Barbo

 

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Cipriniformi

Ciprinidi

Barbus

Barbus Plebejus

Acque interne

Nomi dialettali: barbo, barbu, barbio, barbiol, varvo

 

Barbo

Descrizione: corpo molto slanciato con bocca munita di quattro caratteristici barbigli con il paio anteriore più piccolo del posteriore. Dorso giallo-verdastro e ventre bianco-grigio.

Habitat: fiumi dalle acque pulite con fondo ghiaioso; diffuso un po' ovunque lungo la Penisola.

Riproduzione: la femmina depone le uova nel letto ghiaioso del fiume verso maggio-giugno. Queste si schiudono dopo cinque giorni.

Pesca sportiva: il sistema di pesca più redditizio è quello alla passata ma può essere pescato anche con lenze a fondo. Si possono innescare sia piccole larve che molluschi e vermi.


 

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Cipriniformi

Ciprinidi

Barbus

Barbus Caninus

Acque interne

Nomi dialettali: barbo, barbu, barbio, barbiol, varvo

 

Barbo Canino

Descrizione: corpo piuttosto slanciato, di minori dimensioni del barbus plebejus; presenta una maggiore macchiettatura e squame leggermente più grandi, pur mantenendo lo stesso colore. Altre varianti; la pinna dorsale, in questa specie priva di dentellatura e l'anale, più lunga.

Habitat: abbastanza diffuso predilige acque più fredde e correnti del suo stretto parente. Essendo bisognoso di molto ossigeno vive esclusivamente in acque prive dì ogni forma di inquinamento.

Riproduzione: avviene nei mesi di maggio-giugno; la schiusa delle uova è piuttosto rapida, ma la crescita dei piccoli nati è notevolmente lenta.

Pesca sportiva: alla passata o a fondo innescando larve anellidi e piccoli molluschi.


Morfologia

 

I Barbi hanno un corpo abbastanza slanciato, con la bocca che ha l'apertura sulla parte ventrale, che è provvista di due paia di vistosi barbigli, più piccoli gli anteriori e di poco più grandi i posteriori. Anche il capo presenta una forma notevolmente slanciata che gli conferisce il caratteristico aspetto.

In Italia sono presenti due sole specie del genere barbus, mentre numerose altre specie, anche di notevoli dimensioni sono presenti oltralpe, in Europa, in Asia ed in Africa. La prima specie, la più diffusa è quella che va sotto il nome di Barbus barbus plebejus. Le caratteristiche particolari, oltre naturalmente a quelle del genere già citato, sono quelle di un animale molto slanciato, con il muso molto lungo che è circa un quarto dell'intera lunghezza del corpo. La pinna dorsale, unica, ha quattro raggi semplici ed otto-nove forcuti, nessuno dei quali spiniforme. Il terzo raggio indiviso è piuttosto grosso e ha una notevole consistenza ed il margine posteriore presenta dei dentelli.

La pinna anale è con otto raggi molli dei quali i primi tre semplici, ed ha una decisa curvatura verso la caudale. Il resto delle pinne, pettorali e ventrali, che anche qui hanno posizione addominale, sono di dimensioni modeste. Il colore è verdastro più o me no scuro sul dorso; sui fianchi il colore appare della stessa tonalità ma più giallo, mentre il ventre è pressoché bianco. Tutto il corpo, comprese le pinne presenta delle macchiettature nere che possono variare rispetto all'habitat ed all'età.


L'altra specie abitante le nostre acque è il Barbus meridionalis, detto anche barbo canino. Fondamentalmente simile al plebejus, si differenzia per diversi caratteri, primo la statura, venti centimetri al massimo contro l'oltre mezzo metro del precedente. Anche l'aspetto esteriore ci mostra un animale nel quale la macchiettatura è notevolmente più diffusa; talvolta alcune piccole macchie vanno a costituire zone più scure. Sistematicamente è importante il terzo raggio semplice della dorsale che in questo caso non presenta dentellatura alcuna e che non ha la consistenza del corrispondente raggio presente nel plebejus; questo carattere viene preso a distinzione delle due specie. Altre differenze sono le squame più grandi, la pinna anale più lunga, ed il minor numero di vertebre, 35 contro le 42-45 del precedente. Il barbo, di ambedue le specie, è molto diffuso in Italia e mentre il barbo canino preferisce le acque fredde e chiare, l'altro si ritrova pressoché ovunque. A differenza del cavedano e di altri ciprinidi, il barbo sopporta male le acque nelle quali siano presenti forme d'inquinamento, anche se non molto forti.

L'habitat preferito è il fiume con acque pulite e con zone dove esistano fondi ghiaiosi, che sono particolarmente importanti nella stagione degli amori, maggio-giugno, nei quali la femmina depone le sue uova. Le uova del barbo si schiudono dopo circa cinque giorni, ma le larve che ne fuoriescono hanno un accrescimento particolarmente lento; basti pensare che per raggiungere la lunghezza di appena dieci centimetri, raramente è sufficiente un anno. L'animale raggiunge la sua maturità sessuale dopo circa quattro anni.

Chi cattura una femmina provvista di uova e si accinge a mangiarla, sarà bene si ricordi che le uova del barbo, sebbene non velenose come qualcuno ha sostenuto, possono causare forti disturbi. L'alimentazione del barbo è una delle più varie, dai vegetali alle larve di altri pesci. Mentre gli individui giovani hanno una certa tendenza a vivere in gruppi di diversi individui, specie quelli appartenenti alla specie meridionalis, gli individui più grossi si isolano e diventano solitari.