Miniera delle Cetine

Chiusdino panorama

 

 

  Antimonio    
     
   

La miniera delle Cetine di Cotorniano è stata una importante miniera di antimonio, destinata negli anni 2000 a parco minerario subito abbandonato, tanto che oggi i sentieri sono invasi dalla vegetazione, il canalone nel quale si aprono le gallerie è stato recintato ed il museo minerario allestito a Chiusdino è dismesso da anni.


E' in corso (fine 2024 - inizio 2025) una costosa bonifica del villaggio minerario, oggi in stato di abbandono e di proprietà della Regione Toscana, esclusivamente finalizzata a rendere vendibili gli edifici: infatti il progetto esecutivo prevede la demolizione dei ruderi di fine '800 e non ha compreso la messa in sicurezza del canalone dove si trovano gli ingressi delle gallerie.


Si tratta tuttavia un Geosito di Importanza Regionale (GIR 18) e anche mondiale: qui sono state trovate 80 specie di minerali, alcuni dei quali per la prima volta al mondo, e rappresenta un' "unica testimonianza nel suo genere per gli aspetti archeominerari, storico-sociali e culturali legati al lavoro nelle miniere".
Il villaggio minerario conserva la palazzina dell' amministrazione, la casa del contabile, la casa del caporale, il forno per il pane, i resti della vecchia fonderia, i ruderi del laboratorio di chimica e dell' ufficio postale, la vasca di raccolta dell' acqua e una rara condotta dei fumi in pietra lunga 100 metri ed alta 2 metri (destinate alla demolizione), e poco distante la nuova e la vecchia polveriera.


La miniera si sviluppa nel calcare cavernoso ed ha fornito complessivamente circa 3.000 tonnellate di antimonio, oltre a piccole quantità di solfo. Fu attiva in modo saltuario tra il 1878 ed il 1944, nei periodi in cui nel mondo c'era una guerra, dato che l'antimonio è indispensabile per la fabbricazione di proiettili.

Nel corso degli anni il materiale estratto era sempre più povero di antimonio, come confermato dall'esito negativo delle ricerche effettuate nel 2011, che hanno interessato anche oro "invisibile" ed altri metalli.
Nel canalone e nelle discariche situate accanto al villaggio, prima della bonifica, si poteva trovare il principale minerale estratto (stibnite, detta anche antimonite, un solfuro di antimonio), raramente altri minerali.


Poco distante si trova una cava di quarzite abbandonata ("Cava delle Cetine", spesso confusa con la miniera), pericolosa per i due gradoni alti diversi metri. E' un esempio di reinserimento paesaggistico spontaneo, avvenuto senza la necessità di costosi interventi che pure erano stati programmati (la natura ha fatto prima). Il materiale, materia prima per vetro, piastrelle e silicio metallico, veniva trattato nella fonderia della miniera, garantendone la sopravvivenza nei periodi di crisi.

Sono stati segnalati muscovite (lamelle nella massa), pirite (cristalli di un millimetro) e, poco comuni, arsenopirite, berillo, calcopirite, quarzo xx, rutilo e tormaline policrome.
 

Antimonio

 

Antimonite

Stibnite

Stibnite-a