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Nel Cinquecento viene realizzata a Montepulciano la
celeberrima Chiesa della Madonna di San Biagio, un edificio che, per
compiutezza artistica, è unanimamente considerato uno dei capolavori del
Rinascimento italiano.
"Opera sublime" di Antonio da Sangallo il Vecchio, che ne fece il
disegno e fu poi direttore della fabbrica, il tempio prese nome da
un'immagine di Maria rimasta su un rudere dell'antica Chiesa di San
Biagio, situata appena fuori Montepulciano, sul luogo ove
originariamente sorgeva la primitiva pieve del castello (tanto è vero
che nei "Decimari" del Due-Trecento la chiesa viene ancora chiamata
"Ecclesia S. Blaxii plebis antique").
Tutto di travertino lavorato, l'edificio possiede un impianto
icnografico a croce greca, con due campanili isolati fiancheggianti la
facciata principale, un'abside semicircolare nel lato della tribuna, e
una cupola centrale impostata su una terrazza e un tamburo.
I bracci della croce hanno pilastri d'ordine dorico accoppiati a colonne
e, fra gli intercolumni, accolgono cappelle rientranti nei muri.
Dei due campanili, quello di destra, arrestandosi all'altezza dei primi
capitelli, è rimasto incompiuto, mentre quello di sinistra si
caratterizza per il differenziarsi dei ripiani, realizzati secondo
diversi ordini architettonici sovrapposti: dorico, ionico, corinzio e
composito.
A lato della chiesa, sulla sinistra, è la Canonica, un elegante edificio
con doppio loggiato a cinque grandi arcate su pilastri dorici in basso,
e ad altrettante coppie di arcatelle su pilastri e colonnette d'ordine
ionico in alto.
La Canonica fu eretta nel 1595 sui disegni del Sangallo, cui si deve
anche il bellissimo pozzo che le sta dinanzi.
Nella Chiesa vi è un'Annunciazione di Lippo Memmi e una Madonna e Santi
di Michelangelo da Cortona.
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