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Ai Sigg- Allevatori
della Valdichiana
Avrei preferito che la
Relazione delle due parti della 1* Esposizione metodica di Bestiame
bovino, che ebbe luogo in Foiano, fosse stata redatta da persona non
della nostra regione perchè la sua voce avrebbe potuto avere più credito
quando avesse rilevato quel poco di buono che facciamo. Ma giacche gli
eventi hanno costretto me a scriverla, e giacché se non allevatore sono
come voi, chianino, speriamo che le critiche che potrò muovere non vi
riusciranno acerbe come se fatte dal « forestiero. » Una critica in
famiglia, non è maldicenza; e deve servire a correggere i punti
difettosi dei nostri sistemi per trarre dalla industria zootecnica il
reddito massimo.
D'altra parte essendo io relatore, permettetemi che colga l'occasione
per esporre succintamente l'indirizzo che ci siamo prefissi di tenere
pel miglioramento della nostra razza.
La nostra non fu una
esposizione delle solite decorative belle feste, come soglionsi fare in
molti posti e come si son fatte generalmente fino ad ora. Queste
esposizioni non danno reale vantaggio all'allevamento e spesso lasciano
l'effetto di dieci o venti soldi gettati tra una folla d'affamati per
vederli fare alla ruffa.
La nostra fu la prima di una Serie di Esposizioni metodiche che mi
auguro continuino tutti gli anni affinchè la cattiva nomea che è andata
formandosi la nostra pregevole Razza, in quest'ultimo ventennio, sia
dissipata, e affinchè in mezzo alle popolazioni bovine che qua e là si
migliorano rendendole sempre più adatte a scopi zootecnici, la nostra
razza possa sempre stare in alto per merito intrinseco e non per il nome
che si è fatta da mezzo secolo a questa parte.
Le nostre esposizioni, i nostri concorsi non devono essere di fine a se
stessi ; devono essere il mezzo col quale si potrà al più presto e più
validamente conseguire il miglioramento della razza.
Voi sapete che quando
un'accolta d'intelligenti agricoltori si unì per fondare una Società che
mirasse a dar nuova vita all'industria della nostra valle, fu deciso che
uno dei principali doveri, dovesse essere la fondazione e la
compilazione dell'Herd-Book o Libro Genealogico della nostra
razza bovina.
Anche questo libro, sia
detto fin d'ora, non è di fine a se stesso : nessun tornaconto vi
sarebbe a spendere tempo, denaro, attività, per metter giù in carta roba
inutile.
Il libro genealogico deve
essere uno dei mezzi più validi, una delle armi più utili, per
perfezionare il nostro bestiame.
Io non faccio carico ai
dubbiosi e agli scettici : però sarò loro obbligato se vorranno tendere
l'orecchio un momento ; se avranno la forza di reprimere la loro
avversione o la loro sfiducia, se vorranno giudicare spassionatamente
avanti di continuare a trincerarsi nel campo di una ostilità passiva,
senza della quale il nostro cammino sarebbe più sicuro e veloce.
L'istituzione del libro genealogico avrebbe dovuto esser preceduta da
una estesa propaganda popolare in tutti i centri principali della nostra
regione : invece non lo fu che da una sola conferenza tenuta in Foiano
per cura di quel benemerito Comizio Agrario.
La colpa è delle
circostanze : si trattava di andare in lungo e voi sapete che bisogna
spesse volte cogliere il destro a rischio di rimettere l'affare alle
Calende greche.
D'altra parte se l'impianto
dell'Herd-Book fu troppo sollecito, bisogna notare che lo fu per una
razza che è in mano di gente che ha della pratica, che sa, per quanto un
po' troppo empiricamente, quale importanza ha l'eredità nei caratteri
dei discendenti ; gente che sa come allevare: gente che ha un buon
patrimonio di cognizioni tecniche insomma e che, quando vuole,
generalmente sa fare. [...]
[...] « I libri
genealogici, nella maggior parte dei paesi ove furono istituiti, hanno
arrecato e arrecano un grandissimo giovamento non solo alla pratica, ma
anche alla Scienza Zootecnica.
« Arrecano giovamento alla pratica perchè indicano le qualità dei
progenitori degli animali di una data razza, possono fare da guida, da
consiglieri, nella scelta degli individui da destinarsi alla
riproduzione e costituire cosi uno dei mezzi più essenziali per far
raggiungere, nell'allevamento, un determinato scopo; ed indicando con
precisione l'età degli animali, le persone che li allevano, i paesi in
cui questi dimorano, favoriscono e facilitano in modo notevole il
commercio del bestiame. [...]
