Morfologia
La savetta è assieme
alla lasca l'unico rappresentante italiano del
genere, che in Europa è ben rappresentato ed i suoi
appartenenti vengono spesso chiamati con il nome di
"nasi". Caratteristica evidentissima del genere è la
bocca, che è in posizione infera ed è portata da un
muso piuttosto prominente. Le labbra hanno il
proprio margine molto affilato, sono di natura
cornea e servono ai «nasi» per strappare piccoli
animali e vegetazione dalle pietre. La savetta si
distingue facilmente dalla lasca e per la forma del
suo corpo molto meno slanciato e abbastanza più alto
e per l'assenza completa di una banda sui fianchi al
di sopra della linea laterale di colore piuttosto
scuro, che nella lasca è sempre presente.
La pinna dorsale è pressappoco opposta alle
ventrali, è sostenuta da 11-12 raggi, i primi tre
interi, e la sua forma è trapezoidale; più estesa ma
meno alta è la pinna anale, che differisce
strutturalmente dalla dorsale per avere in più
quattro raggi divisi. Le ventrali sono piuttosto
piccole, e anche le pettorali, poste subito
posteriormente all'opercolo, sono di modeste
dimensioni. La linea laterale, lungo la quale si
possono contare 55-65 squame, ha un caratteristico
andamento descrivendo un'ampia curva la cui
concavità è rivolta verso l'alto. Il colore del
corpo è argenteo, più scuro con toni bruni sul
dorso, molto chiaro sul ventre; le pinne dorsali e
la caudale sono bruno scuro, mentre in tutte le
altre pinne sono abbastanza evidenti ri-flessi
rossicci. I colori e del corpo e delle pinne
possono, come in molti altri ciprinidi, variare da
individuo ad individuo a seconda della zona dove
l'animale vive.
La savetta è
distribuita un po' irregolarmente in tutta l'Italia
settentrionale e centrale; più rara nei laghi che
nei fiumi, ama le acque limpide e scorrenti. In
alcune zone la presenza della savetta può essere
solo stagionale poiché, verso aprile maggio, durante
il periodo di frega, spesso questa risale il corso
di fiumi; le uova vengono deposte in notevole
numero, fino a 50.000, in acque molto correnti e
prevalentemente di fondo ghiaioso; la deposizione
sembra avvenga di notte e dopo circa una settimana
le uova si schiudono. Il nutrimento è rappresentato
da vegetali e da larve, praticamente da tutto quello
che riesce a trovare nel suo habitat, che è
rappresentato dal tratto intermedio dei fiumi, la
cosiddetta zona del barbo. Durante l'inverno
l'attività della savetta si riduce al minimo e si
trattiene volentieri in fondali alti e al riparo di
rocce o di altri ostacoli.
Il peso di questo ciprinide raggiunge appena e
raramente supera il mezzo chilo, e la sua lunghezza
arriva a sfiorare i quaranta centimetri.
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