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A un documento privato del dicembre 1013 risale la
prima testimonianza sicura sul castello di Vertine.
Nel 1049 la chiesa, poi monastero, di San Lorenzo a Coltibuono riceveva
in dono una parte del castello e della torre di Vertine, e beni fondiari
nella circoscrizione castrense. Possedimenti di famiglie diverse in
Vertine e nel suo territorio sono documentati nelle carte di Coltibuono
dei secoli XI e XII.
Nel 1202 si ha il primo accenno positivo all'insediamento in Vertine dei
Ricasoli, che ne sarebbero stati poi signori sino in epoca moderna.
Esponenti della famiglia compirono in Vertine, nel 1312 e poi ancora nel
1351, atti di violenza e di ribellione all'autorità della Repubblica
fiorentina. Ricondotto nell'ambito della sovranità fiorentina, senza
peraltro venisse diminuita l'autorità signorile della famiglia, il
castello di Vertine sarebbe stato all'epoca delle guerre aragonesi
(1452-1483) una delle residenze principali dei Ricasoli, allora
commissari nel Chianti per la Repubblica, e un centro strategico di
importanza primaria.
Lavori di restauro alle mura e alle porte di Vertine furono fatti verso
la metà del '500.
Il castello, di forma approssimativamente ovale, conserva ancora quasi
tutte le costruzioni originarie, disposte attorno ad un anello interno
di strade e di slarghi, oltre a molti resti delle fortificazioni.
Anzitutto il bellissimo torrione accanto alla porta d'accesso, che era
forse l'unica; esso, che ha subito recentemente un restauro integrativo,
è costruito in accurato filarotto di alberese e presenta a ciascun
piano, sui tre lati esterni, belle finestre ad arco, nelle quali conci
di arenaria scura sono alternati con altri di alberese; sul lato
interno, oltre ad una finestrina ad arco simile a quelle degli altri
lati, ed altre due finestrine, una ad arco ribassato, l'altra
rettangolare, ma svasata verso l'esterno, conserva una bella porta con
stipiti in arenaria, in cui gli ultimi due conci, foggiati a mensola
concava, sorreggono un architrave in alberese, sulla quale poi si
appoggia un arco acuto ancora in arenaria.
Delle mura restano poi altri tratti: verso Nord-Ovest, dove in parte è
stata ricostruita una fila di case e rimane anche una torre
semicircolare, con una feritoia ed archibugiera alla base, e verso
Sud-Est, dove, al di sotto delle case più esterne, se ne vede ancora un
lungo tratto a scarpa, estremamente mal ridotto. |
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