Chi vuoi
vivere e star bene, pigli il mondo come viene.
|
|
Questa ruota sempre gira;
chi sta lieto, e chi sospira. |
|
Fin ch'uno ha denti in
bocca, non sa quel che gli tocca. |
|
Bisogna prima pensare e
poi fare. |
Cosa fatta capo ha. |
Questo mondo è fatto a
scale; chi le scende, e chi le sale. |
L'orno se 'un ràmpica, e
'un monta 'n sulle piante. |
Il mondo è di chi se lo
piglia. |
Il mondo è un pagliaio,
chi non pela è un minchione. |
Il mondo è di chi lo sa
canzonare. |
Varii sono degli uomini i
cervelli; / A chi piace la torta, a chi i tortelli.
|
Chi da retta al cervello
degli altri, butta via il suo. |
Al prudente non bisogna
consiglio. |
Chi ha prudenza, l'adopri.
|
Si può imporre la legge,
ma non la prudenza. |
Non entri tra fuso e
rocca, chi non vuoi esser filato. |
A gran partiti pàrtiti.
|
Bisogna vivere, e lasciar
vivere. |
Pensarci avanti, per non
pentirsi poi. |
Del senno di poi, ne son
piene le fosse. |
Chi va piano, va sano. |
Chi prima arriva, prima
macina. |
Folle ardimento, dà
pentimento. |
Non lasciar il poco per
l'assai, / Che forse l'uno e l'altro perderai. |
Non mostrar mai né il
fondo della tua borsa, né del tuo animo. |
In tempo di poponi non
prestare il coltello. |
Donde non mi vien caldo,
non voglio che mi venga né anche freddo. |
Il fuoco che non mi
scalda, non voglio che mi scotti. |
A volte convien bere per
non affogare. |
È meglio perdere la pelle
che il vitello. |
È meglio un moccolo, che
andare a letto al buio. |
Nella felicità ragione,
nell'infelicità pazienza. |
Diligenza, passa scienza.
|
Uomo avvisato, è mezzo
salvato. |
Quando è caduta la scala,
ognuno sa consigliare. |
Chi ne scampa una, ne
scampa cento. |
Per un punto, Martin perse
la cappa. |
Chi erra nelle decine,
erra nelle migliaia. |
Chi non fa il nodo, perde
il punto. |
La seta non tiene il nodo.
|
Chi non guarda, non vede.
|
Chi non rassetta il
buchino, rassetta il bucone. |
Chi si guarda dalla prima,
si guarda da tutte. |
La buona cura scaccia la
mala ventura. |
Tristo a quel consiglio,
che non ha sconsiglio. |
A ben s'appiglia, chi ben
si consiglia. |
Per un chiodo si perde un
ferro, e per un ferro un cavallo. |
Chi a buon albero
s'appoggia, buona ombra lo ricuopre. |
A chi consiglia, non gli
duole il capo. |
A gran sole, grand'occhio.
|
Chi ha il capo di cera,
non vada al sole. |
Chi ha cervellièra di
vetro, non vada a battaglia di sassi. |
A incudine di ferro,
martello di piombo. |
Chi ha bisogno del fuoco,
paletta porti. |
Chi ha paura si faccia
sbirro. |
A usanza nuova non
correre. |
Per fare vita pura,
conviene arte e misura. |
Bisogna fare il peto
secondo il buco. |
Chi ben comincia è alla
metà dell'opra. |
Chi guarda a ogni nuvolo,
non fa mai viaggio. |
Misura e pesa, non avrai
contesa. |
Chi ha pazienza, ha
gloria. |
Chi ha pazienza, ha i
tordi grassi a un quattrin l'uno. |
Colla pazienza si vince
tutto. |
Chi non è savio, paziente
e forte, / Si lamenti di sé, non della sorte. |
Chi troppo in sé confida,
pazienza non tiene. |
La pazienza è la virtù
degli asini o de' Santi. |
La pazienza è una
buon'erba, ma non nasce in tutti gli orti. |
La pazienza è come la
piscia. |
Il sopportare non nocque
mai. |
Non bisogna fasciarsi il
capo prima di romperselo. |
Chi ha sbagliato la
strada, torni addietro. |
Governati a tuo modo, che
non ti dorrà la testa. |
Chi ben ripone, ben trova.
