Le angiosperme

 

 

 

Le Angiosperme costituiscono il gruppo più numeroso, più importante e più evoluto fra tutte le piante.
Ne sono state descritte fino ad ora circa 350.000 specie, e certamente molte altre ne restano da scoprire. Con le Angiosperme le piante hanno realizzato la maggiore varietà di forme, sia per quanto riguarda l’apparato vegetativo che per quello riproduttivo.

Le Angiosperme hanno colonizzato la maggior parte degli ambienti nelle terre emerse, rendendovi possibile la vita anche ai consumatori.
La loro caratteristica più evidente sta nel fatto che esse formano fiori usualmente provvisti di un apparato di petali.

Molte Angiosperme sono arboree, come l'eucalipto, il frassino il tiglio e il castagno, altre sono arbustive come il mirto, la rosa e il biancospino, ma assai più numerose e frequenti sono quelle erbacee come il trifoglio, l'ortica, il pomodoro, la rapa e il girasole.
La varietà delle forme presentate da queste piante è molto grande, ma alcune loro caratteristiche, benché incostanti, permettono di distinguerle a prima vista: i fiori appariscenti, le foglie larghe, le forme bizzarre, la capacità di vivere in ambienti proibiti alle Gimnosperme, quali il fondo delle acque dolci, le alte quote e le alte latitudini.

Le angiosperme del sottobosco, generalmente, sono di taglia ridotta e costituiscono la parte essenziale dello strato erbaceo. Molte non sopportano i luoghi aperti e la loro distribuzione nel bosco è legata soprattutto alla densità della copertura vegetale. Alcune fanno eccezione: spuntano solo in piena luce e sbocciano prima che gli alberi mettano le foglie.
I colori vivi o gli odori forti che le caratterizzano attirano gli insetti bottinatori che assicurano la fecondazione trasportando il polline. Un'altra modalità molto comune di riproduzione è la moltiplicazione vegetativa, assicurata dai bulbi, rizomi e tubercoli.

La maggioranza di questi vegetali non sopravvive all'inverno, se non sottoforma di organi sotterranei; le parti aeree infatti scompaiono dopo la maturazione dei frutti.

 

 


 

Agliaria

 

Questa pianta robusta emana un forte odore di aglio, in particolare strofinandone le foglie, presenta gambi alti da 0,4 a 1,2 m, dritti e vellutati alla base.

Le foglie inferiori hanno il bordo dentellato; quelle superiori, quasi triangolari, sono munite di grossi denti e terminano a punta.

I fiori sono bianchi; misurano da 4 a 8 mm di diametro e sbocciano da aprile a luglio.

L'agliaria, bienne, si sviluppa in colonie spesso molto estese, è comune sui terreni ricchi d'azoto relativamente umidi e ombreggiati. E' diffusa ovunque in Europa, dal 68° parallelo nord fino alle regioni meridionali; è assente nelle Baleari e in Sardegna.

 



Silvia

 

L'anemone è una pianta a rizoma sotterraneo bruno, relativamente superficiale, cassante e carnoso.

La parte aerea dell'anemone si compone di uno stelo (da 10 a 30 cm) che porta nel suo terzo superiore tre foglie lungamente picciolate, divise in 3-5 foglioline anch'esse picciolate, e presenta alla base 1 o 2 altre foglie simili alle precedenti.

Il fiore, solitario e apicale, ha un diametro di 20-40 mm, bianco, talvolta rosato, sboccia da marzo a maggio. E' costituito da 5 (fino a 8) sepali petaloidi ovali e di numerosi stami gialli disposti attorno ad altrettanti numerosi ovari.

Pianta vivace, comune nei boschi e nei prati umidi, questa anemone forma frequentemente nelle faggete vasti tappeti verdi punteggiati di bianco. E' uno dei primi fiori a sbocciare nel sottobosco, approfittando dell'abbondanza di luce disponibile prima che le foglie degli alberi compaiano; declina rapidamente dove il bosco viene tagliato.

