La Razza Bovina

di Valdichiana

 

 

   

 

 

Estratto dalla ristampa anstatica de:

                                                      

 

SOCIETA' DEGLI AGRICOLTORI DI VAL DI CHIANA

 

prof. Dott. Ezio Marchi, redattore dell'Herd Book

SULL'INDIRIZZO NECESSARIO

per migliorare

LA RAZZA BOVINA DI VALDICHIANA

e

RELAZIONE DEL I° CONCORSO METODICO

 

Tenuto in Foiano nel Maggio-Settembre 1900

   
 

 
 

   
                 
 

Ai Sigg- Allevatori

della Valdichiana

 

Avrei preferito che la Relazione delle due parti della 1* Esposizione metodica di Bestiame bovino, che ebbe luogo in Foiano, fosse stata redatta da persona non della nostra regione perchè la sua voce avrebbe potuto avere più credito quando avesse rilevato quel poco di buono che facciamo. Ma giacche gli eventi hanno costretto me a scriverla, e giacché se non allevatore sono come voi, chianino, speriamo che le critiche che potrò muovere non vi riusciranno acerbe come se fatte dal « forestiero. » Una critica in famiglia, non è maldicenza; e deve servire a correggere i punti difettosi dei nostri sistemi per trarre dalla industria zootecnica il reddito massimo.
D'altra parte essendo io relatore, permettetemi che colga l'occasione per esporre succintamente l'indirizzo che ci siamo prefissi di tenere pel miglioramento della nostra razza.

La nostra non fu una esposizione delle solite decorative belle feste, come soglionsi fare in molti posti e come si son fatte generalmente fino ad ora. Queste esposizioni non danno reale vantaggio all'allevamento e spesso lasciano l'effetto di dieci o venti soldi gettati tra una folla d'affamati per vederli fare alla ruffa.
La nostra fu la prima di una Serie di Esposizioni metodiche che mi auguro continuino tutti gli anni affinchè la cattiva nomea che è andata formandosi la nostra pregevole Razza, in quest'ultimo ventennio, sia dissipata, e affinchè in mezzo alle popolazioni bovine che qua e là si migliorano rendendole sempre più adatte a scopi zootecnici, la nostra razza possa sempre stare in alto per merito intrinseco e non per il nome che si è fatta da mezzo secolo a questa parte.
Le nostre esposizioni, i nostri concorsi non devono essere di fine a se stessi ; devono essere il mezzo col quale si potrà al più presto e più validamente conseguire il miglioramento della razza.

Voi sapete che quando un'accolta d'intelligenti agricoltori si unì per fondare una Società che mirasse a dar nuova vita all'industria della nostra valle, fu deciso che uno dei principali doveri, dovesse essere la fondazione e la compilazione dell'Herd-Book o Libro Genealogico della nostra razza bovina.

Anche questo libro, sia detto fin d'ora, non è di fine a se stesso : nessun tornaconto vi sarebbe a spendere tempo, denaro, attività, per metter giù in carta roba inutile.

Il libro genealogico deve essere uno dei mezzi più validi, una delle armi più utili, per perfezionare il nostro bestiame.

Io non faccio carico ai dubbiosi e agli scettici : però sarò loro obbligato se vorranno tendere l'orecchio un momento ; se avranno la forza di reprimere la loro avversione o la loro sfiducia, se vorranno giudicare spassionatamente avanti di continuare a trincerarsi nel campo di una ostilità passiva, senza della quale il nostro cammino sarebbe più sicuro e veloce.
L'istituzione del libro genealogico avrebbe dovuto esser preceduta da una estesa propaganda popolare in tutti i centri principali della nostra regione : invece non lo fu che da una sola conferenza tenuta in Foiano per cura di quel benemerito Comizio Agrario.

La colpa è delle circostanze : si trattava di andare in lungo e voi sapete che bisogna spesse volte cogliere il destro a rischio di rimettere l'affare alle Calende greche.

D'altra parte se l'impianto dell'Herd-Book fu troppo sollecito, bisogna notare che lo fu per una razza che è in mano di gente che ha della pratica, che sa, per quanto un po' troppo empiricamente, quale importanza ha l'eredità nei caratteri dei discendenti ; gente che sa come allevare: gente che ha un buon patrimonio di cognizioni tecniche insomma e che, quando vuole, generalmente sa fare. [...]

