La nascita del francobollo
La nascita del francobollo vero e proprio
è legata alla riforma delle Poste della Gran Bretagna voluta da Rowland
Hill nel 1837. L'intuizione di Sir Rowland Hill fu quella del servizio
postale prepagato, in cui la riscossione della tariffa postale non
avvenisse al momento del ricevimento, bensì all'atto della spedizione a
spese del mittente. Nel 1837 fece quindi pubblicare a sue spese il
libretto "Post Office Reform: its Importance and Practicability", con
cui rese noto al parlamento inglese il suo pensiero riformatore.
I primi francobolli italianiIl francobollo fece la sua prima comparsa in Italia il 1º giugno del 1850, quando il Regno Lombardo-Veneto emise la sua prima serie denominata "Aquila Bicipite", che comprendeva cinque valori diversi. Nel giro di pochi mesi anche gli altri stati italiani preunitari si dotarono di francobolli: il 1º gennaio 1851 il Regno di Sardegna diede alle stampe la sua prima serie, il 20 centesimi (per tutto lo Stato) ed il 5 centesimi (per la città) recante l'effigie di Vittorio Emanuele II, mentre il 1º aprile successivo fu la volta del Granducato di Toscana con una serie di sei valori in crazie che raffiguravano il marzocco, stemma del granducato. Gli altri stati preunitari seguirono a ruota: il 1º gennaio 1852 lo Stato Pontificio e nel giugno dello stesso anno il Ducato di Modena e il Ducato di Parma. In seguito all'unità d'Italia, vennero estesi ai nuovi possedimenti sabaudi i francobolli del Regno di Sardegna, per cui il primo francobollo sardo (il 5 centesimi nero del gennaio 1851) è considerato anche il primo francobollo veramente "italiano". Nel 1861 sotto il governo di Camillo Benso di Cavour il Conte Giovanni Battista Barbavara da direttore generale delle Poste Sarde fu reintrodotto come direttore generale delle Poste Italiane che iniziarono così la loro attività. La prima emissione postunitaria avvenne tuttavia il 24 febbraio 1862, quando venne posto in circolazione il 10 centesimi bistro con l'effigie di Vittorio Emanuele II, analogo a quello sardo del 1855 ma dotato di dentellatura. Solo nell'aprile del 1863 fu emesso il primo francobollo approntato per la posta italiana e sul quale apparve per la prima volta la dicitura “francobollo italiano”: il valore da 15 c. disegnato dal tipografo ed incisore del Regno di Sardegna Francesco Matraire. Infine il 1º dicembre 1863 vide la luce la prima serie espressamente studiata per coprire le tariffe postali del Regno d'Italia, che fu curiosamente stampata in Inghilterra dalla tipografia De La Rue.
I primi francobolli del Gran Ducato di ToscanaIl 27 agosto 1569, al termine di 75 anni di capovolgimenti politici, Cosimo de’ Medici ottiene il titolo di granduca di Toscana. Il granducato, nato in quel momento, sarebbe durato ininterrottamente fino al 1801. I primi a reggerne le sorti sono esponenti della potente casata dei Medici, che governano sino al 1737. Alla morte di Gian Gastone, la famiglia, priva di eredi legittimi, è cede il potere a Francesco Stefano duca di Lorena – sposo dell’imperatrice Maria Teresa – in base ad accordi stipulati fra le dinastie europee nel 1735. Sotto i lorenesi, e in particolare con Pietro Leopoldo (1765-1790), il territorio conosce una fase di grande sviluppo, in cui una solida politica agraria si accompagna a illuminate riforme del commercio, dell’amministrazione pubblica e della giustizia: il granducato è il primo stato al mondo ad abolire la pena di morte.
L’azione di governo, pur di tipo assolutistico, era improntata alla moderazione; Leopoldo, di carattere mite e di comportamento informale, entrò presto nelle simpatie di molti sudditi, che lo chiamavano “broncio” per il labbro inferiore sporgente che gli dava un’aria sempre triste, o “canapone” per il colore sbiadito dei suoi capelli biondi. La sua politica, per quanto possibile all’epoca, era liberale e popolare; ridusse alcune tasse, protesse la scienza, varò una serie di opere pubbliche, costruì strade, nel maggio 1847 concesse la libertà di stampa e nel febbraio 1848 la costituzione, seguendo l’esempio del Piemonte.
In un clima plumbeo, dato dalla prima guerra d'indipendenza, in forza degli accordi con l’Austria le poste granducali accolsero la riforma postale già in vigore nell’impero asburgico e introdussero i francobolli. La prima serie fu emessa il 1° aprile 1851. Il soggetto era unico per tutti i valori e non riportava (come allora d’uso) l’effigie del regnante né il suo stemma, ma l’antico simbolo araldico mediceo, ovvero il Marzocco. Originariamente il leone araldico che poggia la zampa sullo scudo gigliato – poi adottato dai Medici – rappresentava il potere popolare nella Firenze repubblicana; il nome, di origine incerta, sembra possa derivare dal diminutivo di Martius, termine latino che si riferisce al dio Marte. Nella vignetta dei francobolli attorno all’animale girava la legenda "Francobollo postale toscano".
Nel 1851 tutti gli Uffici Regi hanno in dotazione un proprio bollo nominativo, ma la struttura postale si avvale anche di Distribuzioni Comunitative: anche queste dispongono di bollo se hanno provveduto a richiederlo e pagarlo al loro Ufficio Regio di pertinenza.
La provincia di Siena in filateliaDurante il Regno d'Italia la filatelia italica si è occupata di Siena e della sua provincia in modo marginale: nel 1932, per celebrare in cinquantenario della morte di Garibaldi, venne utilizzato l'affresco di Pietro Aldi "L'incontro di Teano" presente in Palazzo pubblico e li si fermò. A partire dal secondo dopoguerra le emissioni filateliche che hanno raffigurato la città di Siena o evidenziato taluno dei suoi aspetti - la provincia - si sono fatte sempre più numerose. Già nel 1946, in una delle prime serie dell'Italia post-fascista, "Avvento della Repubblica in Italia" - 31 ottobre 1946 - il valore da 3 lire fu rappresentato con la raffigurazione della "Pace" nell'Allegoria del Buono Governo, affresco di Ambrogio Lorenzetti, nel Palazzo Pubblico di Siena. In seguito vari francobolli di tematiche diverse; religiose, paesaggistiche, artistiche e di folclore (Palio) ecc. si sono susseguite fino ad ora.
Sotto ho riportato le foto di alcune emissioni filateliche, riguardanti
la provincia senese, dell'aria italiana. |
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