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Tra il X e l'XI secolo Staggia
compare come una curtis fortificata della contessa Ava, fondatrice della
vicina Badia a Isola, e dei suoi figli Tegrimo e Berizio.
Successivamente i nobili di Staggia (o Soarzi) divennero una delle
maggiori consorterie feudali della Valdelsa, con possedimenti ubicati
tra l'Elsa e il suo affluente Staggia.
Spesso coinvolti nelle lotte tra Firenze e Siena, i Soarzi conobbero la
loro maggior fortuna nella seconda metà del XII secolo, ma nel
successivo iniziò la loro decadenza, mentra andava sviluppandosi il
borgo nato ai piedi del castello.
La fortuna del borgo fu senz'altro dovuta alla via Francigena che, a
partire dal XIII secolo, lo interessò direttamente con uno dei suoi
nuovi rami. Alla fine del Duecento i Franzesi, originari del Valdarno
Superiore e arricchitisi in Francia con le mercature, comprarono il
Castello di Staggia e lo trasformarono in un originale palazzo
fortificato. Quando, intorno alla metà del Trecento, fallì la compagnia
commerciale dei Franzesi, il palazzo fu acquistato dalla repubblica
fiorentina per la non trascurabile somma di 18.000 fiorini d'oro (1361).
Divenuto avamposto fiorentino contro Siena, Staggia si trovò spesso
coinvolta in imprese di guerra: per questo motivo nel 1373, fu
potenziato il circuito murario e protezione del borgo. Le mura,
raccordate con la Rocca, furono ulteriormente rafforzate nel 1431,
occasione nella quale vi fu invitato Filippo Brunelleschi (ma non è dato
a sapere se e a quali lavori egli provvedesse), oggi si presentano
pressoché intatte, salvo due brevi interruzioni, e sono intervallate da
torri quadrate o poligonali che intercettano il cammino di ronda posto
all'interno, del quale esistono ancora le mensole di sostegno in pietra.
All'interno il borgo si è formato sul percorso della via Francigena,
che, a nord, si diramava verso la Porta Fiorentina e la Porta a Lecchi,
tuttora esistenti, protette dalla vicina Rocca, vera fortificazione
nella fortificazione. La porta meridionale, verso Siena, è invece
scomparsa e costituisce la perdita più importante avutasi nelle
fortificazioni.
L'antico Castello dei Soarzi, divenuto poi palazzo-fortezza dei Franzesi
ed infine Cassero della cittadella, si presenta a pianta grossomodo
quadrangolare, con due torrioni cilindrici agli angoli del lato verso il
borgo ed una quadrata all'interno. La parte basamentale di quest'ultima
è forse l'unica testimonianza del Castello dei Soarzi per i suoi
caratteri della fine del XII secolo.
La parte della Rocca compresa tra le due torri cilindriche, oltre a
queste, rappresenta invece quanto rimane del palazzo costruito dai
Franzesi all'inizio del Trecento. Lo si deduce da certi particolari
architettonici riferibili a questo periodo, che si possono osservare in
portali e finestre e nei resti del grande caminetto ancora visibile
nella parete interna.
Sebbene l'abitato conservi il carattere del borgo medioevale, non molti
sono gli elementi architettonici venuti in luce riferibili a questo
periodo. |
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