 

[...] « I libri genealogici, nella maggior parte dei paesi ove furono istituiti, hanno arrecato e arrecano un grandissimo giovamento non solo alla pratica, ma anche alla Scienza Zootecnica.
« Arrecano giovamento alla pratica perchè indicano le qualità dei progenitori degli animali di una data razza, possono fare da guida, da consiglieri, nella scelta degli individui da destinarsi alla riproduzione e costituire cosi uno dei mezzi più essenziali per far raggiungere, nell'allevamento, un determinato scopo; ed indicando con precisione l'età degli animali, le persone che li allevano, i paesi in cui questi dimorano, favoriscono e facilitano in modo notevole il commercio del bestiame. [...]

 

[...] La povertà dei libri genealogici in Italia è la prova manifesta non tanto del nostro basso livello zootecnico, quanto della refrattarietà che abbiamo a mettere in carta. Vogliamo far tutto a memoria: e siamo spensieratissimi ! [...]

 

[...] In alcuni Libri si iscrivono gli animali di diverse razze: in alcuni gli animali di una razza o varietà allevata in una regione; in altri gli animali di razza pura, in altri anche i bastardi o meticci purché di tipo zootecnico uniforme. Più consigliabili sono quelli nei quali si iscrivono gli animali di razza pura, perchè la purezza della razza dà maggiore affidamento sulla trasmissione di una somma di caratteri. [...]

 

[...] In questo caso, e in quello nel quale si voglia migliorare una razza pura, la scelta degli animali da iscriversi al Libro Genealogico, deve essere fatta sulla scorta di norme prestabilite. Per esempio, sin dall'impianto del Libro si possono ammettere gli animali che in base ai caratteri che presentano sieno stati approvati e premiati in Una esposizione. Gli allevatori che impiantano e tengono un Libro Genealogico vogliono fare una Selezione ossia scelta dei migliori. Son quindi i migliori animali che si devono iscrivere fin dall'impianto.
Quali sono gli animali migliori ? Quelli che posseggono più elevati ì caratteri per i quali sono più degli altri adatti al servizio e allo scopo per il quale si allevano e utilizzano: e perciò quelli che sono più scevri di difetti assoluti o relativi.
Caratteri che attestano la purezza della razza e buone qualità zootecniche, oppure uniformità di tipo ed attitudine, sono dunque i requisiti che si devono richiedere agli animali da iscriversi. [...]

 

[...] Gli Enti che mirano al perfezionamento di una razza contando sull'aiuto del libro genealogico, devono innanzi tutto stabilire quali sono i difetti della razza stessa che devono via via eliminarsi, affinchè essa possa acquistare un più grande valore zootecnico.
Alcuni caratteri corporei si desumono meglio con le misurazioni che ad occhio, il quale a volta si abitua alla bruttezza nè può più valutarli a dovere.
D'altra parte cosa significano i termini gambe lunghe, spalle corte, groppa stretta, torace esile ?

Queste sono tutte qualifiche relative, nè danno un concetto esatto delle cose: il quale invece si manifesterebbe chiaramente quando dicessimo che un animale ha le gambe (dallo sterno a terra) lunghe il 50 % dell'altezza alla base del Garrese; che le sue spalle sono il 23 %, la sua groppa il 26 %, la larghezza del suo torace il 30 % dell'altezza medesima. Invece che questa, si può prendere per misura fondamentale (che perciò si riconduce a 100) la lunghezza del tronco dalla punta della spalla a quella della natica, in linea retta: è questione di metodo. [...]

 

[...] Con tale procedimento si ha il vantaggio:
1. ° di valutare le proporzioni corporee con misure e di paragonar quelle dei varii animali in base a cifre che esprimono qualcosa di esatto anziché di parole vaghe e incerte ;
2. ° obbligare i giurati ad esaminare i caratteri degli animali, senza che nessuno di quelli registrati nella scheda venga trascurato ;
3. ° di far quotare i caratteri degli animali entro i limiti di quel tanto che viene loro assegnato nella scheda, e perciò di limitare l'arbitrio dei singoli esaminatori, che altrimenti potrebbero giudicare sotto l'impressione suggestiva, favorevole o sfavorevole di qualche carattere dominante. [...]

 

[...] Difatti un allevatore che si meriti questo nome, e che miri al miglioramento di una sua razza, senza l'uso dei registri genealogici cosa fa?
Scarta dall'allevamento gli animali peggiori di forme, quelli più soggetti a malattie, quelli poco fecondi, quelli che hanno difetti che diminuiscono il valore dell'animale stesso. Ma anche se ha buona memoria, come fa a ricordarsi dei meriti e dei demeriti non solo degli animali esistenti, ma dei loro babbi e dei loro nonni?