Vive da 10 a 15 anni, producendo all'inizio solo una foglia all'anno, poi due, fino a che si forma un rizoma che può ramificarsi e frammentarsi determinando così la moltiplicazione vegetativa della pianta. Quando è nuvolo, e di notte, il fiore si chiude e si piega verso il basso.

I suoi frutti sono disseminati dalle formiche.

E' presente praticamente in tutt'Europa, tranne: Baleari, Sardegna e Sicilia.

 



Fragola

 

La fragola, comunemente chiamata fragolina di bosco, è alta da 5 a 25 cm e produce moltissimi stoloni.

I suoi steli orizzontali allungati, danno vita a nuove radici e foglie, permettendo così una diffusione rapida quando lo stolone degenera.

Le foglie, disposte a rosetta, sono suddivise in tre foglioline ovali, munite di grandi denti, pallide e con la faccia inferiore ricoperta da una leggera peluria.

I fiori bianchi, più raramente giallastri, larghi da 13 a 18 mm e sorretti da corti peduncoli, sono apicali. Sbocciano da aprile a luglio, e qualche volta perfino in settembre. Si compongono di 10 sepali, disposti su due ranghi, di 5 petali ovali e di numerosissimi stami.

I frutti, secchi e minuscoli, sono a ridosso di una grossa massa carnosa, globosa e scarlatta, commestibile, prodotta dallo sviluppo del ricettacolo fiorale ( la fragola non è un frutto, è piuttosto un organo: i frutti sono invece quei piccoli grani disseminati sulla sua superficie). Questo vegetale è molto diffuso nelle siepi, nei cespugli e nei boschi chiari, ai margini del bosco e nelle radure.

E' presente in tutt'Europa, fino a 1600 m.

 



Ciclamino

Il ciclamino è una pianta alta da 5 a 15 cm, la cui parte sotterranea è costituita da un grosso bulbo che porta solo poche radici avventizie.

Le foglie nascono direttamente dal bulbo, sono lungamente picciolate, intere, a forma di cuore, merlate talvolta sui bordi ed arrotondate o appuntite all'estremità; la faccia superiore delle foglie è verde scuro, con macchie pallide, argentee, mentre la faccia inferiore è rossastra.

I fiori di un bel rosa carminio, raramente bianchi e sempre molto profumati, schiudono fra giugno e ottobre. Solitari, pendono all'estremità di un lungo peduncolo nudo, proveniente direttamente dal tubercolo, sono come dei tubicini larghi da 4 a 8 mm, costituiti da 5 petali.

Il ciclamino, vegetale vivace dei boschi, delle aree cespugliose, delle pietraie ombrose, ama i suoli calcarei e forma spesso distese piuttosto vaste.

 



Digitale

 

La digitale misura da 03 a 1,5 m d'altezza e presenta un'abbondante pubescenza lanugginosa.

Lo stelo, robusto, cavo, non ramificato, esiste solo al secondo anno di età della pianta, dato che il primo anno essa è ridotta ad una semplice rosetta di foglie.

Le foglie, alterne, sono intere, ovali e allungate, fortemente dentate sui bordi; sono biancastre e rugose sulla faccia inferiore, morbide al tatto.

I fiori, disposti in una spiga allungata, hanno tutti lo stesso orientamento; il calice, pubescente, è costituito da lobi ovoidali, terminanti in una punta aguzza. La corolla, lunga da 4 a 5 cm, è tubolare e termina in due labbra poco sviluppate: il labbro superiore è scavato, mentre quello inferiore è suddiviso in tre lobi. E' purpurea, raramente rosa o bianca, macchiata d'un porpora molto scuro all'interno, i fiori compaiono da giugno a agosto.

La digitale, pianta bienne o vivace, colonizza i terreni silicei, si sviluppa abbondantemente nelle aree di taglio del bosco, dove forma grandi colonie; ma anche sul bordo dei sentieri boschivi, sulle scarpate, nei luoghi incolti e i campi abbandonati. La si può incontrare fino a 1500 m d'altitudine nell'Europa occidentale e centrale.

E' una pianta molto tossica i cui estratti fogliari sono impiegati nella produzione di medicinali cardiotonici; per questa ragione è anche coltivata.