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Ezio Marchi nacque il 28
giugno 1869 a Bettolle (SI), da Francesco Marchi, veterinario comunale a
Sinalunga, e Rosaria Bernardini. Fin da giovanissimo, forse grazie anche
all'influenza del padre, ebbe la passione per le materie scientifiche;
dopo i primi studi presso l'Istituto Tecnico di Arezzo si laureò a Pisa
in zooiatria a soli 20 anni, il 28 giugno 1889. Fu l'inizio di una
brillante e molteplice carriera. E' importante sottolineare che la cattedra di Perugia nasce con Ezio Marchi, essendo lui il primo professore di tale disciplina presso la Facoltà di Agraria: come riporta "Cento anni della Facoltà di Agraria" (Perugia, 1996) pubblicato per il centenario.
Grazie
alla sua attività di ricerca pubblicò numerosi testi scientifici..."ricordiamo...l'Ornitotecnica
stampato da Vallardi e Il Maiale stampato
dall'Hoepli. In tutti i suoi scritti si rivela zootecnico dottissimo,
dalle vedute ampie, moderne, aperte, e guidato sempre da un concetto di
alta e sana filosofia naturale. Era ritenuto da tutti uno dei primi
zootecnici d'Italia"
(da "Il Coltivatore", 2 agosto 1908); studiò
assiduamente numerose specie zootecniche, dedicando molto del suo lavoro
alla ricerca e al miglioramento genetico della razza autoctona
chianina, come testimoniato dalle numerose pubblicazioni : "Il
rachitismo congenito della razza bovina di Val di Chiana" (1888), "La
razza bovina di Val di Chiana e la sua varietà" (1895), "Appunti
sull'origine della razza bovina di Val di Chiana" (1906); infine
"Zootecnia" all'interno dell'Enciclopedia Agraria, rimasta incompiuta
per la prematura morte del professore. Ezio Marchi fu una persona poliedrica, ricca di interessi e di gran tempra, come descrive il Prof. Vacchetta in "Estratto dal Nuovo Ercolani", Pisa 1908: ..."...all'Università di Pisa...Ezio si fece tosto rimarcare sia per persona alta, snella, magra, sbarbata, sia per la sua indole irrequieta ma ottima, per il carattere libero, indipendente, ribelle ad ogni sopruso, sia per il suo ingegno vivace, colto, avido di sapere, e molto serio...si constatava in lui un'antitesi marcatissima tra lo studioso, assiduo, lavoratore, ricercatore instancabile...e lo studente chiassoso e irrequieto...".
Lavorò anche nella colonia italiana in Eritrea, incaricato dal Ministero dell'Agricoltura; pubblicò l'opera "Studi sulla pastorizia della Colonia Eritrea", (Firenze, 1910, Biblioteca Agraria Coloniale) ed articoli sulla rivista "L'Agricoltura Coloniale" (marzo-giugno 1909), dai quali si evince come lo scopo pratico dell'attività di ricerca fosse quello di far gravare meno il peso economico della colonia sullo Stato Italiano. La sua
attività di studio si accompagnò dunque sempre al lavoro sul campo,
valendogli l'appellativo di "scientifico e pratico". Fu eletto Consigliere Provinciale di Siena nel 1907 per il Partito Socialista; pur trovandosi in Africa accettò l'incarico, come comunicò nella "lettera aperta" del 17 agosto 1907 agli elettori del Mandamento di Sinalunga. Era già stato indicato dalle Sezioni Locali quale candidato del collegio di Montalcino per le politiche e, se la morte non lo avesse colto prematuramente,"...sarebbe stato alla Camera il primo e valoroso rappresentante della classe veterinaria." (Giustizia Socialista del 27 giugno 1908)
Il consenso della gente risiede
sicuramente nel fatto che Ezio Marchi abbracciò una politica intesa come
mezzo per migliorare le condizioni economico-sociali del suo paese
attraverso l'ammodernamento di agricoltura e zootecnia: "
Gli animali che
noi alleviamo non sono che altrettante macchine...Chiamati a regolare il
movimento e la produttività di queste macchine, nostro primo intento è
di perfezionarle, ottenere il massimo prodotto col minimo dispendio. Se
il foraggio è il combustibile...dobbiamo cercare quegli animali che
meglio lo trasformano in carne, in latte, in movimento...Il benessere
della società si deve conseguire col miglioramento dell'alimentazione