[...] La povertà dei libri
genealogici in Italia è la prova manifesta non tanto del nostro basso
livello zootecnico, quanto della refrattarietà che abbiamo a mettere in
carta. Vogliamo far tutto a memoria: e siamo spensieratissimi ! [...]
[...] In alcuni Libri si
iscrivono gli animali di diverse razze: in alcuni gli animali di una
razza o varietà allevata in una regione; in altri gli animali di razza
pura, in altri anche i bastardi o meticci purché di tipo zootecnico
uniforme. Più consigliabili sono quelli nei quali si iscrivono gli
animali di razza pura, perchè la purezza della razza dà maggiore
affidamento sulla trasmissione di una somma di caratteri. [...]
[...] In questo caso, e in
quello nel quale si voglia migliorare una razza pura, la scelta degli
animali da iscriversi al Libro Genealogico, deve essere fatta sulla
scorta di norme prestabilite. Per esempio, sin dall'impianto del Libro
si possono ammettere gli animali che in base ai caratteri che presentano
sieno stati approvati e premiati in Una esposizione. Gli allevatori che
impiantano e tengono un Libro Genealogico vogliono fare una Selezione
ossia scelta dei migliori. Son quindi i migliori animali che si devono
iscrivere fin dall'impianto.
Quali sono gli animali migliori ? Quelli che posseggono più elevati ì
caratteri per i quali sono più degli altri adatti al servizio e allo
scopo per il quale si allevano e utilizzano: e perciò quelli che sono
più scevri di difetti assoluti o relativi.
Caratteri che attestano la purezza della razza e buone qualità
zootecniche, oppure uniformità di tipo ed attitudine, sono dunque i
requisiti che si devono richiedere agli animali da iscriversi. [...]
[...] Gli Enti che mirano
al perfezionamento di una razza contando sull'aiuto del libro
genealogico, devono innanzi tutto stabilire quali sono i difetti
della razza stessa che devono via via eliminarsi, affinchè essa possa
acquistare un più grande valore zootecnico.
Alcuni caratteri corporei si desumono meglio con le misurazioni che ad
occhio, il quale a volta si abitua alla bruttezza nè può più valutarli a
dovere.
D'altra parte cosa significano i termini gambe lunghe, spalle corte,
groppa stretta, torace esile ?
Queste sono tutte
qualifiche relative, nè danno un concetto esatto delle cose: il quale
invece si manifesterebbe chiaramente quando dicessimo che un animale ha
le gambe (dallo sterno a terra) lunghe il 50 % dell'altezza alla base
del Garrese; che le sue spalle sono il 23 %, la sua groppa il 26 %, la
larghezza del suo torace il 30 % dell'altezza medesima. Invece che
questa, si può prendere per misura fondamentale (che perciò si riconduce
a 100) la lunghezza del tronco dalla punta della spalla a quella della
natica, in linea retta: è questione di metodo. [...]
[...] Con tale procedimento
si ha il vantaggio:
1. ° di valutare le proporzioni corporee con misure e di paragonar
quelle dei varii animali in base a cifre che esprimono qualcosa di
esatto anziché di parole vaghe e incerte ;
2. ° obbligare i giurati ad esaminare i caratteri degli animali, senza
che nessuno di quelli registrati nella scheda venga trascurato ;
3. ° di far quotare i caratteri degli animali entro i limiti di quel
tanto che viene loro assegnato nella scheda, e perciò di limitare
l'arbitrio dei singoli esaminatori, che altrimenti potrebbero giudicare
sotto l'impressione suggestiva, favorevole o sfavorevole di qualche
carattere dominante. [...]
[...] Difatti un allevatore
che si meriti questo nome, e che miri al miglioramento di una sua razza,
senza l'uso dei registri genealogici cosa fa?
Scarta dall'allevamento gli animali peggiori di forme, quelli più
soggetti a malattie, quelli poco fecondi, quelli che hanno difetti che
diminuiscono il valore dell'animale stesso. Ma anche se ha buona
memoria, come fa a ricordarsi dei meriti e dei demeriti non solo degli
animali esistenti, ma dei loro babbi e dei loro nonni?
Poiché qui sta il nodo
della questione : vi sono degli individui dotati di una grande potenza
ereditaria individuale e i loro figli ad essi fortemente assomiglialo e
facilmente trasmettono questi caratteri ereditati con tanta forza. [...]