|
Chi fa alle capate col
muro, il dolore è suo. |
Non s'ha se non quello che
si gode. |
Chi non ha giudizio, perde
la cappella e il benefizio. |
Consiglio veloce,
pentimento tardo. |
Consiglio di due non fu
mai buono. |
Chi è uso alle cipolle,
non vada a' pasticci. |
A fare i fatti suoi, uno
non s'imbratta le mani. |
Morta la bestia, spento il
veleno. |
Niente, è troppo poco.
|
Chi resta addietro, serri
l'uscio |
Chi si sente scottare,
tiri a sé i piedi. |
Fuoco che arde in cima non
ne fare stima. |
Dove può andar barca, non
vada carro; dove può andar carro, non vada cavallo.
|
Quando tu vedi un ponte,
fagli più onor che tu non fai a un conte. |
Più vale un sol remo che
sia indietro, che dieci che vanno avanti. |
Erba che non ha radice,
muor presto. |
Dalla rapa non si cava
sangue. |
Dalla neve o cotta o
pesta, non caverai altro che acqua. |
Piccola scintilla può
bruciare una villa. |
Il grano va a chi non ha
sacca. |
Poeti, pittori, strologi e
musica fanno una gabbia di matti. |
Traduttori, traditori.
|
Al fin pensa sovente,
avrai sana la mente. |
Ride bene chi ride ultimo.
|
Ovo di un'ora, pane d'un
giorno, vino d'un anno, pesce di dieci, donna di
quindici, e amico di trenta. |
Omnia per omnia e tempera
susina, per i coglioni non c'è medicina. |
Chi ha denti, non ha pane
; e chi ha pane, non ha denti. |
In casa de' ladri non ci
si ruba. |
Chi ha rubato la vacca,
può rubare il vitello. |
I pastori per rubare le
pecore si mettono nome lupi. |
Chi ruba, pecca uno; e chi
è ru-bato, pecca cento. |
L'occasione fa l'uomo
ladro. |
In terra di ladri, la
valigia dinanzi. |
Chi ruba per altri, è
impiccato per sé. |
Chi si da in man del
ladro, bisogna che se ne fidi a suo dispetto. |
Chi tiene il piede in due
staffe, spesso si trova fuora. |
Bisogna far lo sciocco per
non pagar il sale. |
A' sottili cascan le
brache. |
Sottil filo cuce bene.
|
Chi va per uccellar resta
impaniato. |
Chi è in sospetto, è in
difetto. |
Quel che si fa all'oscuro
apparisce al sole. |
Fa' il dovere, e non
temere. |
Non si fa cosa sotto
terra, che non si sappia sopra terra. |
Non si caca mai sotto la
neve, che non si scuopra. |
Se non vuoi che si sappia,
non lo fare. |
Dove non è malizia, non è
peccato. |
Chi indura, vale e dura.
|
Vince colui che soffre e
dura. |
Chi non c'è, non c'entri;
e chi c'è non si sgomenti. |
A goccia a goccia s'incava
la pietra. |
Quanto più presto se
n'esce, e meglio è. |
Chi c'è stato, la può
contare. |
A lasciar si è sempre a
tempo. |
A chi dole il dente, se lo
cavi. |
Ciò ch'è utile, non è
vergogna. |
Del cuoio d'altri, si
fanno le correggie larghe. |
Si balla bene nelle sale
degli altri. |
Carestia prevista non
venne mai. |
Granata nuova, spazza ben
tre giorni. |
Ogni secchia non attinge
acqua. |
Tutte le ciambelle non
riescon col buco. |
Quando il tuo diavolo
nacque, il mio andava ritto alla panca. |
Chi è scottato una volta,
l'altra vi soffia su. |
Chi fa trenta, può far
trentuno. |
Chi lascia la via vecchia
per la nuova, / Spesse volte ingannato si ritrova.
