Morfologia
La carpa ha il corpo
molto robusto, e la sua altezza è circa un quarto di
tutta la lunghezza. L'unica pinna dorsale è sorretta
da tre-quattro raggi molli l'ultimo dei quali, oltre
ad avere maggiore consistenza, ha una dentellatura
posteriore, e da 17-21 raggi divisi. Anche l'anale,
con due raggi interi e cinque divisi, ha l'ultimo
raggio della prima serie quasi spinoso con
dentellatura posteriore. La pinna caudale è, come in
tutti i ciprinidi regolare divisa in due lobi più o
meno acuti. Le pinne ventrali sono
caratteristicamente in posizione addominale, cioè
posteriori alle pettorali.
La testa non troppo
lunga è senza squame e la bocca che ha labbra spesse
ornate da due paia di barbigli è terminale e
protrattile. I denti, soltanto faringei, sono
inseriti in tre serie. Le squame che ricoprono il
corpo sono grandi e di tipo cicloide. Il colore,
sempre più scuro sul dorso, è di un bruno verdastro
che sui fianchi si accende lievemente di opachi
riflessi color rame, sul ventre predomina una tinta
giallastra di tono più o meno caldo. Le misure che
questo ciprinide può raggiungere sono di tutto
rispetto, potendo superare anche i venti chili.
Questa morfologia si
adatta maggiormente al tipo di carpa selvatica, la
cosiddetta carpa regina, ma di questo pesce esistono
moltissime forme di aspetto diverso, le quali non si
possono però considerare specie differenti, essendo
in effetti risultati di mutazioni avvenute, più
spesso in allevamenti e qui continuate.
Le differenze maggiori
sono quelle che implicano diverse colorazioni,
diversa squamatura, diversa forma del corpo, spesso
con una altezza che è maggiore di quella citata per
la carpa selvatica. Un altro motivo che ci fa
trovare individui di forme differenti da quelle
classiche, è dovuto al fatto che la carpa si ibrida
facilmente con il carassio, ed individui così
ottenuti possono essere talvolta fecondi e dar luogo
ad esemplari per i quali può essere veramente
problematico attribuire l'appartenenza a specie
sistematiche ben precise.
Oltre alla Regina, va
ricordata la cosiddetta Carpa a specchi, che viene
detta anche di Galizia, la quale venne classificata
come C. carpio specularis. Qui le squame presenti
sul corpo sono in numero minore ed alcune parti dei
fianchi ne sono prive, ma queste squame hanno tutte
notevoli dimensioni. Altra differenza è la forma del
corpo, abbastanza più tozzo e con un'altezza che può
raggiungere un terzo della statura. Il colore, pur
avendo le stesse tonalità fondamentali del tipo
normale, ha riflessi più chiari e perlacei,
maggiormente evidenti negli individui più giovani.
Sempre da selezioni d'allevamento si può avere la
cosiddetta Carpa nuda, C. Carpio nudus, come è stata
da qualcuno chiamata. La carpa introdotta
dall'oriente in Italia in epoca addirittura romana,
ebbe in Europa una diffusione sempre maggiore ed il
suo allevamento ha rivestito in certi periodi
successivi una certa importanza: assieme alla
coltivazione del riso la produzione di carpe in
risaia sono state la base economica di alcune zone
in varie regioni.
La carpa, animale robusto e tranquillo, si adatta
molto bene ovunque ci siano acque ferme o non troppo
veloci e la cui temperatura sia non troppo bassa. La
troveremo quindi quasi ovunque, dal grande lento
fiume di pianura a qualsiasi lago le cui acque non
siano troppo fredde. Animale che preferisce i
fondali con vegetazione, dove può più facilmente
trovare cibo; la carpa è omnivora, ma la sua
maggiore fonte di nutrimento è costituita da
plancton bentonico.
D'inverno la sua
attività si riduce quasi a zero ed aspetta sui
fondali, in un quasi letargo che la temperatura
dell'acqua torni a valori per lei accettabili. Verso
la fine della primavera, comincia la stagione degli
amori. In tal periodo sui maschi sono ben visibili i
cosiddetti tubercoli nuziali, che come negli altri
ciprinidi vanno ad ornare il capo e talvolta le
pinne pettorali. Le femmine depongono uova in numero
enorme, vicino alla vegetazione del fondo, sulla
quale si impiantano. Non necessariamente la frega
avviene in acque profonde, anzi più spesso questa è
vicino alle rive, e chi si trova ad assistere a
questi riti riproduttivi, cosa abbastanza frequente,
vede bestioni di svariati chili di peso, saltare,
scodare, rivoltarsi anche in poco più di un metro
d'acqua. Entro una settimana quasi tutte le uova
sono schiuse, e comincia l'accrescimento, che nella
carpa è piuttosto rapido. Dopo un solo anno può
raggiungere quasi due etti di peso, ma questo
accrescimento se pur sempre veloce, subisce notevoli
variazioni, dipendenti da fattori ambientali, quali
la temperatura dell'acqua, la presenza di maggiore o
minor quantità di cibo.
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