Luccio

 

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Salmoniformi

Esocidi

Esox

Esox Lucius

Acque interne

Nomi dialettali: luss, luso, luzz, luzzu.

 

Descrizione: corpo molto slanciato ed allungato, grande bocca munita di denti aguzzi. Dorso e fianchi verdi-giallastri o bruni con macchie chiare.

Habitat: laghi, canali, stagni e fiumi a moderata corrente in presenza di fondali erbosi dove ama rintanarsi in attesa della preda.

Riproduzione: avviene dal tardo inverno alla primavera; le femmine depongono moltissime uova in acque basse con abbondante vegetazione.

Pesca sportiva: molto diffusa la pesca a spinning con rotanti ondulanti e minnows, recuperati irregolarmente con scatti ed arresti. Redditizia anche la pesca con il pesciolino vivo di discrete dimensioni.


Morfologia

 

Il Luccio non crea problemi di classificazione, e perché, è riconoscibilissimo, e perché, pur essendo un animale con una abbastanza vasta area di distribuzione, comprende tutti esemplari con caratteristiche molto uniformi e pertanto non esistono specie o sottospecie particolari. La cosa che maggiormente colpisce è il muso, abbastanza lungo e schiacciato terminante con una bocca piuttosto grande, delimitata da una mandibola che sporge non poco sulla mascella. I denti sono di dimensioni diverse, secondo la posizione, ma tutti abbastanza robusti. Le zone dove i denti sono dislocati sono: i premascellari, il vomere, i palatini, la mandibola; piccoli denti si ritrovano anche sulla lingua. Il corpo, abbastanza allungato, ha i fianchi percorsi da una linea laterale che parte dal margine superiore dell'opercolo per terminare, con andamento un po' ondulante, nel mezzo del peduncolo caudale.

La pinna dorsale, eccezionalmente lontana dal capo, è corta e termina all'inizio del peduncolo caudale. La dorsale ha 20-23 raggi dei quali i primi 7-8 interi. Appena dietro all'inizio della dorsale si inserisce, naturalmente in posizione ventrale, l'anale. I raggi che la sostengono 13-18 ed i primi 3-5 sono interi. Anche questi al pari di quelli della dorsale e di tutte le altre pinne sono molli.
Le pinne pettorali, non enormi, sono inserite molto prima del margine opercolare, e l'inizio delle ventrali, anche queste non molto grandi, è pressappoco a metà strada tra le pettorali e l'anale. Le squame che rivestono il corpo sono di dimensioni ridotte, di tipo cicloide; sulla linea laterale si possono contare 110-130 squame. La pinna caudale ha due lobi, non molto acuti e si origina da un peduncolo non troppo corto e compresso che inizia al termine dell'anale e della dorsale. Il colore del corpo è verdastro, sul dorso, più chiaro quasi argenteo sul ventre dove tuttavia si inoltrano strisce più scure che si dipartono dal dorso. Questo è un tipo di livrea convenzionale che grossolanamente rispecchia tutti i lucci, ma si possono avere variazioni non indifferenti legate all'età del pesce, all'ambiente ed al periodo in cui viene osservato. Il colore delle pinne è normalmente giallo, più o meno sporco, fittamente disseminato di macchie molto più scure.

 

Sulla taglia e sulla longevità del luccio ci sono addirittura leggende che lo farebbero apparire centenario con dimensioni superiori ai cinquanta chili. In Italia la dimensione di questo pesce supera molto raramente e se, di poco, i venticinque chili, e la massima età che è stato possibile dimostrare non supera i sedici anni. Sempre in Italia la distribuzione del luccio si arresta al sud del Lazio e delle Marche, e si può trovare sia in laghi che in fiumi. L'ambiente che il luccio predilige non deve avere acque troppo correnti e deve essere provvisto di vegetazione acquatica. È un animale essenzialmente carnivoro e sulla sua voracità addirittura proverbiale è inutile spendere altre parole. Solitario, fa vita abbastanza sedentaria ed attende al varco le prede, che cerca di catturare seppure energicamente, con la minor fatica possibile. Per questo fatto le sue prede preferite sono pesci feriti, o in non perfetta forma, che il luccio può così catturare con la massima facilità. L'età degli amori inizia a fine inverno e termina a primavera; in tale stagione le femmine cercano acque tranquille, dove i fondali siano bassi e la vegetazione abbondante. Le uova, deposte in gran numero, sono di 2-3 millimetri di diametro. Le larvette che si schiudono dopo circa due settimane, misurano 6-8 millimetri. A questo punto, questi piccoli esseri si fissano a piante acquatiche dove rimangono per un certo periodo, senza assumere cibo. Successivamente verso i quindici giorni gli avannotti divengono indipendenti e cominciano a muoversi, aggredendo crostacei, pesciolini, ed anche altri avannotti di luccio. Ad un anno di vita i piccoli lucci possono raggiungere anche i venti centimetri di lunghezza, ma la rapidità dell'accrescimento, che però non è mai troppo lento, dipende come al solito dalla disponibilità di cibo, che nel caso del luccio è favorito dalla presenza di altre specie ittiche di modeste dimensioni, come le alborelle.