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La chiesa di Santa Maria si trova in località Belverde nel comune di Cetona. La parte più antica del complesso è costituita dalle tre chiese sovrapposte, la cui fondazione risale all'inizio dell'XI secolo. Caratterizzate da un'unica navata, le chiese sono collegate a una comunità di cavatori e scalpellatori che si trovavano nelle vicinanze. I capitelli del portico della chiesa inferiore sono scolpiti con bassorilievi che rappresentano strumenti tipici di questi mestieri: picconi, martelli e incudini. A breve distanza si trova una grotta preistorica dove si sarebbe radunato San Francesco. A pochi metri da Belverde, sotto l'enorme scogliera del Biancheto che altissimo si eleva un fianco della chiesa, vi è una caverna preistorica, detta appunto grotta di S.Francesco, la cui entrata è nascosta da lecci. In essa, così è la tradizione, il Poverello d'Assisi si recava ai piedi di una croce croce per pregare: anche ora, nel mezzo della prima camera della caverna, c'è una pietra con sopra una croce.
Secondo un vecchio manoscritto il fondatore volle avere: "... Chiese tre invece di una e per riverenza della SS. Trinità e per avere più comoda occasione di contemplare diversi sistemi divini che si presentano nella diversità delle chiese". La chiesa, infatti, con facciata principale a doppio spiovente, preceduta da un portico a quattro arcate a tutto sesto, aggiunto molto probabilmente in epoca quattrocentesca, ha un aspetto singolare: funziona su due livelli è suddivisa in tre oratori organizzati alla Vergine Maria e altri Santa Maria Maddalena. L'oratorio inferiore, dedicato alla Beata Vergine, presenta affreschi trecenteschi che vengono attribuiti al pittore orvietano Cola Petruccioli: sulla parete di fondo la "Crocifissione", sulla volta "I quattro Evangelisti", "Madonna col Bambino" e tre sante raffigurati all'Annunciazione. Nell'oratorio centrale, dedicato al SS. Salvatore sono di un certo interesse i riquadri raffiguranti "Storie della vita di Cristo" ed attribuiti al pittore orvietano Piero di Puccio. La cappella superiore, dedicata a S.Maria Maddalena, presenta storie della Santa, affreschi attribuibili a Cola Petruccioli, mentre i sottostanti "Cattura di Cristo" e "Cena a Betania" sono opera, probabilmente, di Andrea di Giovanni artista orvietano.
Nel 1375 il possesso di Cetona tornò nelle mani di Ugolino Montemarte, conte di Corbara. Alcuni anni dopo, Francesco Montemarte commissionò gli affreschi per la chiesa e gli artisti della scuola orvietana li eseguirono nel 1390 e nel 1391. In memoria degli sponsor, l'emblema della famiglia è rappresentato nella chiesa di San Salvatore. Tra i maestri che decorano le chiese sono identificabili Cola Petruccioli nell'oratorio inferiore e Piero di Puccio e Andrea di Giovanni nelle chiese superiori. Questi tre pittori furono discepoli di Ugolino di Prete Ilario e lo aiutarono a realizzare gli affreschi nella cappella corporale del duomo di Orvieto.
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