|
Chi non va, non vede; chi
non prova, non crede. |
Mal beata quella scodella,
dove sette man rastrella. |
Metti la roba in un
cantone, che viene tempo ch'ella ha stagione. |
Quel che non va nel
manico, va' nel canestro. |
Altro è correre, altro è
arrivare. |
Altro è tendere, altro è
pigliare. |
A tutti i poeti manca un
verso. |
Chi conta sul futuro
sovente s'inganna. |
Chi fa, falla; e chi non
fa, sfarfalla. |
Dalla mano alla bocca
spesso si perde la zuppa. |
I sogni son sogni. |
Non v'è uovo che non
guazzi. |
Chi sa la strada può andar
di trotto. |
Chi tocca con mano, va
sano. |
Chi vuoi conoscere un
buono scrittore, gli dia la penna in mano. |
Con l'error d'altri il
proprio si conosce.
|
Dopo il fatto ognuno è
salvo. |
Guastando, s'impara. |
Il fare insegna fare.
|
Non mordere se non sai se
è pietra o pane. |
Per andare avanti bisogna
voltarsi addietro. |
Se lo strumento non è
tocco, non si sa che voce abbia. |
Vento al visaggio rende
l'uomo saggio. |
Fammi indovino, ti farò
ricco. |
D'opinioni e sassi ognun
può caricarsi. |
Dove non si crede, l'acqua
rompe. |
Il libro del perché è
molto grande. |
Le cose non sono come
sono, ma come si vedono. |
Le gioie valgono quando
s'apprezzano. |
Il parere non si scrive.
|
Opinion non è sì stolta,
che da volgo non sia tolta. |
Chi dipinge il fiore, non
gli da l'odore. |
Chi ha contenti gli occhi,
non si sa quel che il cor faccia. |
In guaina d'oro, coltello
di piombo. |
L'abito non fa il monaco. |
L'apparenza inganna.
|
Non sempre fugge chi volta
le spalle. |
Ognun ch'ha gran coltello
non è boia. |
Non ogni verde fa fiore,
non ogni fiore fa frutto. |
Parere e non essere, è
come filare e non tessere. |
Se la pillola avesse buon
sapore, / Dorata non sarebbe per di fuore. |
Tal pare Orlando, che poi
è una pecora. |
Tutti i fiori non sanno di
buono. |
Tutto il rosso non son
ciliege. |
Tutto quel che ciondola,
non cade. |
È meglio tardi che mai.
|
Più si sente un taglio di
rasoio che dieci di spada. |
Felice non è chi d'esser
non sa. |
Il troppo grasso fa
l'occhio cieco. |
Chi più guarda meno vede.
|
Il tignoso non ama il
pettine. |
Dove sono molte mani,
chiudi. |
Chi è felice, chi sa se è
buono?
|
A fiume torbido, guadagno
di pescatore. |
Quel che l'occhio non
vede, il cuor non crede. |
Chi più che non deve
prende, fila la corda che poi l'appende. |
A biscottini non si campa.
|
Bisogna comprare fino il
sole. |
Se tu vuoi viver lieto,
non ti guardare innanzi ma di dietro. |
Chi non può fare come
vuole, faccia come può. |
Molti pochi fanno un
assai. |
La predica fa come la
nebbia, lascia il tempo che trova. |
Suon di campana non caccia
cornacchia. |
Chi maneggia quel degli
altri, non va a letto senza cena. |
La roba del compagno fa
enfiar le gambe. |
Anche il diritto ha
bisogno d'aiuto. |
Chi ha ragione teme, chi
ha torto spera. |
Chi non compare, si perde.
|
È meglio esser màrtire che
confessore. |
Chi più edifica più
distrugge. |
I princìpi confettano gli
stronzi. |
Vedono più quattrocchi che
due. |
A fame pane, a sete acqua,
a sonno panca. |
Chi non può slungarsi, si
scorti. |
In tempo di carestia, pan
vecciato. |
Sotto il buon prezzo ci
cova la frode. |
Una campana fa un comune.
