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La chiesa è ricordata per la prima volta in un documento datato 11 febbraio 1078 quando Matilde di Canossa confermò alla diocesi di Volterra il possesso di questa pieve. Nel XII secolo anche papa Alessandro III la confermò al vescovo volterrano. Nella prima metà del XIII secolo la pieve ebbe tra i suoi rettori uomini che andarono a ricoprire importanti incarichi come ad esempio il pievano Giovanni che fu nominato arbitro e delegato papale in una contesa tra enti religiosi della zona; nel 1254 prete Bainerio venne nominato pievano di Pernina.
La chiesa consiste in una basilica a tre navate absidata con copertura lignea alla quale sono affiancati gli edifici della canonica. Tutta la struttura è stata realizzata con l'uso di conci di calcare cavernoso di color avorio, disposti a corsi orizzontali e paralleli. L'edificio della chiesa, per le attinenze stilistiche con la abbazia a Isola, dovrebbe risalire alla seconda metà del XII secolo mentre la torre campanaria è frutto di due distinte fasi costruttive; la parte basamentale risale alla prima metà del XII secolo mentre la parte superiore risale alla fine dello stesso secolo.
La facciata a salienti è
aperta da un semplice portale architravato con lunetta monolitica e arco
a tutto sesto; al di sopra di esso si vedono le tracce di una finestra
quadrata oggi tamponata. Tra la ex-finestra e il culmine della facciata
si trova una feritoia a croce greca. Il coronamento della facciata è
stato ottenuto con una cornice a guscio.
Davanti alla chiesa si erge una torre campanaria (alta 22 metri) a base quadrangolare, la cui parte terminale mostra un paramento murario diverso da quello sottostante . Si accede alla torre da un portale architravato privo della lunetta; l'ordine dei piani è scandito da strette feritoie e da finestra quadrate di piccole dimensioni fino al quarto piano, che invece è aperto da ampie monofore centinate. La parte superiore della torre mostra un paramento murario in conci di calcare cavernoso. Il penultimo piano è inquadrato da larghe lesene che sostengono degli archetti pensili monolitici. Nelle specchiature un tempo si aprivano ampie bifore.
Lo spazio interno è suddiviso
in tre navate di quattro campate ciascuna; le campate occidentali sono
più corte delle orientali. Ogni arcata poggia su pilastri polilobati
così composti: quelli tra la prima e la seconda campata presentano
quattro semicolonne mentre gli altri presentano due semicolonne. I
capitelli della prima campata sono decorati con motivi geometrici quali
vortici, nastri ecc. mentre i capitelli degli altri valichi sono
decorati con motivi ungulati o con abbozzi di capitello ionico. Ogni
capitello è coronato da pulivini sporgenti molto simili a quelli della
Pieve a Scola.
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