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Il Castello di Gallico, con le sue cinque torri di
pietra e mattoni rossi, è un bellissimo esemplare di azienda agricola
fortificata: la sua mole imponente si erge solitaria sull'altopiano
delle crete nel Comune di Asciano, poco distante dal villaggio di
Montecalvoli, alle cui vicende e proprietari è stato legato nel tempo.
Asciano: la storia di Asciano ha origini di
difficile definizione; la fonti storiche riportano notizie di un
antichissimo "predio", proprietà della famiglia Axia, di origini
etrusche, ma il nome Asciano pare mutuato da "Azianum", termine che si
trova già in antiche epigrafi per designare la comunità e l'area
territoriale circoscritta dai fiumi Ombrone e Asso.
Asciano fu territorio dei Domizi, come testimonia un mosaico romano
pavimentale scoperto nel 1899 in un orto di via del Canto: in seguito,
fino al IX secolo, fu feudo dei conti della Scialenga, da cui discese la
famiglia dei Cacciaconti e di cui parla Dante ricordando un Caccia
d'Asciano. La contea dei Cacciaconti passò poi alla Repubblica di Siena,
nel XII secolo. Da quella lontana epoca la comunità ascianese fu fedele
suddita senese e già nel 1213 nel Castello di Sciano fu eletto il primo
Podestà.
La famiglia senese dei Tolomei, acquistò il Castello di Gallico nel
1319, e verso la fine del secolo ampliò una torre già esistente per
custodirvi i prodotti della terra, nel tempo la trasformò in un
castello-grancia.
I Griffoli, ricchi mercanti di seta di Montepulciano, lo acquistarono
nella prima metà del 1400 e la Repubblica senese li obbligò a tenervi
una guarnigione di soldati a difesa di quello che costituiva un
importante avamposto strategico.
Passato attraverso vari proprietari, venne verso la fine del 1700 donato
allo Spedale di Santa Maria della Scala di Siena, restituito in seguito
alla famiglia Vallesi e, all'inizio del 1800, per eredità passò alla
famiglia Terrosi e poi, nella prima metà di questo secolo, alla famiglia
Fei e ai Biagini di Monte S.Savino.
Di recente è stato restaurato con perizia e recintato, cosicché,
sfortunatamente, ora si può ammirare solo da lontano. |
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