Morfologia
La
tortora {Streptopelia turtur) è l'unico columbide
che si è adattato a vivere nell'ambiente delle
colture cerealicole, purché provviste di filari di
alberi, di macchioni e di sicure abbeverate.
Specie poco esigente,
rifugge le alte quote e trova la maggior diffusione
nei luoghi pianeggianti aperti e soleggiati. Più che
per la modesta livrea grigio-rosata, con scapolari e
copritrici alari castane macchiate di scuro e
collarino bianco e nero, la sua presenza è tradita
dal monotono canto, simile ad un ronfare, ripetuto
in continuazione.
Diffidente e solitaria
al di fuori del periodo migratorio, prende
rumorosamente il volo, che appare rapido e sostenuto
da battute d'ala oscillanti e cadenzate; nello
staccarsi da un posatoio batte con forza le ali e
apre a ventaglio la coda, mettendo in mostra i
contrasti bianchi e neri delle timoniere.
Arboricola, si posa
frequentemente sul terreno per raccogliere grani e
semi di ogni genere e per abbeverarsi alla maniera
tipica dei piccioni: immerso il becco nell'acqua, il
liquido viene ingerito a seguito di prolungate
aspirazioni. Le zampe robuste e la conformazione
delle dita (tre rivolte in avanti e una
all'indietro) le permettono agili spostamenti sul
suolo e una perfetta presa sui rami.
La stagione
riproduttiva inizia dopo la metà di maggio, non
appena sono giunti i contingenti migranti
provenienti dalle calde contrade africane. Il
rudimentale e piatto nido di stecchi intrecciati
viene costruito sugli alberi e sui cespugli, e di
solito contiene due uova bianche semilucide; la
schiusa avviene dopo un'incubazione di 13-15 giorni
e i piccoli, che nascono nudi, sono in grado di
volare a circa tre settimane.
Nei primi tempi essi
sono alimentati dai genitori con il cosiddetto
"latte di piccione", una secrezione lattiginosa
prodotta dal gozzo. La fase riproduttiva si
esaurisce in una o due covate annue.
La tortora è
distribuita, con cinque sottospecie, nelle zone
adatte dell'Europa, dell'Asia occidentale e
dell'Africa; le varie popolazioni sono migratrici e
si portano a svernare nelle parti tropicali e
subtropicali del continente africano.
In Italia la sottospecie tipo è estiva e nidificante
lungo la penisola e nelle isole maggiori (Elba
compresa), raramente oltre i 1000 metri di
altitudine; la migrazione si svolge da agosto a
settembre e più sensibilmente da fine aprile a
maggio; maggiormente interessate dal passo appaiono
le regioni meridionali e le isole mediterranee, ove
non è escluso possa occasionalmente fare la sua
comparsa la sottospecie arenicola, propria del
Nordafrica e delle Canarie e nota nella vicina
Malta.
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