Cavedano

 

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Cipriniformi

Ciprinidi

Leuciscus

Cephalus Cabeda

Acque interne

Nomi dialettali: quaiass, cavesal, cavasen, squalo, fiassera.

 

Descrizione: forma piuttosto slanciata corpo munito di squame, con colorazione argentea sui fianchi e verde-grigiastra sul dorso.

Habitat: è possibile trovarlo in tutte le regioni temperate predilige acque fonde e correnti pur incontrandolo nei laghi e nei fiumi a lenta corrente dove vi si insedia nella maturità.

Riproduzione: avviene nel periodo da aprile a giugno con la deposizione di 100.000-200.000 uova che aderiscono alle pietre ed ai detriti del fondo per schiudersi dopo una settimana.

Pesca sportiva: è un pesce sportivo per eccellenza, essendo praticamente onnivoro si può adescare sia a fondo che alla passata innescando larve, frutta, pane, vermi e persino la pasta cotta. Da grandi soddisfazioni anche a cucchiaino ed a mosca.


Morfologia

 

Unico appartenente assieme al vairone del genere Leuciscus, il cavedano è nelle nostre acque rappresentato da due sottospecie, il cephalus cabeda ed il cephalus albus. Ambedue le sottospecie sono considerate appartenenti al sottogenere Squalius.

Corpo moderatamente slanciato, ma pur sempre robusto, coperto di squame cicloidi di discrete dimensioni. La bocca non troppo grande si apre in posizione appena ventrale ed è, come in tutti i cipriniformi, protrattile.
Mancano i barbigli, ed i denti, faringei, sono disposti in due serie. Una caratteristica che serve a distinguerlo dal sottogenere Telestes, quello cioè al quale appartiene il vairone, è il colore del pertoneo, che in questo caso è argentato chiaro. Se quindi in qualche piccolo esemplare ci fosse un dubbio d'appartenenza fra il cavedano ed il vairone, basterà aprire il ventre e guardare il colore di quel velo più o meno spesso che riveste i visceri, il peritoneo appunto, e se di colore argenteo saremo certi di essere in presenza di un cavedano, se nero di vairone. La pinna dorsale con tre raggi indivisi ed otto-nove divisi, inizia al livello del termine dell'inserzione della ventrale, mentre l'anale di dimensioni un po' più piccole della dorsale della quale ha lo stesso tipo di raggi ed in ugual numero, inizia un po' dopo del termine della dorsale. Le pettorali, anche queste non troppo grandi, si inseriscono al livello del margine posteriore dell'opercolo. La caudale ha una forma regolare con un'incidenza che separa i due lobi la cui punta terminale ha un angolo discretamente acuto.
Queste caratteristiche, del sottogruppo Squalius, sono dunque comuni alle due sottospecie, e le differenze riguardano il colore e la forma.

 

Il cabeda ha la forma del muso abbastanza tozza, l'occhio non troppo grosso, ed il colore del corpo è grigio argenteo con toni blu che sono presenti solo sul dorso e con pinne più o meno grigiastre.

L'albus, come dice il nome stesso è notevolmente più chiaro, l'occhio un po' più grosso, e la bocca più grande. Inoltre la forma del muso è notevolmente più slanciata, e spesso lo è anche la forma del corpo. Anche il riflesso del dorso tende più al verdastro che al blu. Questa seconda sottospecie di cavedano, inizialmente trovata e studiata nel Trasimeno ha una discreta diffusione nell'Italia centrale.  Se ne trovano nell'Ombrone.

Ma a parte queste due sottospecie per le quali esistono differenze che, anche se ancora non troppo studiate, sono tali da farle apparire entità sistematiche distinte, la variabilità un po' della forma, ma soprattutto del colore del cavedano è notevole, e individui catturati in fiumi ed in laghi diversi hanno diverse forme e diverse sfumature, pur restando contenute nei caratteri generali.

 

Il cavedano, forse il più diffuso pesce di acqua dolce, lo si può ritrovare ovunque. La sua buona resistenza anche in acque inquinate, fa sì che si possa trovare anche dopo che quasi tutta la rimanente fauna ittica è scomparsa. Anche per quanto riguarda l'alimentazione non ha esigenze particolari, in quanto effettivamente omnivoro, ed anche in esemplari appena adulti si sono spesso notate forme di cannibalismo, che nei grossi esemplari è comune. Si riproduce verso la fine della primavera ed anche il capo del cavedano in questi periodi è cosparso di tubercoli nuziali. Le uova deposte in gran numero sui ciottoli del fondo sui quali si attaccano, si schiudono dopo non più di una settimana. L'accrescimento è piuttosto rapido, e dopo un anno se le condizioni ambientali sono buone, può raggiungere anche i dieci centimetri. Gli individui giovani sono gregari, e scorrazzano in grossi branchi alla ricerca di cibo, che è per il cavedano il suo maggior interesse per tutta la vita. Anche se lo si ritrova quasi ovunque, le acque preferite del cavedano sono quelle limpide e correnti.
Gli esemplari di lago sono in genere quelli che raggiungono le maggiori dimensioni, e possono arrivare anche ai cinque chilogrammi.