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Il Canale Maestro della Chiana

 

Il sentiero ciclopedonale del Canale Maestro della Chiana unisce Arezzo con Chiusi. Si tratta di un percorso di circa 62 km attrezzato e protetto per chi viaggia lentamente, in bici o a piedi.
L'antica strada utilizzata per la manutenzione del canale e delle chiuse costituisce infatti un tracciato naturale privo di dislivelli e particolarmente adatto ad un turismo sportivo familiare, ideale da integrare col trasporto ferroviario che serve la Val di Chiana tra Arezzo e Chiusi.
Oltre ai contenuti storici e paesaggistici questa pista ciclabile che attraversa tutta la Val di Chiana si identifica per una forte caratterizzazione turistica nel senso della piena fruibilità, così come avviene per le piste ciclabili europee destinate a chi viaggia senza fretta utilizzando la bici come mezzo per vivere pienamente il territorio.
L'altimetria decisamente piatta la rende adatta a viaggi per famiglie con bambini. In poche parole la Toscana dai profili collinari e montuosi che generalmente richiede gambe abituate ai cambi di pendenza, si distende e diventa amica anche di ciclisti non necessariamente allenati.
La ciclopedonale del Canale Maestro della Chiana è anche un'occasione per entrare in contatto diretto con luoghi e persone che raccontano il territorio con importanti produzioni come vino, olio e frutta.
Seguendo la ciclabile si scoprono cantine, piazze, frantoi, artigiani ignorati dalle rotte tradizionali del turismo. Si tratta di una sorta di via preferenziale verso il cuore di una valle frequentata ma sconosciuta da chi l'attraversa in auto o in treno, verso una Toscana tutta da scoprire e da vivere.
Il percorso in linea, abbinato al trasporto integrato con il treno, permette di effettuare l'intero tracciato senza dover tornare sui propri passi e i servizi dedicati (noleggio bici, trasporto bagagli, punti assistenza e strutture turistico-ricettive specializzate lungo il percorso) rendono questa strada ciclabile un punto di riferimento nel cuore della Toscana facilmente raggiungibile in treno con le stazioni di Chiusi Chianciano Terme e Arezzo.
Brevi deviazioni dal percorso principale permettono di effettuare un vero e proprio viaggio di scoperta in città d'arte come Montepulciano e Chiusi, Arezzo, Castiglion Fiorentino e Cortona. Informazioni storiche, tecniche e turistiche si trovano sul sito www.sentierodellabonifica.it

 

 
     
   

In viaggio lungo il Sentiero della Bonifica

 

Partenza: Chiusi (SI)

Arrivo: Arezzo
Distanza: 62 km circa
Dislivello: 20 m circa
Tipo di strada: sterrata
Livello di difficoltà: facile

 



DA CHIUSI AL LAGO DI MONTEPULCIANO

 

Si comincia a pedalare dalla stazione ferroviaria di Chiusi raggiungendo facilmente l'inizio del sentiero. Il percorso parte proprio nel punto in cui si trova l'argine costruito in seguito al concordato del 1780 tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio. L'argine segna il confine tra la Chiana Toscana che digrada verso l'Arno e la Chiana Romana che defluisce verso il Tevere. A poca distanza da qui, verso sud, si trova l'imponente Callone Pontificio (detto anche del Campo alla Volta) che, prima della costruzione dell'argine regolava l'immissione delle acque del lago di Chiusi verso il Tevere.
Lasciata alle spalle la collina di Chiusi si arriva ben presto presso le Torri di Beccati Questo e Beccati Quello (o Quest'altro). La prima fu costruita nel 1427 dai senesi per difendersi dalle mire espansionistiche dei perugini che, subito dopo costruirono la seconda. La realtà dei fatti è che ancora oggi segnano il confine tra Toscana e Umbria e sembrano sempre difendere i propri territori...

La prima parte del viaggio offre atmosfere di grande pregio naturalistico. Si pedala infatti immersi nel verde delle zone circostanti il lago di Chiusi e, subito dopo il lago di Montepulciano, luoghi ideali per piacevoli soste.

