Cava Castelnuovo dell'Abate |
Abbazia di Sant'Antimo - Castelnuovo dell'Abate |
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Alabastro calcareo |
L'alabastro calcareo, detto anche alabastro orientale (in quanto i Romani lo importavano dall'Egitto) o alabastro onice (per la somiglianza con l'onice, che in gemmologia indica una varietà di calcedonio) è calcite (carbonato di calcio) depositata da acque termali che contenevano acidi umici o fulvici, ioni metallici e sostanze pigmentanti, che hanno formato disegni suggestivi.
Ha fornito materiale particolarmente pregiato denominato "Alabastro di Siena", usato per realizzare colonne e rifiniture di edifici di grande valore come la vicina Abbazia di Sant'Antimo e la Chiesa barocca di San Martino a Siena (la più importante del Terzo omonimo, in cui è divisa la città), nonché delle Cattedrali di Siena, Grosseto ed Orvieto.
Utilizzo: è utile come pregiato materiale da decorazione suscettibile di lucidatura ed il suo utilizzo risale a tempi molto remoti, visto che già nell'antico Egitto, a Creta e a Micene era sfruttato per i rivestimenti di pareti o per i vasi funebri. Se i Fenici sono stati tra i primi ad adoperarlo, in Etruria, il suo impiego fu notevole nel campo delle urne cinerarie e sarcofagi. Inoltre fu usato nelle basiliche paleocristiane per l'illuminazione, in sostituzione del vetro non ancora utilizzato.
Campioni particolarmente chiari e di grandi
dimensioni sono talvolta ridotti in sottili lastre, tali da lasciar
passare la luce che ne evidenzia il disegno e le zonature, ed utilizzati
al posto di vetri per finestre (solo a scopo decorativo).
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Alabastro-onice Castelnuovo dell'Abate |
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Alabastro-onice Castelnuovo dell'Abate-a |
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Alabastro |
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Manufatto in alabastro |