umana..." (relazione del concorso a
premi per gli animali bovini tenutosi ad Anghiari, 30 giugno 1831). Durante questo periodo il Prof. Marchi venne colto da una malattia che i medici non riuscirono a diagnosticare: da un acuto dolore all'orecchio destro le sue condizioni di salute si aggravarono progressivamente; Ezio Marchi, nonostante l'estremo tentativo di sottoporsi ad un'operazione a Firenze, morì pochi giorni dopo l'intervento. A soli 39 anni pertanto, il 25 luglio 1908, il Prof. Marchi si spegneva colpito da meningite purulenta conseguente ad otite lasciando il padre, la moglie Pia e le figlie Ada e Gina alle quali rivolgeva spesso il suo pensiero. I funerali si svolsero con rito civile a Bettolle, suo paese natale, il 27 luglio 1908 alla presenza dei suoi cari , delle autorità comunali, delle varie rappresentanze, della cittadinanza e di tutti coloro che lo avevano conosciuto ed ammirato.
All'indomani
della morte del Professore, a Bettolle venne costituito un comitato in
suo onore, il "Comitato Pro-ricordo Ezio Marchi"; lo scopo era quello di
riunire quanti in vita lo avevano stimato, di farlo ricordare dai
posteri e di lasciare un segno tangibile del suo operato. Il 2 ottobre
del 1911 venne infatti inaugurato nella Piazza Vittorio Emanuele "...il
monumento che ricorda un suo illustre figlio, rapito anzi tempo alle
speranze della scienza e della famiglia.".
(da La Nazione del 03 ottobre 1911). Tutt'oggi possiamo ammirare questo monumento nella piazza di Bettolle, a testimonianza del fatto che la sua opera scientifica ed il suo valore non sono stati dimenticati.
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Profilo di Bettolle tra il 1910 e il 1920 |
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Bettolle nei primissimi anni del '900 |
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Bettolle, probabile foto ricordo del giorno dell'inaugurazione del monumento a Ezio Marchi |
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Bettolle, panoramica della piazza realizzata poco tempo dopo l'inaugurazione |
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Bettolle, un'interessantissima fotografia del lato sinistro della piazza antecedente il 1915 |
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Bettolle, la piazza in un'immagine del 1930 circa. Le palme intorno al monumento sono cresciute ed è presente la recinzione metallica. |
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Aspetti di vita contadina in Valdichiana nei primi anni del 1900 |
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Contadini nella zona di Bettolle tra il 1910 ed il 1920 |
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Bettolle, contadini di Valdichiana |
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" tiro a quattro " nella metà del secolo scorso |
Un carro agricolo trasformato per il trasporto delle donne nei giorni di festa |
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Esemplare di razza Chianina delle nostre campagne in una foto dei primi anni del '900 |
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Fiera di bestiame a Siena |
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Didascalie originali |
Toro Norge - mesi 23, q.li 8.10, propr. Cav. F. Contini |
Vacca Gemma - anni 7, q.li 8.10, propr. C.te L. Bracci Testasecca |
Toro Grillo - mesi 26, q.li 9.10, propr. C.te G.A. Buccelli |
Toro Adeone - anni 5 ½, q.li 13.10, propr. Fattoria Abbadia |
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Pubblicazione edita nel 1901 a cura della Società degli Agricoltori di Val di Chiana " Prof. Dott. Ezio Marchi, Redattore dell'Herd Book - Sull'indirizzo necessario per migliorare La Razza Bovina di Valdichiana e Relazione del 1° Concorso Metodico tenuto in Foiano nel Maggio-Settembre 1900. |
Documento relativo alla partecipazione di Ezio Marchi all'Esposizione di Milano del 1906. |
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