[...] Si potrebbe obiettare
che per migliorare una razza mediante un'accurata selezione, basta
scegliere sempre i migliori : dal momento che le quercie non fanno i
limoni, vorrà dire che i belli animali saranno figli di belli: e il
libro genealogico non ha dunque importanza. Ma questo modo di pensare
sarebbe errato e condurrebbe a dannose conseguenze.
In una razza non perfezionata può darsi che i figli di riproduttori meno
che mediocri, divengano mediocri in virtù di accurato sistema di
allevamento, e cioè in forza di un copioso allattamento e prolungato, di
un divezzamento graduale, della respirazione di aria sana e pura, del
moto necessario a perfezionare il cuore, e ad attivare il ricambio
materiale ; del governo della mano accurato che migliori le qualità che
ha la pelle come organo per il quale vengono cacciati via dall'organismo
diversi prodotti velenosi che esso fabbrica nel suo continuo lavorìo. E
se questi figli migliori dei padri si uniscono fra loro, possono nascere
dei nepoti più che mediocri, che mediante le stesse cure possono ancora
migliorarsi. Ma i caratteri migliori acquietati in due generazioni non
possono avere la stabilità di quei difetti consolidati nella razza
attraverso numerose generazioni : i nostri individui migliorati non
genererebbero che mediocrità le quali pur avendo tutte le possibilità di
migliorarsi ancora in forza delle sagge cure di allevamento, assai poco,
in tesi generale, esse avrebbero migliorato in forza della eredità.
[...]
[...] nelle razze
migliorate che presentano una notevole uniformità nei caratteri che
certuni dicono « zootecnici », e nelle quali quasi tutti gli animali
sono buoni e belli, occorre un esame più accurato per trovare il
migliore di un Gruppo ; a volte questo non basta. E a parità di bellezza
di forme, è sempre da preferire quello che ha la migliore genealogia
ossia la migliore stirpe. E come fare a saperlo se le forme dicono che
tutti gli animali del gruppo sono ugualmente buoni? soltanto un pedigree
ossia un certificato di origine potrà dirci che il tale animale ha nel
suo albero genealogico riproduttori di nessuna distinzione notevole :
quello che di buono potrà generare sarà tutto merito suo, esclusivo.
[...]
[...] « Per tal ragione, il
Libro genealogico onde rispondere bene sotto ogni riguardo allo scopo
cui mira dovrebbe constare di due parti :
« 1." di una parte che potrebbe pubblicarsi periodicamente ogni anno,
ogni semestre, ogni trimestre sotto forma di Bullettino nella quale
sieno indicati gli animali nuovi iscritti colla loro origine, con la
loro discendenza, e con tutte le notizie degne di essere conosciute che
riguardano essi a misura che si avanzano negli anni (date delle nascite,
dei prodotti, quantità di latte, quantità di lana, premi conseguiti
nelle esposizioni, cause vinte, passaggi di proprietà, importazioni,
esportazioni, castrazioni, malattie sofferte, ecc.)
« 2." di un'altra parte che costituirebbe il vero Libro genealogico, in
cui gli animali sieno iscritti dopo la loro scomparsa (morte o vendita
fuori della circoscrizione del Libro) con una descrizione sommaria ma
completa delle loro qualità, dei loro meriti, delle prove date fino al
tempo della loro presenza nella circoscrizione compresa dal libro
genealogico. [...]
[...] Fin qui io non ho
fatto che descrivere quel Libro che è, ho detto, un'arma validissima per
il miglioramento delle razze. Ma come se ne può servire un allevatore?
Nel caso abbastanza raro che egli abbia nelle sue stalle riproduttori
discendenti tutti da animali da lui allevati da che il Libro genealogico
fu fondato, l'allevatore può studiare nei registri di matricola tutti
gli ascendenti maschi e femmine degli animali che vuol selezionare ; e
quando la conformazione di questi ultimi più sufficentemente buona,
preferirà quelli i cui ascendenti (secondo risulti dai registri di
matricola) erano meglio conformati, più prolifici, che diedero più
reddito netto, che vinsero più premi, ecc.
