Morfologia
Unico
appartenente assieme al vairone del genere Leuciscus,
il cavedano è nelle nostre acque rappresentato da
due sottospecie, il cephalus cabeda ed il cephalus
albus. Ambedue le sottospecie sono considerate
appartenenti al sottogenere Squalius.
Corpo moderatamente
slanciato, ma pur sempre robusto, coperto di squame
cicloidi di discrete dimensioni. La bocca non troppo
grande si apre in posizione appena ventrale ed è,
come in tutti i cipriniformi, protrattile.
Mancano i barbigli, ed i denti, faringei, sono
disposti in due serie. Una caratteristica che serve
a distinguerlo dal sottogenere Telestes, quello cioè
al quale appartiene il vairone, è il colore del
pertoneo, che in questo caso è argentato chiaro. Se
quindi in qualche piccolo esemplare ci fosse un
dubbio d'appartenenza fra il cavedano ed il vairone,
basterà aprire il ventre e guardare il colore di
quel velo più o meno spesso che riveste i visceri,
il peritoneo appunto, e se di colore argenteo saremo
certi di essere in presenza di un cavedano, se nero
di vairone. La pinna dorsale con tre raggi indivisi
ed otto-nove divisi, inizia al livello del termine
dell'inserzione della ventrale, mentre l'anale di
dimensioni un po' più piccole della dorsale della
quale ha lo stesso tipo di raggi ed in ugual numero,
inizia un po' dopo del termine della dorsale. Le
pettorali, anche queste non troppo grandi, si
inseriscono al livello del margine posteriore
dell'opercolo. La caudale ha una forma regolare con
un'incidenza che separa i due lobi la cui punta
terminale ha un angolo discretamente acuto.
Queste caratteristiche, del sottogruppo Squalius,
sono dunque comuni alle due sottospecie, e le
differenze riguardano il colore e la forma.
Il cabeda ha la forma
del muso abbastanza tozza, l'occhio non troppo
grosso, ed il colore del corpo è grigio argenteo con
toni blu che sono presenti solo sul dorso e con
pinne più o meno grigiastre.
L'albus, come dice il
nome stesso è notevolmente più chiaro, l'occhio un
po' più grosso, e la bocca più grande. Inoltre la
forma del muso è notevolmente più slanciata, e
spesso lo è anche la forma del corpo. Anche il
riflesso del dorso tende più al verdastro che al
blu. Questa seconda sottospecie di cavedano,
inizialmente trovata e studiata nel Trasimeno ha una
discreta diffusione nell'Italia centrale. Se
ne trovano nell'Ombrone.
Ma a parte queste due
sottospecie per le quali esistono differenze che,
anche se ancora non troppo studiate, sono tali da
farle apparire entità sistematiche distinte, la
variabilità un po' della forma, ma soprattutto del
colore del cavedano è notevole, e individui
catturati in fiumi ed in laghi diversi hanno diverse
forme e diverse sfumature, pur restando contenute
nei caratteri generali.
Il cavedano, forse il
più diffuso pesce di acqua dolce, lo si può
ritrovare ovunque. La sua buona resistenza anche in
acque inquinate, fa sì che si possa trovare anche
dopo che quasi tutta la rimanente fauna ittica è
scomparsa. Anche per quanto riguarda l'alimentazione
non ha esigenze particolari, in quanto
effettivamente omnivoro, ed anche in esemplari
appena adulti si sono spesso notate forme di
cannibalismo, che nei grossi esemplari è comune. Si
riproduce verso la fine della primavera ed anche il
capo del cavedano in questi periodi è cosparso di
tubercoli nuziali. Le uova deposte in gran numero
sui ciottoli del fondo sui quali si attaccano, si
schiudono dopo non più di una settimana.
L'accrescimento è piuttosto rapido, e dopo un anno
se le condizioni ambientali sono buone, può
raggiungere anche i dieci centimetri. Gli individui
giovani sono gregari, e scorrazzano in grossi
branchi alla ricerca di cibo, che è per il cavedano
il suo maggior interesse per tutta la vita. Anche se
lo si ritrova quasi ovunque, le acque preferite del
cavedano sono quelle limpide e correnti.
Gli esemplari di lago sono in genere quelli che
raggiungono le maggiori dimensioni, e possono
arrivare anche ai cinque chilogrammi.
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