I laghi sono la "memoria" dell'antica palude. Il Lago di Chiusi è anche il luogo della leggendaria fuga di Santa Mustiola: perseguitata e imprigionata dall'imperatore riuscì a raggiungere le acque del lago "imbarcandosi" sul suo mantello che le permise di navigare sulle acque. Sempre secondo la leggenda, ancora oggi è possibile vedere, la notte del 3 luglio, la scia dorata di Santa Mustiola sulle acque del lago.
I laghi chiamati i "Chiari" di Chiusi e Montepulciano, costituiscono mete particolarmente ambite da naturalisti e birdwatchers. Benvenuti nel regno di aironi, anatre, garzette e tarabusini. In questo tratto il sentiero entra silenziosamente nella pace lacustre e si snoda lungo le rigogliose aree umide tra pioppi e salici. Nei pressi del lago di Montepulciano il punto di riferimento per chi ama la natura e l'avifauna è l'Oasi LIPU che mette a disposizione dei visitatori capanni e piattaforme per l'osservazione degli uccelli e la possibilità di navigare sulle acque del lago.

 

 
 

"chiaro" di Montepulciano

 
   

 

 

 

 

 

 

 
 
   

LA VALDICHIANA SENESE: DAI CHIARI DI CHIUSI E MONTEPULCIANO A FOIANO DELLA CHIANA

 

A questo punto, percorsi circa 15 km, il tracciato si snoda nell'ampia e solare Val di Chiana seguendo fedelmente gli argini del Canale Maestro. A poca distanza si trovano le frazioni di Acquaviva e Montepulciano Stazione, mentre più distante sulle colline si vede il profilo della città di Montepulciano.
Poco dopo il km 20 il sentiero lambisce il Callone di Valiano, importante opera settecentesca destinata alla regolazione del flusso delle acque provenienti dai laghi di Chiusi e Montepulciano. Lo sbarramento, in caso di piene, rendeva navigabile questo tratto del Canale Maestro.
Si pedala ora nel cuore della valle alluvionale ai piedi del borgo di Valiano (sulla destra) passando nei pressi del Torrione costruito nel 1740 per dare la possibilità ai tecnici idraulici di osservare e sorvegliare dall'alto i lavori delle "colmate". Il tratto finale della Val di Chiana senese transita tra la zona delle Chianacce a est e Torrita di Siena a ovest per raggiungere il territorio di Sinalunga e di Foiano della Chiana, borgo facilmente e rapidamente raggiungibile dalla strada ciclabile.
Poco prima del km 35 si transita nei pressi della Botte allo Strozzo ingegnosa opera idraulica dove le acque dell'"acciante delle Chianacce" incrocia in sopraelevata il Canale Maestro per confluire nell'"allacciante di sinistra".

 

 
 

Il Callone di Valiano

 
   

 

 

 

 

 

 

 
 
   

LA VALDICHIANA ARETINA: AGRICOLTURA E CITTÀ D'ARTE

 

Inizia qui il tratto aretino del Sentiero della Bonifica. E comincia qui il viaggio nell'anima agricola della Val di Chiana che profuma di frutteti. La Toscana del vino, dell'olio extravergine d'oliva e del grano in questo tratto della valle si arricchisce di produzioni pregiate di pere, mele e susine. Cortona, visibile sulle colline a oriente e tappa fondamentale del viaggio "etrusco", è toccata nel suo territorio dal Sentiero della Bonifica ed è raggiungibile con una deviazione di circa 12 km con impegnativa salita finale.