Se invece, cosa più probabile, l'allevatore deve comprare degli animali,
egli preferirà quelli che non solo hanno migliore conformazione, ma che
hanno il miglior pedigree. li pedigree o certificato di origine è un
foglio che rilascia compilatore del Libro, a richiesta dell'allevatore,
che dice li ogni animale: il nome, numero d'iscrizione e di marca,
l'età, le caratteristiche, l'allevatore presso il quale è nato, lo ha
allevato, chi ne è il proprietario e dove risiede . mimale : inoltre
contiene il nome e i numeri dei genitori, dei nonni, dei 2.' 3.1 4.'
nonni ; e termina con le gesta dell'animale compiute fino a quel giorno
e trascritte al Libro Mastro ausiliare del Libro genealogico. [...]
[...] Signori, senza
atteggiarmi a profeta, presento che il risveglio agricolo ed economico
d'Italia non sia fugace," ma duraturo; coadiuvato potentemente dalla
facilità che nuovi trovati scientifici, (sui quali dovrà basarsi una
nuova disposizione legislativa di igiene pubblica), coi quali si
potranno bandire le febbri Anofeliche ; cancellate le piaghe malariche,
l'industria agricola italiana farà davvero passi giganti. L'industria
zootecnica varierà correlativa-mente, le razze podoliche immiserite per
le quali oggi si trova più conveniente l'incrociamento colla romagnola e
troppo precipitato l'incrociamento con la chianina, dovranno rendersi
ancora migliori per la produzione della carne e nuovamente chiederemo a
questa i migliori requisiti da fissare con l'eredità.
Se questo grande progresso agricolo verrà, cosa quasi certa, noi potremo
godere ancora il primato, a patto che la nostra Razza sia all'altezza
della situazione.
Per la necessità del momento, per la previdenza di un lungo avvenire, è
necessario migliorare la nostra razza per la carne, mantenendo nei
giusti limiti economici la sua attitudine al lavoro.
I difetti della nostra Razza, considerati sotto questo punto di vista,
li sapete.
È troppo sulle gambe ; ha il torace stretto, i muscoli del garrese poco
sviluppati; la groppa troppo stretta e il sacro troppo alto e troppo
corto ; le natiche troppo esili e spaccate in alto ; la linea dorsale
molto discosta dall'orizzontale.
Per correggere la razza da questi difetti, è necessario agire
simultaneamente sopra di essa con l'alimentazione appropriata, fino dal
periodo di allattamento concedendo ai redami più libertà che è possibile
dentro ai recinti o su pascoli ; con l'igiene del lavoro ; con la
selezione metodica. [...]
[...] Occorre invece che vi
parli del sistema col quale si è principiato a fare la cernita degli
animali da iscriversi e vale a dire delle Esposizioni.
Come è facile intendere dal regolamento già pubblicato, gli animali
iscritti dovevano essere approvati nei pubblici Concorsi. Gli animali
approvati, sono animali degni di continuare a riprodursi. Perciò devono
essere immuni da difetti o vizi o tare ereditabili ; devono presentare
normali caratteri di razza; devono avere assai evidenti i caratteri del
proprio sesso; devono presentare correttezza di forme. Tutti questi
caratteri si giudicano ad occhio; ma gli ultimi è bene di valutarli con
l'aiuto di talune misure.
Le misure prese devono potersi mettere con facilitala loro, paragonando
a 100 una di esse che si prende come fondamentale e che generalmente è o
la lunghezza del tronco o l'altezza alla sommità del garrese.
Le diverse altezze prese alla sommità del garrese, alla base di questo,
a confine fra il dorso e i lombi, all'attaccatura di questi con la
groppa, alla attaccatura della coda e meglio se ancora alla sommità
della groppa, ci danno il criterio della correttezza della linea
dorsale.
L'altezza dallo sterno a terra ci dà l'indicazione della altezza delle
gambe. Un animale che ha completato lo sviluppo o quasi e ha questa
altezza maggiore al 50 % dell'altezza alla sommità del garrese, è un
animale difettoso per la carne e il lavoro.
li diametro trasversale del
torace, dietro alla spalla, è dilettoso perchè indica un torace troppo
stretto è improprio per animali da lavoro e da carne, quando è inferiore
al 33 % dell'altezza alla sommità del garrese.
La larghezza del bacino, è difettosa se non raggiunge (presa, tra i due
trocanteri) il 32-33 % dell'altezza del garrese ; nelle femmine.
La lunghezza del tronco dalla punta della spalla alla punta della natica
è difettosa se non raggiunge almeno il 110 % dell'altezza al garrese.
Queste le misure principali che preferimmo di prendere in attesa che il
pubblico, criticando ed apprezzando prima, prendendovi gusto poi, voglia
estendere la misurazione anche ad altre parti, come sono la lunghezza
della spalla, Iella groppa, della regione mediana del tronco, della
regione sacra, della testa, la circonferenza toracica e dello stinco.
