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Intorno al Duecento gli
Scialenghi Cacciaconti possedevano nel distretto di Torrita diversi
castelli (Guardavalle, Oppiano, Ciliano). Scomparso Guardavalle, che
dette nome ad uno dei rami dei Cacciaconti, restano ancora gli altri due
castelli che nella loro conformazione urbana hanno conservato il ricordo
della struttura castellana che un tempo li caratterizzò.
Un altro insediamento fortificato di notevole importanza era a
Montefollonico.
Il centro conobbe un periodo di particolare prosperità a partire
dall'inizio del Duecento, epoca alla quale risalgono le prime notizie
che ci presentano il castello già sotto il controllo di Siena. Come
Torrita, Montefollonico fu tra i castra ad frontieras del contado
senese. In quanto tale rappresentò un baluardo del sistema difensivo
della repubblica e fu fatto sede di un vicario di nomina cittadina.
Soffrì assedi e devastazioni, come nel 1229-1230, quando venne attaccato
dagli orvietani, alleati dei montepulcianesi, e nel 1553, durante la
guerra di Siena, allorché fu assediato e preso dall'esercito imperiale
di Carlo V.
Il Castello è di forma stretta e molto allungata in senso nord-ovest e
sud-est sulla cresta di una collina, scoscesa verso nord-est, tanto che
su questo lato resta quasi impossibile un esame delle condizioni delle
mura; sul restante circuito esse sono quasi dovunque più o meno
conservate, anche se talvolta molto abbassate o ridotte a basamento di
case.
Varie torri sporgono da esse : due torrioni rotondi con base a scarpa
sono posti negli angoli nord ed est ; altre due torri semicilindriche si
trovano verso i due estremi del lato sud-ovest ; circa a metà di questo
lato si trova una grossa torre quadrata in bel filarotto, coronata sul
lato esterno da una fila di piccoli archetti in mattoni appena sporgenti
su mensolette di pietra ed in essa si aprono un'ampia finestra ad arco
tondo sul lato sud-est al primo piano e al piano superiore su tutti i
lati, eccetto quello nord-ovest, finestre ad architrave curvilinea su
belle mensole sagomate.
Nelle mura si aprivano tre porte : di quella a nord-ovest (porta di
Follonica), distrutta in tempo di guerra, resta soltanto il basamento
degli stipiti; quella di sud-ovest (porta al Pianello) con arco tondo in
pietra, seguito verso l'interno da un profondo arco in mattoni, è
preceduta da un lungo antiporto forse posteriore (attualmente
abbassato), aperto da un portale a piattabanda in mattoni, sovrastato
dalle scanalature di alloggiamento dei bolzoni di sollevamento del ponte
levatoio; all'interno sono otto profonde finestrelle a strombi, sei
nell'antiporto e due dentro la porta, che però non sfondano all’esterno;
la porta a sud-est (porta del Triano) è in pietra ad arco acuto,
riempito a mattoni su arco a sbarra. Tra le case dell'abitato varie
costruzioni medievali.
L'abitato possiede una notevole unità d'ambiente: ha conservato diversi
edifici medioevali, tra cui il Palazzo Pretorio e la bella Chiesa di San
Leonardo.
Quest'ultima è una costruzione romanico-gotica ad un'unica navata, che
si caratterizza per un accurato rivestimento murario a filaretti di
travertino. La facciata, con portale strombato sovrastato da un oculo, è
coronata da un ricorso di sestiacute arcatelle pensili, che prosegue poi
lungo le fiancate dell'edificio.
L'interno presenta resti di affreschi trecenteschi, una Madonna di
Matteo di Giovanni (1435-1495) ed un bel tabernacolo ligneo del XVI
secolo. Altre opere di rilievo si trovano nella piccola Chiesa di San
Sigismondo, che custodisce una Madonna di Andrea di Bartolo di Fredi ed
un'altra Madonna quattrocentesca del Neroccio. Fuori della Porta del
Triano si trova la seicentesca Chiesa del Triano con portale dalle forme
tardomanieriste e un affresco trecentesco di scuola senese.
Ricordato come "casale Feroniano (donde l'attuale podere "Frignano") sin
dall'VIII secolo, Montefollonico presenta nei suoi dintorni interessanti
testimonianze storico-territoriali. Ad est dell'abitato alcuni
sepolcretti etruschi scoperti nell'Ottocento attestano l'antichità di
insediamento della zona, peraltro confermata dai numerosi toponimi
prediali (Tralignano, Frignane Oppiano, Ciliano). Immediatamente nord
del paese è la vetusta plebes S. Valentini de Montefelonico, già "in
casal Ursina", da cui dipendevano nel Medioevo le chiese del castello.
Ai piedi del castello sono infine i ruderi dell'Abbazia di Santa Maria,
la benedettina S. Marie de Felonico: oltre a residui delle
fortificazioni di cui il monastero doveva essere dotato, rimangono
alcune sestiacute archeggiature su pilastri quadrangolari, che
presuppongo l'esistenza di una chiesa a tre navate collocabile entro il
XIII secolo. Da qui, attraverso un sentiero, si può raggiungere la Pieve
di San Valentino la cui esistenza è documentata già ne 714, in un atto
relativo alla secolare controversia tra i vescovi di Siena e Arezzo;
questa è una costruzione a un'unica navata che conserva solo alcune
tracce della sua antichità. In mezzo ai boschi è il già citato villaggio
di Oppiano, menzionato fin dal 1037 degno di nota è Palazzo Tori o Gori,
una costruzione fortificata di epoca medioevale alla quale sono annesse
una piccola chiesa e delle case coloniche. |
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