Carpa

 

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Cipriniformi

Ciprinidi

Cyprinus

Carpio

Acque interne

Nomi dialettali: carpen, gobb, raina, reina, carpia.

 

Carpa

Descrizione: corpo piuttosto massiccio ed alto, grandi squame che ricoprono il corpo con una colorazione bruno verdastra, sul ventre assume una sfumatura giallastra più o meno accentuata. La specie specularis ha squame più grandi e meno fitte, tutto il corpo è più tozzo con riflessi più chiari.

Habitat: acque calme o a lenta corrente, laghi, canali e lanche, dove vi sia un fondale ricco di vegetazione e dove la temperatura non sia troppo bassa.

Riproduzione: in maggio e giugno in acque piuttosto basse, la femmina depone un grande numero di uova che si schiudono dopo una settimana.

Pesca sportiva: si pesca preferibilmente a fondo con robuste attrezzature data la mole che può raggiungere l'eventuale cattura. Si innescano impasti, chicchi di mais, grossi lombrichi e larve.


Carpa a specchi (specie C. Specularis)


Morfologia

 

La carpa ha il corpo molto robusto, e la sua altezza è circa un quarto di tutta la lunghezza. L'unica pinna dorsale è sorretta da tre-quattro raggi molli l'ultimo dei quali, oltre ad avere maggiore consistenza, ha una dentellatura posteriore, e da 17-21 raggi divisi. Anche l'anale, con due raggi interi e cinque divisi, ha l'ultimo raggio della prima serie quasi spinoso con dentellatura posteriore. La pinna caudale è, come in tutti i ciprinidi regolare divisa in due lobi più o meno acuti. Le pinne ventrali sono caratteristicamente in posizione addominale, cioè posteriori alle pettorali.

La testa non troppo lunga è senza squame e la bocca che ha labbra spesse ornate da due paia di barbigli è terminale e protrattile. I denti, soltanto faringei, sono inseriti in tre serie. Le squame che ricoprono il corpo sono grandi e di tipo cicloide. Il colore, sempre più scuro sul dorso, è di un bruno verdastro che sui fianchi si accende lievemente di opachi riflessi color rame, sul ventre predomina una tinta giallastra di tono più o meno caldo. Le misure che questo ciprinide può raggiungere sono di tutto rispetto, potendo superare anche i venti chili.

Questa morfologia si adatta maggiormente al tipo di carpa selvatica, la cosiddetta carpa regina, ma di questo pesce esistono moltissime forme di aspetto diverso, le quali non si possono però considerare specie differenti, essendo in effetti risultati di mutazioni avvenute, più spesso in allevamenti e qui continuate.

Le differenze maggiori sono quelle che implicano diverse colorazioni, diversa squamatura, diversa forma del corpo, spesso con una altezza che è maggiore di quella citata per la carpa selvatica. Un altro motivo che ci fa trovare individui di forme differenti da quelle classiche, è dovuto al fatto che la carpa si ibrida facilmente con il carassio, ed individui così ottenuti possono essere talvolta fecondi e dar luogo ad esemplari per i quali può essere veramente problematico attribuire l'appartenenza a specie sistematiche ben precise.

 

Oltre alla Regina, va ricordata la cosiddetta Carpa a specchi, che viene detta anche di Galizia, la quale venne classificata come C. carpio specularis. Qui le squame presenti sul corpo sono in numero minore ed alcune parti dei fianchi ne sono prive, ma queste squame hanno tutte notevoli dimensioni. Altra differenza è la forma del corpo, abbastanza più tozzo e con un'altezza che può raggiungere un terzo della statura. Il colore, pur avendo le stesse tonalità fondamentali del tipo normale, ha riflessi più chiari e perlacei, maggiormente evidenti negli individui più giovani. Sempre da selezioni d'allevamento si può avere la cosiddetta Carpa nuda, C. Carpio nudus, come è stata da qualcuno chiamata. La carpa introdotta dall'oriente in Italia in epoca addirittura romana, ebbe in Europa una diffusione sempre maggiore ed il suo allevamento ha rivestito in certi periodi successivi una certa importanza: assieme alla coltivazione del riso la produzione di carpe in risaia sono state la base economica di alcune zone in varie regioni.
La carpa, animale robusto e tranquillo, si adatta molto bene ovunque ci siano acque ferme o non troppo veloci e la cui temperatura sia non troppo bassa. La troveremo quindi quasi ovunque, dal grande lento fiume di pianura a qualsiasi lago le cui acque non siano troppo fredde. Animale che preferisce i fondali con vegetazione, dove può più facilmente trovare cibo; la carpa è omnivora, ma la sua maggiore fonte di nutrimento è costituita da plancton bentonico.

 

D'inverno la sua attività si riduce quasi a zero ed aspetta sui fondali, in un quasi letargo che la temperatura dell'acqua torni a valori per lei accettabili. Verso la fine della primavera, comincia la stagione degli amori. In tal periodo sui maschi sono ben visibili i cosiddetti tubercoli nuziali, che come negli altri ciprinidi vanno ad ornare il capo e talvolta le pinne pettorali. Le femmine depongono uova in numero enorme, vicino alla vegetazione del fondo, sulla quale si impiantano. Non necessariamente la frega avviene in acque profonde, anzi più spesso questa è vicino alle rive, e chi si trova ad assistere a questi riti riproduttivi, cosa abbastanza frequente, vede bestioni di svariati chili di peso, saltare, scodare, rivoltarsi anche in poco più di un metro d'acqua. Entro una settimana quasi tutte le uova sono schiuse, e comincia l'accrescimento, che nella carpa è piuttosto rapido. Dopo un solo anno può raggiungere quasi due etti di peso, ma questo accrescimento se pur sempre veloce, subisce notevoli variazioni, dipendenti da fattori ambientali, quali la temperatura dell'acqua, la presenza di maggiore o minor quantità di cibo.