Presso
il paese di Vallerano, sono visibili tracce delle ricerche minerarie di
rame lungo una faglia mineralizzata a calcopirite che percorre il
versante.
Nel corso dell' 800 furono estratti alcuni blocchi
superficiali del minerale e nel 1908 fu aperta una prima breve galleria.
Durante la prima guerra mondiale furono realizzate
trincee, pozzetti e gallerie con l'estrazione di diverse centinaia di
tonnellate di calcopirite, che veniva trattata sul posto con il metodo
Conedera.
Nei primi anni della seconda guerra mondiale furono
prolungate le gallerie esistenti, trovando solo deboli mineralizzazioni
piritoso-cuprifere nonostante le grandi aspettative iniziali, per poi
abbandonare ogni speranza negli anni '50 dopo le ultime ricerche.
Per raggiungere la miniera di rame è difficile utilizzare la vecchia
scenderia a causa della fitta vegetazione e dell'elevata pendenza, ed è
anche difficile partire dal ponte sul torrente Pietracupa per seguire il
greto fino al piazzale inferiore.
Sulla sponda del torrente incontriamo una discarica di scorie: qui
infatti si trovavano gli impianti per l'arricchimento, delimitati da un
muro a secco ancora presente e all'epoca dotati di un canale che captava
l'acqua più a monte.
A metà della soprastante pendice resta la galleria principale, oggi
quasi completamente ostruita, e l'antistante discarica. Nel materiale
molto alterato sono segnalati i seguenti minerali in ordine di
frequenza, da sempre caratterizzati da una certa abbondanza di carbonati
di rame verde-azzurri: calcopirite, malachite, azzurrite, bornite,
calcosina, covellite, talco, crisocolla, cuprite, sfalerite, calcocite,
rame nativo.
Sempre nel colle di Vallerano, nei diaspri, fu coltivata durante la
prima guerra mondiale una piccola miniera di manganese (tenore medio del
35%), oggi testimoniata dalla presenza nel bosco di brevi gallerie,
trincee e cumuli di minerale estratto (ossidi di manganese): abbondante
la pirolusite (comune anche in piccoli cristalli, raramente con
dimensioni di 3-4 mm all'interno di geodi), raro lo psilomelano.
Non è invece mai stato coltivato il filone di talco che taglia in
direzione NW-SE il fosso Pietracupa. Da non considerare la segnalazione
a Vallerano di una miniera di antimonio, indicata in vecchie carte
geologiche: si tratta di un errore di stampa, perchè nel punto marcato
c'é la miniera di rame.
Nell'area sono presenti altri affioramenti ofiolitici: documenti storici
dei primi decenni del '900 segnalano il ritrovamento in superficie di
rame nativo e di calcopirite non solo sul colle di Vallerano ma anche
sul vicino Poggio al Piano e, poco più a sud, a Montepescini e sulla
sponda destra del Merse (località Selva Scura, Greppa Bernazza, Docciolo,
Il Santo), oggetto di estese ricerche minerarie senza seguito.
In queste zone può quindi capitare di imbattersi in
cumuli di materiali di scavo provenienti da trincee e brevi gallerie
ormai scomparse: calcolpirite, goethite, malachite, marcasite, pirite.
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