A tavola
non s'invecchia. |
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A tavola si conosce l'uomo |
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Si deve mangiar per
vivere, non vivere per mangiare. |
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Chi va a letto senza cena,
tutta la notte si dimena. |
Doglia di testa, vuol
minestra. |
Il mangiar insegna il
bere. |
I meglio bocconi son
quelli che strozzano. |
Il pane degli altri ha
sette croste. |
Meno siamo a tavola, e più
si mangia. |
Chi non mangia a desco, ha
mangiato di fresco. |
I troppi cuochi guastano
la cucina. |
Non istanno bene due
ghiotti a un tagliere. |
Più pro fa il pane
asciutto a casa sua, che l'arrosto a casa d'altri. |
Non c'è peggior minestra
che quella de' frati. |
Non si satolla nessuno con
l'uova bevute. |
Son più i pasti che i
giorni. |
Chi da del pane a' cani
d'altri, spesso viene abbaiato da' suoi |
In cibo soave spesso mosca
cade. |
Più lungo d'un dì senza
pane. |
Levarsi la sete col
prosciutto. |
Il troppo dolce stomaca. |
Al pan si guarda prima che
s'inforni. |
Non cercar miglior pane
che di grano. |
Chi mangia pesce, caca le
lische. |
Chi dopo la polenta beve
acqua, alza la gamba e la polenta scappa. |
Burro di vacca, cacio di
pecora, ricotta di capra. |
Il sale acconcia le
vivande, e anco le guasta. |
Chi non carneggia, non
festeggia. |
Chi non sa cuocere il
pesce l'arrostisca. |
Corpo satollo, anima
consolata. |
Corpo unto e panni
strappati. |
Gola affamata, vita
disperata. |
Il cacio è sano, se vien
di scarsa mano. |
Il corpo piglia quel che
gli dai,o sia poco o sia assai. |
Il riso nasce nell'acqua,
e ha da morire nel vino. |
Insalata ben salata, ben
lavata, poco aceto, ben oliata, quattro bocconi alla
disperata. |
La meglio carne è quella
d'intorno all'osso. |
La pentola è la pace di
casa. |
L'appetito non vuol salsa. |
Mangiare senza bere,
murare a secco. |
Né al capretto né
all'agnello, non s'adopera coltello. |
Noci e pane, pasto da
villano; pane e noci, pasto da spose. |
Olio, aceto, pepe e sale,
sarebbe buono uno stivale. |
Cacio serrato, e pan
bucherellato. |
Pan di grano, saltami in
mano. |
Pan di grano, vin d'un
anno. |
Pane, noce e fichi secchi,
ne mangerei parecchi. |
Per la bocca si scalda il
forno. |
Sacco vuoto non istà
ritto. |
Porco d'un mese, oca di
tre, mangiar da re. |
Quel che non ammazza,
ingrassa. |
Tavola e bicchiere,
tradisce in più maniere. |
Un ovo appena nato, vale
un ducato. |
Un sol gusto non determina
sapore. |
Vin che salti, pan che
canti, formaggio che pianga. |
Acqua e pane, vita da
cane. |
Assai digiuna, chi mal
mangia. |
Pane e coltello non empie
mai il bubello. |
Il villano venderà il
podere, per mangiar cacio, pane e pere. |
Formaggio, pane e pere, è
pasto da cavaliere. |
Al fico l'acqua, e alla
pera il vino. |
Il pan di casa stufa. |
Poco vive, chi troppo
sparecchia. |
Ne ammazza più la gola che
la spada. |
Non ti mettere in cammino,
se la bocca non sa di vino. |
Il vino di casa non
imbriaca. |
Pane finché dura, ma il
vino a misura. |
Poco cibo e nullo affanno,
sanità nel corpo fanno. |
Quel che mangia e non
riposa, non fa ben nessuna cosa. |
A chi non piace il vino,
Dio gli tolga l'acqua. |
Bevi del vino, e lascia
andar l'acqua al mulino. |
Buon vino fa buon sangue. |
Non ci si cava mai la
sete, se non col proprio vino. |
Dove può il vino, non può
il silenzio. |
Il vino è la poppa de'
vecchi. |
L'acqua fa male, e il vino
fa cantare. |
L'acqua rovina i ponti, e
il vino la testa. |
Quando Bacco trionfa, il
pensier fugge. |
Dio mi guardi da chi non
beve. |
Quel che con l'acqua
mischia e guasta il vino, nerta di bere il mare a capo
chino. |
Vin battezzato non vale un
fiato. |
Vin col sale fa impazzare. |
Vino spesso, pan caldo e
legna verde, e non si lagni l'uomo che si perde |
Mangia bene e caca forte,
e non aver paura della morte. |