Però non volemmo dettar leggi sulle proporzioni che dovevano avere
queste misure fra loro, perchè il pubblico non le credesse arbitrarie.
E stabilimmo che quelle
raccolte sui migliori animali del primo concorso, servissero li norma
per il futuro lasciando alla Società tutto il diritto di essere vieppiù
esigente su queste proporzioni mano a mano che si migliorerà il
bestiame. E queste vedremo quali furono trovate sugli animali premiati
nel I.° concorso. [...]
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Tabella di comparazione di proporzione fra la
Razza Chianina con altre razze |
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Bianco - Toro con due mosse fatte - Marca
all'orecchio N° 0009 -
Al Libro Genealogico N° 10 - Nato presso
Bastreghi colono del Conte Bastogi
(Abbadia di Montepulciano) allevato e tenuto
da caldi Alessandro
colono della tenuta di Frassineto (Arezzo) di
proprietà dei
Sigg. Frat. Conti A. e M. di Frassineto
Cl. II - Cat. I - Ses. I -- I° Premio -
Medaglia d'Oro e L. 100 |
Pipi - Toro con 2 mosse - N° 0010 di marca
all'orecchio -
N° 1 di iscrizione al Libro Genealogico -
Nato e allevato da Grazi Giuseppe
colono del Griccioli al Santarello
(Sinalunga).
Tenuto alla Stazione da Monta condotta da
Lorenzoni Domenico
colono della Tenuta di Petriolo di proprietà Griccioli.
Cl. II - Cat. I - Sez. I - II° Premio -
Medaglia Argento e L. 60 |
Bartolino - Toro con 3 mosse - N° 0006 marca
all'orecchio -
N° 3 di iscrizione al Libro Genealogico -
Nato e allevato da A. Canuti
colono della Tenuta delle Capezzine. Tenuto nella
Stazione di Monta di
Barullo della Tenuta suddetta di proprietà
dell'Istituto Agrazio Vegni (Barullo - Arezzo)
Cl. II - Cat. II - Sez. I - I° Premio Medaglia d'Oro e L.
100 |
Mariano - Toro con 4 mosse - N° 0001 marca
all'orecchio - N° 4 del
Libro Genealogico - Allevato da Falciani
colono Budini-Gattai al
Pozzo di Foiano - Tenuto alla Stazione di
Monta condotta da Terrosi (Mariani)
colono al Porto Vecchio I della Tenuta di
Bettolle
di proprietà del Sig. Conte Prof. Napoleone
Passerini.
Cl. II - Cat. II - Sez. I - II° premio, Medaglia Argento
e L. 60 |
Graziana - Giovenca con 1 mossa - N° 0002 marca
orecchio
N° 22 del Libro Genealogico - Allevata e
tenuta da Bruni Mario
colono della Tenuta di Foiano di proprietà
del Sig. Orazio Lazzeri
Cl II - Cat. I Sez. II - I° Premio Medaglia d'Oro e L. 50 |
Giovenca con 1 mossa -
N° 0005 marca orecchio
Proprietario Sig.Ing. C. Cesaroni di Castiglion
Fiorentino
Cl. II - Cat. I - Sez. II - II° Premio Medaglia Argento e
L. 30 |
Bianca - Giovenca con 2 mosse - N° 0013 marca
orecchio -
N° 7 al Libro Genealogico - Nata e allevata da Vannuccini
Stefano
colono al Podere 5° Paterno di proprietà del Sig Ing.
Lunghini di Foiano.
Cl. II - Cat. II - Sez. II - I° Premio Medaglia d'Oro e
L. 50
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Rosina - Giovenca con 1 mossa - N° 0008 marca
orecchio - N° 4
al Libro genealogico - Nata presso il colono Batignani;
di Acquaviva - Allevata e
tenuta da Angori Ferdinando colono a Belvedere della
Tenuta di Bettolle del
Sig. Conte Prof. Napoleone Passerini.
Cl. II - Cat. I - Sez. II - IV Premio Medaglia di Bronzo
e L. 20 |
Toro Chianino già funzionante nella Stazione
di Monta condotta da
Torsoni A. Colono della Pannellina della Tenuta di
Bettolle
del Sig. Cav. Puccio. |
Vacca Chianina - Proprietario
Ing. L. Lunghini ( Foiano)
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