Poiché qui sta il nodo della questione : vi sono degli individui dotati di una grande potenza ereditaria individuale e i loro figli ad essi fortemente assomiglialo e facilmente trasmettono questi caratteri ereditati con tanta forza. [...]

 

[...] Si potrebbe obiettare che per migliorare una razza mediante un'accurata selezione, basta scegliere sempre i migliori : dal momento che le quercie non fanno i limoni, vorrà dire che i belli animali saranno figli di belli: e il libro genealogico non ha dunque importanza. Ma questo modo di pensare sarebbe errato e condurrebbe a dannose conseguenze.
In una razza non perfezionata può darsi che i figli di riproduttori meno che mediocri, divengano mediocri in virtù di accurato sistema di allevamento, e cioè in forza di un copioso allattamento e prolungato, di un divezzamento graduale, della respirazione di aria sana e pura, del moto necessario a perfezionare il cuore, e ad attivare il ricambio materiale ; del governo della mano accurato che migliori le qualità che ha la pelle come organo per il quale vengono cacciati via dall'organismo diversi prodotti velenosi che esso fabbrica nel suo continuo lavorìo. E se questi figli migliori dei padri si uniscono fra loro, possono nascere dei nepoti più che mediocri, che mediante le stesse cure possono ancora migliorarsi. Ma i caratteri migliori acquietati in due generazioni non possono avere la stabilità di quei difetti consolidati nella razza attraverso numerose generazioni : i nostri individui migliorati non genererebbero che mediocrità le quali pur avendo tutte le possibilità di migliorarsi ancora in forza delle sagge cure di allevamento, assai poco, in tesi generale, esse avrebbero migliorato in forza della eredità. [...]

 

[...] nelle razze migliorate che presentano una notevole uniformità nei caratteri che certuni dicono « zootecnici », e nelle quali quasi tutti gli animali sono buoni e belli, occorre un esame più accurato per trovare il migliore di un Gruppo ; a volte questo non basta. E a parità di bellezza di forme, è sempre da preferire quello che ha la migliore genealogia ossia la migliore stirpe. E come fare a saperlo se le forme dicono che tutti gli animali del gruppo sono ugualmente buoni? soltanto un pedigree ossia un certificato di origine potrà dirci che il tale animale ha nel suo albero genealogico riproduttori di nessuna distinzione notevole : quello che di buono potrà generare sarà tutto merito suo, esclusivo. [...]

 

[...] « Per tal ragione, il Libro genealogico onde rispondere bene sotto ogni riguardo allo scopo cui mira dovrebbe constare di due parti :
« 1." di una parte che potrebbe pubblicarsi periodicamente ogni anno, ogni semestre, ogni trimestre sotto forma di Bullettino nella quale sieno indicati gli animali nuovi iscritti colla loro origine, con la loro discendenza, e con tutte le notizie degne di essere conosciute che riguardano essi a misura che si avanzano negli anni (date delle nascite, dei prodotti, quantità di latte, quantità di lana, premi conseguiti nelle esposizioni, cause vinte, passaggi di proprietà, importazioni, esportazioni, castrazioni, malattie sofferte, ecc.)
« 2." di un'altra parte che costituirebbe il vero Libro genealogico, in cui gli animali sieno iscritti dopo la loro scomparsa (morte o vendita fuori della circoscrizione del Libro) con una descrizione sommaria ma completa delle loro qualità, dei loro meriti, delle prove date fino al tempo della loro presenza nella circoscrizione compresa dal libro genealogico. [...]

 

[...] Fin qui io non ho fatto che descrivere quel Libro che è, ho detto, un'arma validissima per il miglioramento delle razze. Ma come se ne può servire un allevatore? Nel caso abbastanza raro che egli abbia nelle sue stalle riproduttori discendenti tutti da animali da lui allevati da che il Libro genealogico fu fondato, l'allevatore può studiare nei registri di matricola tutti gli ascendenti maschi e femmine degli animali che vuol selezionare ; e quando la conformazione di questi ultimi più sufficentemente buona, preferirà quelli i cui ascendenti (secondo risulti dai registri di matricola) erano meglio conformati, più prolifici, che diedero più reddito netto, che vinsero più premi, ecc.
Se invece, cosa più probabile, l'allevatore deve comprare degli animali, egli preferirà quelli che non solo hanno migliore conformazione, ma che hanno il miglior pedigree. li pedigree o certificato di origine è un foglio che rilascia compilatore del Libro, a richiesta dell'allevatore, che dice li ogni animale: il nome, numero d'iscrizione e di marca, l'età, le caratteristiche, l'allevatore presso il quale è nato, lo ha allevato, chi ne è il proprietario e dove risiede . mimale : inoltre contiene il nome e i numeri dei genitori, dei nonni, dei 2.' 3.1 4.' nonni ; e termina con le gesta dell'animale compiute fino a quel giorno e trascritte al Libro Mastro ausiliare del Libro genealogico. [...]