Foiano della Chiana, sfiorato dalla ciclabile, è il luogo del Carnevale più antico d'Italia, documentato dal 1539. Al km 40 tra Foiano e Marciano della Chiana, nel punto in cui il sentiero interseca ortogonalmente la strada asfaltata, si può fare una brevissima deviazione a destra (est) per osservare la colmata di Brolio.
Le colmate sono importanti opere idrauliche che realizzano la bonifica tramite alluvione: l'innalzamento del suolo infatti avviene per i depositi di acque torbide di provenienza collinare "trattenute" con appositi recinti in pietra. La colmata di Brolio è facilmente identificabile e si trova nei pressi del sentiero ciclabile. Sulla sinistra è invece visibile la Fattoria del Pozzo appartenuta all'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano e istituita nel 1802 scorporandola dalla tenuta di Font'a Ronco troppo estesa per essere gestita con le dovute attenzioni.
A questo punto la ciclabile si sviluppa tra i centri di Marciano della Chiana e Castiglion Fiorentino, città etrusca e medievale ricca di eventi come il Maggio Castiglionese e il Palio dei Rioni. Varie sono le piacevoli possibilità di allontanamento dal percorso principale. Infatti da Marciano e Foiano è possibile andare a scoprire la bella campagna aretina tra vigneti, poderi e cipressi sulle colline di Lucignano, famosa per la sua originalissima pianta urbanistica a forma ellittica, e Monte San Savino, centro storico e artistico di grande pregio dall'anima rinascimentale che oggi vanta una produzione di ceramiche artistiche uniche nel loro genere.
Nei pressi del km 49 il sentiero ciclopedonale transita vicino al casello idraulico di Frassineto prima di intersecare ortogonalmente lo stradone che mette in collegamento le monumentali fattone di Font'a Ronco (non visitabile) e Frassineto. In questo tratto del percorso si percepisce facilmente l'imponenza dell'opera di bonifica che aveva nelle fattorie granducali, eleganti nelle forme architettoniche, il riferimento di tutte le attività agricole.

 

 
 

Botte dello Strozzo

 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
   

DAI PONTI DI AREZZO ALLA CHIUSA DEI MONACI

 

Il tratto finale del viaggio lungo il Canale Maestro della Chiana transita tra i frutteti e i vigneti di Civitella in Val di Chiana e offre la vista su importanti manufatti d'immissione costruiti in epoca ottocentesca per convogliare le acque dei canali laterali nel Canale Maestro. Poco prima del km 56 si transita nei pressi dei Ponti d'Arezzo.

La moderna struttura in cemento armato ha in realtà una lunga storia: nel XIV secolo la palude della Chiana era attraversata in questo punto dalla strada senese-aretina sorretta da cinque ponticelli. In seguito furono sostituiti da un ponte a due arcate al quale, nel 1589, ne furono aggiunte altre sei e tutte vennero dotate di paratoie per la regolazione dei flussi di piena e per evitare che le piene della Chiana non si unissero alle piene dell'Arno.

Un nuovo ponte in laterizio e ferro fu costruito nell'800 in seguito ad allargamento e approfondimento del Canale Maestro. Bombardata durante la guerra, l'opera idraulica, fu ricostruita nella versione attuale con una struttura in cemento armato. Dunque il ponte di oggi è alla sua quinta "impalcatura"...

Comincia ora il tratto a traffico promiscuo verso Arezzo arrivando a lambire il Ponte alla Nave già descritto nella mappa di Leonardo da Vinci del 1502. Già allora era un'importante struttura sulla via di collegamento tra il Valdarno e la Val di Chiana. Nei pressi del Ponte alla Nave il sentiero è delimitato dalla struttura del Magazzino del grano costruito dai Cavalieri dell'Ordine di Santo Stefano. E' qui che venivano depositati i prodotti agricoli delle fattorie granducali scaricati dalle imbarcazioni e stoccati prima di essere inviati al mercato di Firenze.

Con circa 60 km alle spalle il viaggio volge al termine e si giunge nei pressi dell'opera idraulica più imponente, la Chiusa dei Monaci. Esisteva già nel 1115 e appartenne ai monaci dell'abbazia di Santa Flora e Lucilia fino al 1797. L'acqua della Chiana era il motore delle macine con cui i monaci producevano farina. Solo successivamente fu dotata di paratoie per regolare il flusso delle acque e appare nella struttura esistente oggi dal 1839, secondo il progetto dell'ing. Alessandro Manchi.

Il percorso ciclabile finisce qui. Il centro di Arezzo dista circa 6 km. Il Canale della Chiana prosegue fino a immettersi nell'Arno e, nei pressi della confluenza il fiume principale è sovrastato dal romanico Ponte a Buriano, con ogni probabilità lo stesso che appare alle spalle della Gioconda, il memorabile dipinto di Leonardo da Vinci.

 

 
 

Chiusa dei Monaci