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La carne deve essere di vitellone di razza chianina
e deve avere cinque giorni di frollatura e il taglio nella lombata alta,
cioè dove c'è il filetto con l'osso nel mezzo. Lo spessore deve essere
di due dita scarse e il peso di sette-otto etti.
Per la cottura, niente marinate, niente infusioni. Mettere la bistecca
senza lavarla sulla gratella già caldissima. Sotto la gratella ci sarà
carbone dolce dei poggi del Chianti, ma senza fiamma.
Non bucare mai, non salare, non pepare. Lasciare arrostire e basta.
Passati cinque o sei minuti, la bistecca sarà cotta da una parte.
Cospargere di sale la parte cotta, rigirarla e fare cuocere l'altra
parte senza oliare, senza salare, senza pepare.
Dopo altri cinque o sei minuti, anche l'altra parte sarà cotta e, solo
allora, dovrà essere salata.
Non aggiungete intrugli di sorta se si vuole gustare davvero la bistecca
e godere del suo sapore.
Niente burro. Non rimandare mai in cucina perché la carne è poco cotta e
"a me piace cotta bene". Se uno non gradisce la bistecca, che è solo ben
arrostita in superficie, ma al sangue dentro, significa che non ama la
bistecca; allora prenda una braciola cotta quanto gli pare ma non
offenda la bistecca, pretendendo di mangiare una "fiorentina".
Può essere accompagnata con patate fritte, con insalata di campo (poco
aceto nell'insalata, altrimenti toglie il gusto su tutto).
Può essere accettato sulla bistecca un piccolo (molto piccolo) spolvero
di pepe nero e, se proprio uno lo vuole (ma ci pensi bene prima), un po'
di limone. |
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