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L'eremo di Santa Lucia è un
edificio sacro che si trova nei pressi di Rosia, frazione del comune di
Sovicille: l'eremo è comunque situato nel territorio del comune di
Chiusdino.
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Il Ponte della Pia è un ponte
di origine romana, ricostruito in epoca medievale, che sorge lungo la
Strada statale 73 Senese Aretina poco dopo l'abitato di Rosia nel comune
di Sovicille, subito prima del Castello di Montarrenti. Ancora oggi si può transitare sul ponte, ma bisogna prestare attenzione perché non ci sono i parapetti. Il manufatto è costituito da una singola arcata a tutto sesto ed è sorretto da un basamento con struttura "a scarpa", per evitare che le acque del torrente indeboliscano le fondamenta.
Il ponte risale ai primi anni
del XIII secolo, collega le due rive del torrente Rosia ed in passato ha
svolto un ruolo importante lungo il percorso della antica Via Massetana
che collegava Siena alla Maremma, ed in particolare alle Colline
Metallifere e Massa Marittima, da cui deriva il nome della strada. Da questo ponte, secondo la tradizione popolare, sarebbe passata la bella Pia, sposa infelice di Nello d'Inghiramo de' Pannocchieschi, per andare in sposa nel castello della Pietra, nei pressi di Gavorrano. L'evento è ricordato in un celebre canto del Purgatorio, nella Divina Commedia: "Deh, quando tu sarai tornato al mondo / e riposato della lunga via, / seguitò il terzo spirito al secondo, / ricorditi di me, che son la Pia; / Siena mi fè, disfecemi Maremma:salsi colui che innanellata pria, /disposando, m'avea con la sua gemma".
Ai pochi fatti storici si sovrappongono decine di versioni sulla vicenda della Pia. Secondo le tesi più accreditate apparteneva alla famiglia Guastelloni di Siena, casato di nobili e banchieri. Rimase vedova nel 1290 di Baldo d’Aldobrandino dei Tolomei, da cui aveva avuto due figli. La tradizione dei matrimoni combinati la vide costretta a risposarsi a un nobile di un’altra importante famiglia: Nello dei Pannocchieschi. Allora i Pannocchieschi erano i potenti padroni di gran parte della Maremma. Nello d'Inghiramo era signore del castello della Pietra, maniero dove avvenne l'uccisione di Pia de' Tolomei. Le versioni sulla sua morte si dividono: alcune vogliono che ella non potesse dare eredi a Nello e per questo costui la fece eliminare da suoi sicari, altre invece raccontano che Nello si era invaghito di un'altra donna, Margherita degli Aldobrandeschi, di nobile dinastia. Lo spietato consorte avrebbe fatto precipitare la Pia dai bastioni del castel di Pietra cercando di far passare il fatto come un incidente.
Un'altra versione della
vicenda stabilisce invece che in realtà la Pia provenisse dai Malavolti,
e fosse andata in sposa al signore di Prata, un piccolo vassallo degli
Aldobrandeschi, di nome Tollo, forse proprio per suggellare un legame
con Siena, che stava cercando, come poi riuscì, di espandersi in
Maremma. Costui fu assassinato nel 1285 all'uscita della messa sul
sagrato della chiesa dai suoi tre nipoti, mandando all'aria i piani
senesi, e così segnando anche il destino della consorte.
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