|
Chi mette il suo in
sangue, la sera ride e la mattina piagne. |
Chi non piglia uccelli,
mangi la civetta. |
Chi più spende, meno
spende. |
Colle lesine bisogna esser
punteruolo. |
Cosa troppo vista perde
grazia e vista. |
Non resta carne in
beccheria per trista che la sia. |
Chi altri agghiaccia, sé
stesso infredda. |
Chi è cagion del suo mal
pianga sé stesso. |
Chi è in difetto, è in
sospetto. |
Chi ha coda di paglia, ha
sempre paura che gli pigli fuoco. |
Chi fa, fa a sé. |
Chi fa quel che non deve,
gli interviene quel che e' non crede. |
Chi ha il cui nell'ortica,
spesse volte gli formica. |
Chi ha spago, aggomitoli.
|
Chi ha tegoli di vetro,
non tiri sassi al vicino. |
Tirati in là, paiolo, che
la padella non ti tinga. |
Chi rompe paga, e porta
via i ciottoli. |
Il fuoco fa saltar le
vespe fuori del vespaio. |
Peccati vecchi, penitenza
nuova. |
Quel pane hai, tal zuppa
avrai. |
Tal pensa salvarsi a
Pasqua, che è preso a mezza Quaresima. |
Tante volte al pozzo va la
secchia, ch'ella vi lascia il manico o l'orecchia. |
Tanto va l'orcio per
acqua, che e' si rompe. |
Anche un pagliaio è
grande, e se lo mangia un asino. |
Opera fatta, maestro in
pozzo. |
Chi sta sotto alla
piccionaia, casca sempre qualche penna. |
Senza suono non si balla. |
Il mulino non macina
senz'acqua. |
Chi le tocca son sue (le
busse...). |
Quando c'è la volontà, c'è
tutto. |
La gamba fa quello che
vuole il ginocchio. |
Dove manca natura, arte
procura. |
A piccol forno poca legna
basta. |
Chi ti loda in presenza,
ti biasima in assenza. |
Coda corta non para
mosche. |
Chi non può, sempre vuole.
|
Chi più vuole, meno
adopera. |
Acqua passata, non macina
più. |
Con la voglia, cresce la
doglia. |
Non si può volare senz'ale.
|
Tutte le chiavi non
pendono a una cintura. |
Animo risoluto non ha
orecchi. |
|
Chi assai desidera,
assidera. |
Per forza si fa l'aceto. |
Sotto la scuffia spesso è
tigna ascosa. |
Chi fa da sé, fa per tre.
|
Chi vuoi, vada; e chi non
vuoi, mandi. |
Comanda, e fai da te. |
Chi si mette a stentare,
stenta sempre. |
Chi divide la pera
coll'orso, n'ha sempre men che parte. |
Chi affoga, grida ancor
che non sia udito. |
Chi è portato giù
dall'acqua, s'attacca a ogni spino. |
La catena non teme il
fumo. |
Quando i furbi vanno in
processione, il diavolo porta la croce. |
Chi disse star con altri,
disse star sempre in guai. |
Cosa trovata, non è
rubata. |
Chi tocca la pece,
s'imbratta. |
Chi è diffamato, è mezzo
impiccato. |
Tre furfanti fanno una
forca. |
Ogni acqua spegne il
fuoco. |
Acqua lontana non spegne
il fuoco. |
L'occhio vuoi la sua
parte. |
Ogni scusa è buona purché
vaglia. |
Quel che non è stato, può
essere. |
Chi non ha piaghe, se le
fa. |
Un torso di pera cascata,
è la morte di mille mosche. |
Piacer preso in fretta,
riesce in disdetta. |
Chi la fa, chi la disfa, e
chi la trova fatta. |
Ogni cosa va presa per il
suo verso. |
In letto stretto, mettiti
nel mezzo. |
A chi ha testa, non manca
cappello. |
Ogni bocca ha il suo
morso. |
Mal va la barca senza
remo. |
Dove stringe la scarpa,
non lo sa altro che chi l'ha in piede. |
Ogni dì vien sera.
|
Ogni erba divien paglia. |
Ogni legno ha il suo
tarlo. Oggi a me, domani a te. |
Ogni pelo ha la sua ombra.
