Morfologia
II
corpo della trota è piuttosto slanciato, rivestito
da squame di tipo cicloide di modeste dimensioni,
con un capo non piccolo nel quale si apre una bocca
decisamente grande e nella quale i denti sono
distribuiti sulle mascelle, sulla lingua, sul vomere
e sul palato. La mandibola supera, anche se di poco,
in lunghezza la mascella e l'osso mascellare arriva
e talvolta supera il margine esterno dell'occhio. La
linea laterale percorre i fianchi in modo piuttosto
diritto, e su questa si possono contare circa
110-120 squame. Le pinne dorsali sono, come in tutti
i salmonidi, due: la prima, che praticamente divide
il dorso in due metà, conta 3-5 raggi interi e 8-12
divisi, mentre la seconda è priva di raggi e
definita come pinna adiposa, posta piuttosto vicino
alla caudale. Appena anteriormente alla adiposa si
impianta la pinna anale, sostenuta, questa da 10-11
raggi, dei quali i primi tre interi. Le ventrali
sono di piccole dimensioni e con il margine
arrotondato, opposte alla prima dorsale, mentre le
pettorali, anch'esse arrotondate, sono molto
anticipate, anteriormente al margine branchiale. La
pinna caudale ha il margine che è quasi diritto
oppure un po' convesso. Questa è la Salmo trutta,
cioè la nostra trota europea. A questo punto va
detto, che comunemente si ammette che nelle acque
italiane ne esistano come originarie, ben quattro
forme, la trota di torrente, la trota di lago, la
trota delle isole, e la trota padana, volendo
volutamente omettere il carpione.
La trota fario,
trotella di montagna si distingue facilmente per la
presenza di macchiette nere e rosse variamente
disseminate sul corpo, e va detto che individui
vissuti in torrenti diversi possono mostrare una
grande variabilità di colori. Il colore del dorso
spesso è grigio, piuttosto scuro, talvolta con
riflessi olivastri, i fianchi sono argentei,
disseminati di macchie, ed il ventre spesso è grigio
chiaro, che nel periodo degli amori può, nei maschi,
assumere toni più scuri o addirittura rosacei. La
taglia della fario è modesta raggiungendo al massimo
i trenta centimetri di lunghezza. La sua diffusione
è in quasi tutte le regioni italiane, ma questo
proposito va detto che non resta ora, facile
decidere dove e quali siano gli esemplari originari,
in quanto da diverso tempo, praticamente in tutta la
penisola sono state fatte delle semine di fario
proveniente dal Nor Europa.
L'ambiente che la
fario predilige sono i torrenti ad acque fredde,
molto ossigenate ed a corso rapido. È questo un
animale stanziale, e può vivere per moltissimo tempo
nella medesima pozza o in corrente al riparo dello
stesso masso. Il periodo riproduttivo è effettuato
da novembre a gennaio ed il numero di uova deposte
della femmina i modesto, massimo 400 uova e questo è
dovuto alla relativa taglia dell'animale; la femmina
depone le grosse uova in incavi da lei preparati sul
fondo e la deposizione avviene solo in presenza del
maschio che feconda immediatemente. La schiusa non è
molto veloce, e dipende dalla temperatura
dell'acqua; la larvetta che fuoriesce avrà ancora
per diverso tempo il grosso sacco vitellino che
riassorbito pian piano servirà da nutrimento finché
l'avannotto non sarà autosufficiente. Il cibo di
queste trotelle, sempre piuttosto scarso è
rappresentato da larve d'insetti, da moluschi e da
altri piccoli animali del torrente, compresi
avanotti di altre specie.
|