 

[...] Signori, senza atteggiarmi a profeta, presento che il risveglio agricolo ed economico d'Italia non sia fugace," ma duraturo; coadiuvato potentemente dalla facilità che nuovi trovati scientifici, (sui quali dovrà basarsi una nuova disposizione legislativa di igiene pubblica), coi quali si potranno bandire le febbri Anofeliche ; cancellate le piaghe malariche, l'industria agricola italiana farà davvero passi giganti. L'industria zootecnica varierà correlativa-mente, le razze podoliche immiserite per le quali oggi si trova più conveniente l'incrociamento colla romagnola e troppo precipitato l'incrociamento con la chianina, dovranno rendersi ancora migliori per la produzione della carne e nuovamente chiederemo a questa i migliori requisiti da fissare con l'eredità.
Se questo grande progresso agricolo verrà, cosa quasi certa, noi potremo godere ancora il primato, a patto che la nostra Razza sia all'altezza della situazione.
Per la necessità del momento, per la previdenza di un lungo avvenire, è necessario migliorare la nostra razza per la carne, mantenendo nei giusti limiti economici la sua attitudine al lavoro.
I difetti della nostra Razza, considerati sotto questo punto di vista, li sapete.
È troppo sulle gambe ; ha il torace stretto, i muscoli del garrese poco sviluppati; la groppa troppo stretta e il sacro troppo alto e troppo corto ; le natiche troppo esili e spaccate in alto ; la linea dorsale molto discosta dall'orizzontale.
Per correggere la razza da questi difetti, è necessario agire simultaneamente sopra di essa con l'alimentazione appropriata, fino dal periodo di allattamento concedendo ai redami più libertà che è possibile dentro ai recinti o su pascoli ; con l'igiene del lavoro ; con la selezione metodica. [...]

 

[...] Occorre invece che vi parli del sistema col quale si è principiato a fare la cernita degli animali da iscriversi e vale a dire delle Esposizioni.
Come è facile intendere dal regolamento già pubblicato, gli animali iscritti dovevano essere approvati nei pubblici Concorsi. Gli animali approvati, sono animali degni di continuare a riprodursi. Perciò devono essere immuni da difetti o vizi o tare ereditabili ; devono presentare normali caratteri di razza; devono avere assai evidenti i caratteri del proprio sesso; devono presentare correttezza di forme. Tutti questi caratteri si giudicano ad occhio; ma gli ultimi è bene di valutarli con l'aiuto di talune misure.
Le misure prese devono potersi mettere con facilitala loro, paragonando a 100 una di esse che si prende come fondamentale e che generalmente è o la lunghezza del tronco o l'altezza alla sommità del garrese.
Le diverse altezze prese alla sommità del garrese, alla base di questo, a confine fra il dorso e i lombi, all'attaccatura di questi con la groppa, alla attaccatura della coda e meglio se ancora alla sommità della groppa, ci danno il criterio della correttezza della linea dorsale.
L'altezza dallo sterno a terra ci dà l'indicazione della altezza delle gambe. Un animale che ha completato lo sviluppo o quasi e ha questa altezza maggiore al 50 % dell'altezza alla sommità del garrese, è un animale difettoso per la carne e il lavoro.

li diametro trasversale del torace, dietro alla spalla, è dilettoso perchè indica un torace troppo stretto è improprio per animali da lavoro e da carne, quando è inferiore al 33 % dell'altezza alla sommità del garrese.
La larghezza del bacino, è difettosa se non raggiunge (presa, tra i due trocanteri) il 32-33 % dell'altezza del garrese ; nelle femmine.
La lunghezza del tronco dalla punta della spalla alla punta della natica è difettosa se non raggiunge almeno il 110 % dell'altezza al garrese.
Queste le misure principali che preferimmo di prendere in attesa che il pubblico, criticando ed apprezzando prima, prendendovi gusto poi, voglia estendere la misurazione anche ad altre parti, come sono la lunghezza della spalla, Iella groppa, della regione mediana del tronco, della regione sacra, della testa, la circonferenza toracica e dello stinco.
Però non volemmo dettar leggi sulle proporzioni che dovevano avere queste misure fra loro, perchè il pubblico non le credesse arbitrarie.