|
Ognuno sa dov'è, ma
nessuno dov'ha da andare. |
Ognuno va al mulino col
suo sacco. |
Non si può avere la carne
senz'osso. |
Non si fece mai bucato che
non piovesse. |
Il vedere è facile, e il
prevedere è difficile. |
I minchioni si lasciano a
casa. |
La candela alluma, e sé
stessa consuma. |
Chi vuole il pesce,
bisogna che s'ammolli. |
Né muli, né mulini, né
compari cittadini, né luoghi intorno ai fiumi, né beni
di comuni, non te ne impicciar mai, che te ne pentirai.
|
È meglio cader dal piede,
che dalla vetta. |
Chi non vede il fondo, non
passi l'acqua. |
Chi nasce tondo, non muor
quadro. |
Chi è avvisato, è armato.
|
Pesa giusto, e vendi caro.
|
Chi ha fatto la pentola,
ha saputo fare anche il manico. |
Chi ben congettura, bene
indovina. |
Chi vuoi saldar piaga, non
la maneggi. |
Buona la forza, meglio
l'ingegno. |
Chi piscia contro il
vento, si bagna la camicia. |
Quel ch'è di patto, non è
d'inganno. |
Promettere è una cosa,
mantenere è un'altra. |
Non toccare il grasso
colle mani unte. |
Non si dee dar tanto a
Pietro, che Paolo resti indietro. |
Ogni stadera ha il suo
contrappeso. |
Non dir quattro, finché
non è nel sacco. |
Non ti maneggio, se non ti
pratico. |
Vede più un occhio solo,
che cento uniti insieme. |
La vista non si misura con
gli occhiali. |
Il buon dì si conosce da
mattina. |
Dimmi chi sono, e non mi
dir chi ero. |
Dimmi chi fosti, e ti dirò
chi sei. |
Dietro il fumo vien la
fiamma. |
Al paragone si conosce
l'oro. |
Le lettere non ridono. |
Al batter del martello si
scuopre la magagna. |
Val più un moccolo
davanti, che una torcia di dietro. |
Cortesia schietta, domanda
non aspetta. |
Buco c'è, e buco ci resta.
|
I panni rifanno le
stanghe. |
Il morbido spacca il duro.
|
Chi va al mulino,
s'infarina. |
Chi comincia ha mèzzo
fatto. |
Chi non piange non ha
zuppa. |
Due che soffiano, non
accendano mai il lume. |
Chi la fa, la pensa.
|
Chi l'ha intrigata, se la
strighi. |
Chi ha mangiato i
baccèlli, spazzi i gusci. |
Fin che dura fa verdura.
|
L'urtimo a comparì' fu
Gambaórta. |
Pòco càcio pòco
Sant'Antonio (piccola offerta, piccola grazia). |
Troppa grazia,
Sant'Antonio! |
Chi non ha testa, abbia
gambe. |
Chi al carbone s'accosta,
o si tinge o si scotta. |
Chi assai pone e non
custode, assai tribola e poco gode. |
Né di Venere né di Marte,
non si sposa né si parte. |
Chi cerca rogna, rogna
trova. |
Pizzica e gratta, rogna
fatta. |
La spina cresce pungendo.
|
I monti stan fermi e le
persone camminano. |
Tu hai trovato Cristo a
dormire (hai trovato una persona buona come Cristo, e
per di più addormentata). |
Che passione, avèccelo di
ciccia, e baciallo di cartone! |
Vedere e non toccare, è un
bello spasimare. |
Ti riconosco, disse il
culo all'ortica (così si dice a chi ci ha già
imbrogliato). |
Ogni lasciata è persa.
|
Chi cerca trova, e chi
dorme si sogna. |
Chi prende si vende.
|
Se vi par pòco, metteteci
il pane sotto. |
Chi ha rogna e non la
gratta, un peccato accatta. |
Chi ha la rogna si gratti.
|
Scherzo lungo non fu mai
buono. |
Il casco vuole il riso.
|
Cosa rara, cosa cara.
|
Dei gusti non se ne
disputa. |
Mal si balla bene se dal
cor non viene. |
Il più tira il meno.
