battistero di S. Vito nella località Romitorio a S. Quirico d'Orcia, cioè a breve distanza dal podere Santo Sano. Né il gastaldo Whilerat avrebbe fatto costruire e consacrare il nuovo battistero di S. Ansano se fosse stato presente già un altro. Il battistero di S. Vito da cui dipese la nuova "basilica" di S. Ansano, consacrata da Adeodato vescovo di Siena, e al quale già si recavano in precedenza "gli uomini senesi" del luogo, doveva necessariamente trovarsi ad una notevole distanza, alla pari degli altri battisteri citati, e nell'unica zona aretina sguarnita di un battistero, cioè a Torrenieri.
Il "fundus Apronianus" (Prugnano) prende il suo nome dal gentilizio latino "Apronius".
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