Il gioco: vincite e perdite, il dare e l'avere

 

 

Assai vince chi non gioca.
 

  Chi dal Lotto spera soccorso, mette il pelo come un orso.   Chi gioca per bisogno, perde per necessità.   Chi non vuol perdere, non giochi.
Chi ha buono in mano, non rimescoli. Chi presta sul gioco, piscia sul foco. Chi sa il gioco, non l'insegni. Chi si vuol riaver, non giochi più.
Chi vince la prima, male indovina. Il gioco è guerra. Il gioco ha il diavolo nel core. Chi gioca, non dorme.
Il perdere fa cattivo sangue. Giocare e perdere lo sanno far tutti. Il gioco di bambara, chi più vede manco impara. Non bisogna giocare con chi propone i giochi.
Non ti mettere a giocare, se non vuoi pericolare. Quando è perduto il re, è finito il gioco. Si perde molto, per essere stolto. Chi perde, si gratti.
E' meglio dare che avere a dare. Da dare a avere ci corre. Chi gli ha da avere, li vuole. Tanti ha fastidii chi dee avere, che chi deve dare.
Tanto muore chi ha da avere che chi ha da dare. Ben venga chi ben porta. Un po' per uno non fa male a nessuno. Porta aperta per chi porta; e chi non porta, parta.
Chi ben dona, caro vende, se villan non è chi prende. Alle volte si dà un uovo per un bue. Da chi ti dona, guardati. Donato è morto, e la moglie sta male.
I debiti e i peccati crescon sempre. Chi paga debito, fa capitale. Chi vuol Quaresima corta, faccia debiti da pagare a Pasqua. Chi non può di borsa, paghi di bocca.
Compra il letto d'un gran debitore. Alla morte e al pagamento indugia quanto vuoi. Chi paga innanzi è servito dopo. Il promettere è la vigilia del dare.
Più che il mantello dura l'inchiostro. [1] Credenza è morta e Fido sta male. Chi presta denaro perde un amico e si fa un nemico. Chi non presta, se ne duole; ma gli ha il suo quando lo vuole.
Chi presta, tempesta; e chi accatta, fa la festa. A' cattivi vicini non gli prestar quattrini. Se il prestar fosse buono, si presterebbe anche la moglie. Chi non vuol rendere, fa male a prendere.
Il ben rendere, fa il bel prestare. Il galantuomo ha peloso il palmo della mano. Chi disprezza, compra. Oggi si perde, e doman si guadagna.
Chi stima, non compra. Chi baratta, imbratta. La buona roba non fu mai cara. A chi compra non bastano cent'occhi; a chi vende ne basta uno solo.

[1] L'inchiostro con cui è stata scritta l'obbligazione, riempita una cambiale.