|
Al cieco non si mostra la
strada. |
Capo lavato, bicchier
risciacquato. |
Acqua cheta vermini mena. |
Acqua torbida non fa
specchio. |
Chi ben dorme, non sente
le pulci. |
Tal che gli duole il capo,
si medica il calcagno. |
Chi troppo abbraccia,
nulla stringe. |
Chi troppo tira, la corda
si strappa. |
Chi tutto vuole, di rabbia
muore. |
Chi soffia nella polvere,
se n'empie gli occhi. |
Chi ride in sabato, piange
la domenica. |
Il soperchio rompe il
coperchio. |
In terra di ciechi, chi ha
un occhio è signore. |
Ognuno ha opinione, ma non
discrezione. |
Chi vuoi far quel che non
puole, / Gl'intervien quel che non vuole. |
A danno fatto, guado
chiuso. |
A naso tagliato, non
bisognano occhiali. |
Chi troppo pensa, perde la
memoria; / E chi non pensa, perde la vittoria. |
Il passo più difficile è
quello dell'uscio. |
In un'ora nasce il fungo.
|
Chi taglia, taglia; e chi
cuce, ragguaglia. |
Le cose lunghe diventan
serpi. |
Chi aspettar puole, ha ciò
che vuole. |
Non ha il palio se non chi
corre. |
All'entrar ci vuoi
disegno, all'uscir danari o pegno. |
Quattro madri buone fanno
figlioli cattivi: la Verità l'Odio, la Prosperità il
Fasto, la Sicurtà il Pericolo, la Familiarità il
Dispregio. |
Non far ciò che tu puoi,
non spender ciò che hai; / Non creder ciò che odi, non
dir ciò che tu sai. |
Né occhi in lettere, né
mani in tasca, né orecchi in segreti d'altri. |
Loda, commenda, saluta,
conforta, offera, proffera, ma non t'obbligare. |
Il pensare è molto lontano
dall'essere. |
È meglio esser capo di
lucertola, che coda di dragone. |
I pensieri vanno falliti.
|
L'acciaio si rompe, e il
ferro si piega. |
Ogni vento non scuote il
noce. |
Chi casca nel fango,
quanto più vi si dimena, tanto più s'imbratta |
Chi si ripara sotto la
frasca, ha quella che piove e quella che casca. |
Il carro non va con cinque
ruote. |
I porri, per istar troppo
sotto il letame, fanno la zazzera. |
Loda lo scarpello,
attienti al pennello; costa manco, e par più bello.
|
Chi semina spine, non vada
scalzo. |
Chi non rispetta sé, non
rispetta nemmeno gli altri. |
Chi vuoi essere stimato,
stimi sé stesso. |
Taglia lungo, e cuci
stretto. |
Guarda che tu non lasci la
coda nell'uscio. |
Chi ben si guarda, scudo
si rende. |
Promettere e non mantenere
è villania. |
Batti il chiodo quando è
caldo. |
Chi può andar di passo per
l'asciutto, non trotti per il fango. |
Temperanza t'affreni, e
prudenza ti meni. |
Non metter bocca dove non
ti tocca. |
Non nominare la fune in
casa dell'impiccato. |
Misura tre volte, e taglia
una. |
Piuttosto in man che in
diman. |
Chi può guazzar l'acqua,
non vada al ponte. |
Non bisogna metter calcina
senza quadrello. |
Non si fa fascio d'ogni
erba, ma sì ghirlanda d'ogni fiore. |
Chi s'impaccia col vento,
si trova colle mani piene d'aria. |
Chi vuoi della carne, vada
in beccheria. |
Fra' Modesto non fu mai
priore. |
Quando il sole ti splende,
non ti dèi curar della luna. |
Tre fili fanno uno spago.
