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Impronta di daino

 

 

 

 

Alla relativa polivalenza dei carnivori e dei roditori si contrappone l'estrema specializzazione, e la somiglianza di forma, del "piede" degli ungulati.

In questo ordine l'unghia si è trasformata in zoccolo, elemento principale del piede a contatto con il suolo. Solamente due dita, corrispondenti al nostro medio e anulare, o uno solo, il medio, nel cavallo, restano a contatto con il suolo, con l'ultima falange.

La zampa non ha più nessuna facoltà prensile o tattile.

Anche il cinghiale, l'unico costruttore tra gli ungulati europei, utilizza il muso e la bocca per edificare il suo riparo di protezione che è anche usato per il parto.

E' importante conoscere ogni parte costitutiva del piede di un ungulato, perché si identifica l'impronta di una specie con zoccoli paragonando le dimensioni di ciascuno degli elementi che la compongono. L'esame del piede di un ungulato quale il daino permette di distinguere diverse parti.

 

Le punte: si chiamano così le estremità appuntite dello zoccolo.

Generalmente la punta più lunga è posta sul lato esterno dell'animale e questo permette di distinguere un'impronta destra dalla sinistra.

La solea: è una lamina cornea che collega le due parti dello zoccolo e che con la sua forma gli conferisce una certa elasticità. Sull'impronta questo si traduce in un piccolo rigonfiamento delimitato dalle punte.

La fessura o filo: è lo spazio che separa le due punte. Varia secondo il comportamento dell'animale: in piena corsa aumenta aprendosi largamente; al passo o al trotto la fessura di una femmina è più aperta di quella del di un maschio alla stessa velocità. Nella neve gli ungulati allargano al massimo questo spazio per aumentare la portanza degli zoccoli. Nei camosci una membrana occupa parzialmente la fessura per permettere all'animale di attraversare vasti spazi innevati senza stancarsi. Le punte dello stambecco al contrario sono molto indipendenti e ogni zoccolo può adattarsi alla più piccole rugosità delle rocce.

I suoli costituiscono la parte non cornea del piede. I cuscinetti di ogni suolo sono protetti da una pelle callosa che si imprime nel terreno sotto forma di vaschetta. Lo sviluppo relativo dei suoli paragonato alla lunghezza totale del piede è uno dei criteri principali di identificazione delle impronte degli ungulati: il rapporto è di circa 1/2 nel daino.

Le dita laterali si chiamano speroni negli ungulati e guardie nel cinghiale. Le dita caratterizzano quasi sempre l'impronta del cinghiale. Nelle altre specie si trovano in impronte lasciate dopo un salto, o al galoppo su un terreno fangoso o nevoso. Nel camoscio esse migliorano la portanza dello zoccolo nella neve profonda; quelle dello stambecco agiscono da ramponi quando l'animale percorre delle pendenze in discesa. Il dito laterale che si imprime più profondamente è spesso quello che si trova sul lato esterno del piede.

 

Nome italiano: Daino

Nome latino: Dama dama

Ordine: Artiodattili,  (APPOGGIO A TERRA SUL 3° E  4° DITO, MENTRE IL 2°E IL 5° SONO TROFICI)
Famiglia: Cervidi

Genere: Dama

Le misure dell'impronta del daino sono: lunghezza 6-8 cm, larghezza 4-5 cm (maschio adulto)

                                                    lunghezza 4-4,5 cm, larghezza 3-3,5 cm (femmina)

 

 

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