Cava Poggio la Croce, Murlo

Murlo

 

 

 

Marmo Verde

di Vallerano

   
     
 

 

Le ofioliti attorno a Vallerano, villaggio di antichissime origini, hanno fornito la serpentinite per la costruzione del Duomo di Siena e di altri importanti edifici.


Veniva estratto dalla cava storica di Poggio la Croce (geotopo di importanza regionale GIR 19) e soprattutto dalle sottostanti "prode dei fossi" di Pietracupa e dei Fangacci, conosciuto anche come il "fosso degli Scalpellini" o "fosso della cava", dove si trovava il materiale migliore, il tutto gestito dai frati dell'Eremo di Montespecchio.

 

In queste aree le serpentine sono adatte ad un uso ornamentale in quanto si presentano meno fratturate e con una colorazione più uniforme che altrove, e di un verde molto scuro per la notevole presenza di magnetite dispersa nella massa (marmo verde o marmo nero di Siena).


La prima notizia risale al 1271, quando un documento dell'Opera del Duomo indica in quest'area una petraia dove venivano preparati blocchi di 80-100 kg, ognuno dei quali veniva trasportato con un mulo attraverso impervi sentieri fino al fondovalle del Merse (in media partivano 7 muli al giorno), dove venivano caricati su carretti e portati a Siena.

 

 Nei secoli successivi la cava di serpentinite è stata abbandonata o sottoutilizzata, a parte una ripresa tra il 1930 ed il 1980 con l'estrazione di lastre per pavimenti e granulati per piastrelle, a cui si riferiscono gli scivoli verso il piazzale inferiore dove avveniva la lavorazione del materiale.


Antigorite, crisotilo (amianto), lizardite, serpentinite (roccia composta dai minerali precedenti), ranocchiaia (varietà di serpentinite tipica della Toscana, con stringhe scure di magnetite che delimitano aree chiare di serpentino), ematite e limonite (entrambi in patine rossastre o giallastre); poco comuni bornite, calcopirite, clorite, crisocolla, diallagio, grossularia, malachite, pirite.

 

La pietra, caratterizzata dal colore verde, a volte leggermente variegato, può presentare varie tonalità con sfumature tendenti per esempio al grigio o al blu ed a volte verso un verde scurissimo.

Si presta ad una facile lucidatura pur con una struttura non perfettamente omogenea.

 

In tempi relativamente recenti è stato utilizzato, frantumato, come materiali per sottofondi stradali e ferroviari. Negli anni Ottanta, ha conosciuto un breve ritorno nell'architettura con gli architetti cosiddetti "post-moderni" dell'area fiorentina.

 

Le tipologie di marmo verde presenti sul mercato sono diverse, e si distinguono soprattutto per tonalità e provenienza. Tra i marmi verdi più utilizzati possiamo sicuramente citare il marmo verde Alpi, il marmo verde Guatemala, il verde Antigua e il verde Ming.

 

 

Serpentino marmo

 
 

Serpentino marmo - a

 

Serpentino marmo - b

 

Serpentino marmo - c

 

Serpentino marmo - d