Il capriolo

 

Superordine

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Ungulati

Artiodattili

Cervidi

Capreolus

C. capreolus

Mammiferi

Nomi dialettali: cauriol’, tsevrei

 

 

 

Descrizione: la lunghezza testa-corpo è di 90-130 centimetri (la coda non supera i 2-3 centimetri), l'altezza alla spalla è 60-70 centimetri e il peso 15-27 chilogrammi (questi valori sono leggermente inferiori nella femmina). Il peso corporeo è soggetto a notevoli diminuzioni stagionali in coincidenza con il periodo degli amori, molto dispendioso energeticamente, e con i mesi invernali, durante i quali le disponibilità alimentari sono scarse.

Habitat: ovunque si abbiano boschi relativamente "giovani" con fitto sottobosco, siano essi di latifoglie, di conifere o misti, purché alternati con ampie radure erbose e zone cespugliose.

Riproduzione: la maturità sessuale viene raggiunta, in entrambi i sessi, verso i 14 mesi di età. Il periodo degli amori si svolge in luglio-agosto e dopo una gestazione di nove mesi e mezzo (l'uovo fecondato rimane quiescente da agosto a dicembre), la femmina si isola per partorire.  I piccoli sono in genere due per ogni femmina matura mentre spesso le giovani capriole hanno un solo figlio.

Alimentazione: esclusivamente vegetale; in primavera-estate predilige soprattutto germogli di piante, foglie, leguminose ed erbe varie; in autunno mangia bacche, frutti selvatici e ghiande, in inverno cime di alberelli, arbusti, cortecce e cespugli.

Caccia: protetto.

La caccia, nella provincia di Siena, è di selezione, da appostamento, con piani di abbattimento redatti dagli stessi A.T.C. nei distretti di gestione determinati dalla Provincia. Sono circa 25 mila i caprioli in Provincia di Siena

 


 

Morfologia

 

II capriolo (Capreolus capreolus) appartiene all'ordine degli Artiodattili, ungulati che appoggiano al suolo il terzo e il quarto dito del piede, mentre il secondo e il quinto sono in posizione più elevata e il primo è atrofizzato. Il sottordine è quello dei Ruminanti. La famiglia a cui appartiene è quella dei Cervidi, dotati di corna caduche, ramificate e presenti, ad eccezione della renna, solo nel maschio.

In Italia è presente soprattutto sull'arco alpino, con netta prevalenza del versante orientale su quello occidentale. La lunghezza testa-corpo è di 90-130 centimetri (la coda non supera i 2-3 centimetri), l'altezza alla spalla è 60-70 centimetri e il peso 15-27 chilogrammi (questi valori sono leggermente inferiori nella femmina). Il peso corporeo è soggetto a notevoli diminuzioni stagionali in coincidenza con il periodo degli amori, molto dispendioso energeticamente, e con i mesi invernali, durante i quali le disponibilità alimentari sono scarse.
Le zampe sono lunghe e solo apparentemente fragili, con zoccoli piccoli e stretti; gli arti posteriori sono più alti e robusti di quelli anteriori, nella tipica struttura degli artiodattili che abitano zone con fitta vegetazione. Grazie a questo apparato locomotore molto specializzato il capriolo salta e corre con straordinaria agilità e, all'occorrenza, si rivela anche un ottimo nuotatore. Negli adulti il colore del mantello è rosso-ruggine brillante in estate e grigio-bruno in inverno; durante questo periodo sono nettamente visibili due aree bianche, nella zona golare e in quella posteriore (specchio anale). Nei giovani il pelo è decisamente bruno scuro tendente al nero, con piccole macchie bianche sui fianchi che svaniscono già dal secondo mese di vita. Il mantello estivo compare in maggio ed è formato da peli ispidi, quello invernale, costituito di peli più morbidi, appare in ottobre-novembre.