E stabilimmo che quelle raccolte sui migliori animali del primo concorso, servissero li norma per il futuro lasciando alla Società tutto il diritto di essere vieppiù esigente su queste proporzioni mano a mano che si migliorerà il bestiame. E queste vedremo quali furono trovate sugli animali premiati nel I.° concorso. [...]

 

 

Tabella di comparazione di proporzione fra la Razza Chianina con altre razze

 


 

Bianco - Toro con due mosse fatte - Marca all'orecchio N° 0009 -

Al Libro Genealogico N° 10 - Nato presso Bastreghi colono del Conte Bastogi

(Abbadia di Montepulciano) allevato e tenuto da caldi Alessandro

colono della tenuta di Frassineto (Arezzo) di proprietà dei

Sigg. Frat. Conti A. e M. di Frassineto

Cl. II - Cat. I - Ses. I -- I° Premio -  Medaglia d'Oro e L. 100

Pipi - Toro con 2 mosse - N° 0010 di marca all'orecchio -

N° 1 di iscrizione al Libro Genealogico - Nato e allevato da Grazi Giuseppe

colono del Griccioli al Santarello (Sinalunga).

Tenuto alla Stazione da Monta condotta da Lorenzoni Domenico

colono della Tenuta di Petriolo di proprietà Griccioli.

Cl. II - Cat. I - Sez. I - II° Premio - Medaglia Argento e L. 60


 

Bartolino - Toro con 3 mosse - N° 0006 marca all'orecchio -

N° 3 di iscrizione al Libro Genealogico - Nato e allevato da A. Canuti

colono della Tenuta delle Capezzine. Tenuto nella Stazione di Monta di

Barullo della Tenuta suddetta di proprietà

dell'Istituto Agrazio Vegni (Barullo - Arezzo)

Cl. II - Cat. II - Sez. I - I° Premio Medaglia d'Oro e L. 100

Mariano - Toro con 4 mosse - N° 0001 marca all'orecchio - N° 4 del

Libro Genealogico - Allevato da Falciani colono Budini-Gattai al

Pozzo di Foiano - Tenuto alla Stazione di Monta condotta da Terrosi (Mariani)

colono al Porto Vecchio I della Tenuta di Bettolle

di proprietà del Sig. Conte Prof. Napoleone Passerini.

Cl. II - Cat. II - Sez. I - II° premio, Medaglia Argento e L. 60


 

Graziana - Giovenca con 1 mossa - N° 0002 marca orecchio

N° 22 del Libro Genealogico - Allevata e tenuta da Bruni Mario

colono della Tenuta di Foiano di proprietà del Sig. Orazio Lazzeri

Cl II - Cat. I Sez. II - I° Premio Medaglia d'Oro e L. 50

Giovenca con 1 mossa -

N° 0005 marca orecchio

Proprietario Sig.Ing. C. Cesaroni di Castiglion Fiorentino

Cl. II - Cat. I - Sez. II - II° Premio Medaglia Argento e L. 30


 

Bianca - Giovenca con 2 mosse - N° 0013 marca orecchio -

N° 7 al Libro Genealogico - Nata e allevata da Vannuccini Stefano

colono al Podere 5° Paterno di proprietà del Sig Ing. Lunghini di Foiano.

Cl. II - Cat. II - Sez. II - I° Premio Medaglia d'Oro e L. 50

 

Rosina - Giovenca con 1 mossa - N° 0008 marca orecchio - N° 4

al Libro genealogico - Nata presso il colono Batignani; di Acquaviva - Allevata e

tenuta da Angori Ferdinando colono a Belvedere della Tenuta di Bettolle del

Sig. Conte Prof. Napoleone Passerini.

Cl. II - Cat. I - Sez. II - IV Premio Medaglia di Bronzo e L. 20


 

Toro Chianino già funzionante nella Stazione di Monta condotta da

Torsoni A. Colono della Pannellina della Tenuta di Bettolle

del Sig. Cav. Puccio.

Vacca Chianina - Proprietario

Ing. L. Lunghini ( Foiano)