|
Due piedi non istanno bene
in una calza. |
Chi non consuma, non
rinnuova. |
Bisogna guardar non a
quello che entra, ma a quello che esce. |
Chi di dieci passi n'ha
fatti nove, è alla metà del cammino. |
Chi vuoi dell'acqua
chiara, vada alla fonte. |
La burla non è bella, se
la non è fatta a tempo. |
I paragoni son tutti
odiosi. |
E' meglio camminar
ch'essere spinto. |
La più lunga strada è la
più prossima a casa. |
È meglio esser cortese
morto, che villan vivo. |
Chi fa in fretta, ha
disdetta. |
Senza l'occhiello non
s'affibbia il bottone. |
Chi siede su la pietra, fa
tre danni: / Infredda, agghiaccia il culo, e guasta i
panni. |
Val più una cosa fatta che
cento da fare. |
Quando una cosa sta ben
che basta, / Lasciala star, perché si guasta. |
Il bel vestire son tre N:
nero, nuovo, netto. |
Ambasciatore non porta
pena. |
I monti stan fermi, e le
persone camminano. |
Finché la va, l'è viva.
|
Molto fumo e poco arrosto.
|
I gobbi non pagan gabella.
|
Quando piove, chi non ha
gambe non si muove. |
Se il cielo rovinasse, si
piglierebbero di molti uccelli. |
Se il pane corresse come
le lepri, quanti morirebbero di fame! |
Chi così vuole, così
abbia. |
Acqua e foco, presto si
fan loco. |
Lassa-fà perse la moglie.
|
Chi di paglia fuoco fa,
piglia fumo, e altro non ha. |
Chi ben non torce i panni,
non s'asciugano in tre anni. |
Chi ha bachi non dorma.
|
Il vento non entra mai in
luogo di dove non possa uscire. |
Nuova camminata è presto
affumicata. |
Sopra il nero, non v'è
colore. |
Un pezzo non fa fuoco, due
ne fanno poco, tre un focherello, e quattro lo fanno
bello. |
Nulla nuova, buona nuova.
|
Quel ch'è detto, è detto.
|
Quel ch'è fatto, è fatto.
|
Se non avete altri
moccoli, potete andare a letto al buio. |
Se saran rose, fioriranno;
e se saranno spine, pungeranno. |
Su per iscala e giù per
corda. |
Al primo colpo non cade
l'albero.
|
Né pianto né bruno non
suffraga nessuno. |
Chi troppo scende, con
fatica rimonta. |
Non fruttifica, chi non
mortifica. |
Zero via zero, fa zero.
|
È meglio pie bagnato che
testa rotta. |
I pesci grossi stanno in
fondo. |
Un fiore non fa ghirlanda.
|
Le siepi non hanno occhi,
ma hanno orecchi. |
Chi fa il carro, lo sa
disfare. |
Da cosa nasce cosa, e il
tempo la governa. |
La coda è la più cattiva a
scorticare. |
La fatica promette il
premio, e la perseveranza lo porge. |
Troppo voltare fa cascare.
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I gran dolori sono muti.
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I guai non son buoni col
pane. |
Quel che fu duro a patire,
è dolce a ricordare. |
I travagli son ladri del
sonno. |
Il mondo, di Noè gli è
proprio l'arca; / Di bestie assai, di pochi uomini
carca. |
Mille piacer non vagliono
un tormento. |
Tra due poltroni il
vantaggio è di chi prima conosce l'altro. |
Non tutte le volte che si
veggono i denti, s'ha paura de' morsi. Pesce che va
all'amo, cerca d'esser gramo. |
Tal piglia leoni in
assenza, che teme un topo in presenza. |
La sera leòni, la mattina
pecoróni. |
Tutti i fiumi vanno al
mare. |
Chi avesse quel che non
ha, farebbe quel che non fa. |
Il fumo va all'aria, e
l'acqua alla valle. |
Lo spillo, volendo fare a
cucir con l'ago, s'avvide ch'egli aveva il capo grosso. |
Chi corre, corre, e chi
fugge, vola. |
Chi fugge, mal minaccia.
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Chi ha paura d'ogni
figura, spesso inciampa nell'ombra. |
Chi ha paura, si guardi le
brache. |
Chi non risica, non
rosica. |
Chi non s'avventura, non
ha ventura. |
Le paure e le sciagure
fanno sudar di gennaio. |
L'armi de' poltroni non
tagliano né forano. |
Chi s'aiuta, Iddio
l'aiuta. |
La va male, quando si
chiama a soccorso. |
Ogni tua guisa non sappia
la tua camicia. |
Chi non s'aiuta, s'annega.
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