Le appendici frontali, presenti solo nel maschio, sono costituite di tessuto osseo (e non corneo!) e hanno dimensioni ridotte, altro indizio degli intricati ambienti frequentati dal capriolo. La loro struttura è simmetrica, con due aste (dette stanghe) ripiegate all'indietro che si ramificano ognuna in tre cime o punte parallele all'asse corporeo maggiore. I primi abbozzi compaiono sulle ossa frontali a due tre mesi dalla nascita, ma risultano visibili esternamente dopo circa sei mesi; la loro crescita subisce un arresto al settimo mese, seguita poco dopo dal distacco di queste primitive appendici. In seguito un tessuto cartilagineo, rivestito da un "velluto" molto vascolarizzato e innervato, precederà la rapida formazione del definitivo tessuto osseo; quest'ossificazione provoca l'interruzione del ricco sistema di vasi del "velluto" che muore e viene eliminato per sfregamento contro la vegetazione.

 

L'habitat ideale per il nostro cervide è costituito dalle folte boscaglie montane, ambiente di transizione tra foresta vera e propria e zone pianeggianti. Il perfetto adattamento a questo particolare paesaggio ha permesso al capriolo di vincere la concorrenza del cervo che altrove si dimostra il suo principale antagonista. Ovunque si abbiano boschi relativamente "giovani" con fitto sottobosco, siano essi di latifoglie, di conifere o misti, purché alternati con ampie radure erbose e zone cespugliose, il capriolo non dimostra soverchi problemi adattativi. Anche le aree molto umide come, per esempio, i boschetti situati lungo le golene dei fiumi, sono colonizzate da questo animale che non disdegna neppure i luoghi moderatamente antropizzati. In estate sale spesso oltre i limiti della foresta, ai confini con le praterie alpine, mentre in inverno può scendere in collina o addirittura ai margini delle pianure agricole. 

 

La sua alimentazione è molto selezionata e variabile a seconda dell'ambiente in cui vive e del periodo stagionale. In primavera-estate predilige soprattutto germogli di piante, foglie, leguminose ed erbe varie; in autunno mangia bacche, frutti selvatici e ghiande, in inverno cime di alberelli, arbusti, cortecce e cespugli.

È attivo sia di giorno che di notte anche se predilige le prime ore del mattino e quelle notturne per muoversi alla ricerca del cibo. Durante le ore di luce, infatti, generalmente riposa nel folto della vegetazione, ruminando a lungo. Questi ritmi giornalieri sono influenzati dalla stagione: in inverno si dimostra più attivo perché la ricerca alimentare è difficile e richiede maggior tempo.

 

Il corteggiamento è caratterizzato dal manifestarsi di numerosi e specifici moduli comportamentali, più complessi nel caso di femmine al loro primo periodo degli amori (la maturità sessuale viene raggiunta, in entrambi i sessi, verso i 14 mesi di età), più semplici e di breve durata nelle femmine adulte. Segue l'accoppiamento, preceduto anch'esso da una serie di atteggiamenti ritualizzati tra cui non mancano vere e proprie interazioni aggressive. Talvolta il maschio si dimostra monogamo, restando con la femmina con cui si è accoppiato anche per lungo tempo, ma accade più spesso che si dedichi alla ricerca di altre compagne.

Il periodo degli amori si svolge in luglio-agosto segue una fase caratterizzata da una spiccata diminuzione del comportamento territoriale da parte del maschio, che si deve ritemprare fisicamente dopo le fatiche riproduttive. Questo periodo è seguito da una fase di relativa socialità per i caprioli: essa si verifica in inverno ed è contraddistinta dalla formazione di piccoli gruppi guidati in genere da una femmina con i figli.

Verso la fine della primavera, dopo una gestazione di nove mesi e mezzo (l'uovo fecondato rimane quiescente da agosto a dicembre), la femmina si isola per partorire, mostrando anch'essa una sorta di territorialità. I piccoli (in genere due per ogni femmina matura mentre spesso le giovani capriole hanno un solo figlio) in breve tempo sono già in grado di reggersi sulle zampe e di seguire la madre, anche se per un certo periodo rimangono prevalentemente sdraiati e immobili al riparo della folta vegetazione. L'allattamento dura circa sei mesi ma dopo un po' di tempo perde la sua funzione esclusivamente alimentare per assumerne una tranquillizzante nei riguardi dei piccoli.

 

Il capriolo è dotato di un repertorio vocale non molto vario ma usato, con tonalità diverse, in parecchie circostanze. Si tratta di un grido piuttosto acuto che viene emesso in condizioni di pericolo, dal maschio nel periodo degli amori e in generale da tutti gli individui per assicurare un collegamento acustico.