Morfologia
Inconfondibile
per le forme raccolte, il lungo becco, i grandi
occhi scuri molto arretrati e i colori altamente
mimetici del piumaggio (simile alle "foglie morte")
la beccaccia, a partire dalla metà di ottobre, è
un'ospite abituale dei vecchi boschi di latifoglie e
conifere, con suoli ricchi di humus e spesse
lettiere di sostanze varie in decomposizione;
indispensabile è poi un'adeguata copertura
cespugliosa, meglio se sempreverde. Passa gran parte
della giornata sul terreno, negli angoli più
tranquilli, ove possa reperire lombrichi, molluschi,
insetti e larve, che raccoglie rivoltando le foglie
ad una ad una o infilando il lungo becco "sensitivo"
nel suolo molliccio.
In marzo, a volte
prima, i maschi spinti dagli stimoli riproduttivi,
compiono, soprattutto al crepuscolo, voli lenti
appena al di sopra della chioma degli alberi e li
accompagnano con suoni ora gutturali ora acuti.
Vogliono attirare l'attenzione delle femmine.
Il nido è sempre ben
celato sul terreno, tra l'erba, alla base di un
tronco o di un cespuglio e contiene generalmente 4
uova lucenti, molto variabili nel colorito di fondo,
ma quasi sempre pesantemente macchiate; schiudono
dopo un'incubazione di 20-22 giorni portata a
termine dalla sola femmina, mentre il maschio non si
prende minimamente cura della famiglia, nemmeno dei
piccoli nati che sono già un miscuglio di calde
tinte brune, rugginose e fulve. La madre invece ha
tanta cura di loro che li trasporta perfino tra le
zampe in volo, per allontanarli da un pericolo o per
trasferirli in zone più ricche di cibo.
In Italia è specie
cacciabile ed è considerata la regina del bosco tale
è la sua maestosità, la difficoltà nella cattura e
la squisitezza delle carni. In passato ne era
autorizzata la caccia anche all'alba ed al tramonto,
la cosiddetta posta, durante gli spostamenti per i
luoghi di pastura. Oggi tale pratica, detta la posta
infame, è proibita poiché in quelle occasioni la
beccaccia risulta essere particolarmente vulnerabile
per il volo troppo regolare e quasi "a farfalla" a
differenza di quando invece viene "cercata" e
insidiata con il cane da ferma. È qui che essa usa
tutta la sua abilità mettendo in atto varie tecniche
per nascondersi all'olfatto del cane e, quando
costretta ad involarsi, riesce a rendersi quasi
imprendibile al cacciatore utilizzando le sue grandi
doti di volo veloce e zigzagante.
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