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Da Dizionario Geografico Fisico

e Storico della Toscana

Emanuele Repetti


COSONA (Cusona) in Val d’Orcia. Villa signorile, che diede il vocabolo all’antica pieve di S. Maria di Cusona, attualmente sotto l’invocazione dei SS. Lorentino e Pergentino, nella Comunità Giurisdizione e circa 4 miglia toscane a maestro di Pienza, Diocesi medesima, già di Arezzo, Compartimento di Siena.
Questa villa, attualmente di proprietà della nobil casa Forteguerri di Siena, risiede sopra una piaggia cretosa bagnata a levante dal torrente Tuoma, e dal lato di ponente dal fiume Asso.
La pieve di S. Maria a Cosona fu una di quelle sino dal principio del secolo VIII contrastate dai vescovi di Siena a quelli di Arezzo. Era una delle cappelle dello stesso piviere la chiesa di S. Donato in Asso, il di cui rettore fu uno dei tanti testimoni esaminati in Siena dal giudice delegato a ciò da Liutprando re dei Longobardi. – Vedere Asso (S. DONATO di).
Cosona si è resa maggiormente nota ai fisici moderni per una pioggetta di aereoliti caduta nei suoi contorni sulla fine del secolo XVIII, e specialmente nel podere di Casa Tuoma, descritta dal celebre abate D. Ambrogio Soldani in una sua celebre memoria.
La parrocchia di SS. Lorentino e Pergentino a Cosona conta 178 abitanti.

 

 

 

 

 

 

 

La Villa di Cosona si trova in aperta campagna, a circa 6 km da Pienza. L’attuale palazzo, che domina la valle del torrente Tuoma e tutta la campagna circostante, fu ristrutturato dall’architetto Vigliardi ai primi del ‘900 in stile neoclassico ma il toponimo deriva dall’etrusco Cusi-Kusunias e l’insediamento risultava già popoloso all’epoca dei longobardi.
La prima volta che viene citato come “castello” è nel 1234 quando fu devastato dagli orvietani; successivamente viene posseduto dai Tolomei la cui ostilità nei confronti dei governi comunali di Siena fu la causa della distruzione del 1393.

Ricostruito agli inizi del ‘400 come palazzo fortificato, fu acquistato nel 1465 da Ferdinando I di Aragona, re di Napoli, e subito ceduto al Cardinale Niccolo Forteguerri di Siena; da allora appartiene alla stessa famiglia, oggi Bichi Ruspoli Forteguerri.
Il complesso di Cosona risale al ‘500, lo si riconosce dal portale di accesso monumentale. Cosona, anticamente, ospitava la Pieve di Santa Maria, una ‘mater ecclesia’ molto importante una fra le tante tappe della Via Francigena.

Arrivando a Cosona si gode una vista sui seminativi che si alzano e si abbassano regalando allo sguardo quel dolce movimento tipico delle colline senesi.

Il complesso edilizio della villa - oggi agriturismo - è piuttosto imponente; è circondato da vari annessi e case coloniche che ne attestano la funzione di centro aziendale per l’attività agricola. L'azienda produce cereali e olio extravergine d’oliva IGP. Diversi ettari sono occupati da bosco. Dalle pecore che pascolano nei campi di Cosona si ottiene il latte per produrre il cacio pecorino di Pienza.
La zona a giardino, dalla forma irregolare addossata alle mura, è situata a est ed è formata da un prato con vasi di rose, delimitato da aiole in alloro e altre essenze. Domina il tutto un leccio secolare, dal curioso intreccio di rami che, grazie alle potature, assume la forma di un “picche”. Sono presenti limonaia e cisterna e una cappella di famiglia; quest’ultima dalla terrazza sovrastante, si affaccia sul giardino.
Tutto intorno un’ampia zona a parco, con varia alberatura, si perde in aperta campagna. Sul piazzale antistante la villa una folta lecceta domina l’ingresso, in cui è stata realizzata anche una piccola grotta con pietre laviche che custodisce una statuetta della Madonna.

La tenuta, restaurata nelle fattezze attuali, presenta un blocco di quattro poderi seicenteschi riconvertiti in un agriturismo da cui si gode di uno scorcio paesaggistico sognante e fantasioso.

 

La famiglia Bichi Ruspoli Forteguerri nel 1897

 

 

 

 

Maggiori informazioni: http://www.cosona.it/