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La Montagnola Senese, è un massiccio prevalentemente
calcareo che inizia a 10 Km da Siena.
Nel settore occidentale si trova un bacino marmifero esteso per circa 10
kmq con una potenza media di 100 metri. Qui si aprono oltre 90 cave,
utilizzate fin dall'antichità e nel medioevo, alcune delle quali ancora
attive. Il marmo di Siena, utilizzato per costruire il Duomo di Siena ed
altri importanti edifici, è famoso per le bellissime colorazioni gialle,
rosse e viola dovute a intrusioni di minerali di ferro e manganese.
Tuttavia la notevole fratturazione crea difficoltà nella gestione dei
blocchi e, soprattutto in alcune cave, un notevole scarto utilizzato per
inerti, per cui negli anni 2000 un comitato di cittadini ha chiesto una
maggiore attenzione sull'attività estrattiva affinché sia rispettato
l'obbiettivo di ottenere prevalentemente materiali di pregio.
Nel marmo, in geodi o in cavità, si può trovare calcite (in belle
cristallizzazioni ed anche in forme stalattitiche) e quarzo (anche nella
rara varietà "cristallo di rocca", lungo fino a 4 centimetri), meno
comunemente ossidi di manganese e pirite e, non in tutte le cave,
rutilo, goethite ed ematite (anche in forma lamellare nei filoni di
quarzo contenuti negli scisti sovrastanti i marmi), raramente adularia,
anatasio, apatite, aragonite, azzurrite, bornite, brookite, calcocite,
calcopirite, crisocolla, galena, gesso, malachite, siderite, sfalerite e
tennantite.
Filoni di minerali ferrosi sono stati sfruttati nella Montagnola
probabilmente già nel VII secolo a.C. (negli scavi di un villaggio
etrusco in località Campassini presso Monteriggioni è stato trovato un
forno fusorio con scorie metallurgiche) e nel XI-XIII secolo (al
castello di Montarrenti c'era una ferriera che forse lavorava anche
materiale locale), e certamente nel XV e XVI secolo (podere La Senese in
località Lucerena, dove sono anche presenti depositi di scorie).
Questo ha spinto ad effettuare nel 1939-1940, e poi saltuariamente fino
al 1955, una serie di scavi con l'estrazione di 800 tonnellate di
minerali ferrosi trovati in vene quarzose nelle formazioni scistose
sovrastanti i marmi o nei contatti tra scisti e marmi, oggi testimoniate
da trincee, pozzetti e cumuli di discariche presso il podere La Senese
ed in altre località.
I minerali presenti sono ematite, goethite, limonite, siderite, "wad" e
raramente dolomite, magnetite e pirite.
In una cava abbandonata di quarzite (Celsa), già nota per cristalli di
quarzo incolore, caolino e "wad", e nei circostanti affioramenti
scistoso-silicei, sono stati osservati nel 2003 diversi minerali nelle
vene quarzose, mai rilevati prima nella Montagnola. Tra questi allanite
e monazite, nella cui composizione chimica troviamo torio ed alcuni
elementi appartenenti al gruppo delle "terre rare": cerio, disprosio,
lantanio, neodimio ed ittrio (contenuto anche nel xenotime recentemente
segnalato presso Simigliano). Altri minerali inediti rilevati, poi
trovati anche in altre aree della Montagnola, sono albite, cinabro,
dolomite, fuchsite, ilmenite, marcasite, muscovite e tormaline
policrome, oltre ai già conosciuti anatasio, calcopirite, ematite,
goethite, pirite, siderite e rutilo.
Le cave nel "calcare cavernoso" hanno fornito per secoli la "pietra da
torre" utilizzata per la costruzione degli edifici della zona e delle
case-torri di Siena, con cava storica presso Lecceto.
Invece, le cave impostate nella formazione "breccia
di Grotti", dominata da elementi di calcare cavernoso, forniscono
stabilizzato per opere stradali e sono note per la presenza di cristalli
isolati di quarzo nero bipiramidale di 1-2 centimetri (quarzo affumicato
o quarzo fumé), soprattutto nella parti detritiche superficiali.
Cristalli di quarzo nero, e di quarzo ialino con inclusioni di rutilo,
sono anche segnalati in alcuni terreni rossastri alla base del rilievo.
Infine, nei primi decenni del '900 furono sfruttati piccoli affioramenti
di manganese nei dintorni di Simigliano - Radi di Montagna con tenore
45-47% di Mn, ed un piccolo affiorameno di caolino nei pressi di
Ancaiano già citato in un documento del 1750 (miniera di Personata:
caolino, alunite, "wad").
Non può mancare un accenno alle numerose grotte che si aprono in tutta
la Montagnola, dove il carbonato di calcio di stalattiti e stalagmiti
cristallizza anche nella più rara aragonite, cosa che si verifica nella
parte bassa delle cavità in quanto satura di CO2, ma talvolta si può
trovare anche in superficie per via di antichi crolli e fenomeni
erosivi.
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Marmo
giallo di Siena |
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