|
Sorgente del Bagno Santo cunicoli e galleria |
A ovest e a monte del centro abitato scaturisce una sorgente che oggi alimenta un complesso di piscine e camping. Nel medioevo aveva già la denominazione attuale: Bagno Santo e gli si attribuivano poteri curativi già sfruttati in epoca romana, tanto che alcuni scrittori ipotizzavano che proprio qui fossero le «fontes Clusinae» descritte dal poeta Orazio nella XV lettera del libro I delle Epistulae dalla quale si apprende che nel 23 a.c. il medico Antonio Musa prescrisse all'imperatore Cesare Augusto i bagni in queste acque per guarire da una grave affezione reumatica.
Altri paesi vicini (S. Casciano dei Bagni e
Chianciano Terme) rivendicano questo primato in quanto anche essi si
trovano nella zona definita genericamente in epoca romana il Clusinum
cioè i dintorni di Chiusi. L'Associazione Speleologica Senese ne ha rintracciato uno che attingeva alla sorgente principale e portava l'acqua a una fonte detta di S.ta Lucia, dove tuttora i vecchi del luogo si recano per bagnare gli occhi e curare le infiammazioni. Il cunicolo è lungo circa 100 metri, ha altri diverticoli ormai intasati ed è ancora percorribile con disagio strisciando tra fango e detriti. È strutturato con grossi mattoni in cotto di varia forma e di varie epoche da quella romana alla medioevale. La sorgente principale (Bagno Santo) già nel lontano passato fu usata per la balneazione e l'alimentazione di un antico mulino (Mulin Martello). In epoca medioevale imprecisabile il corso della sorgente, che si immetteva nel vicino torrente naturale Oriato, fu deviata e diretta con un profondo fossato all'aperto verso le mura di fortificazione che cingevano il paese costeggiandolo per tutto il lato sud e costituendo così un'ulteriore ostacolo difensivo oltre che un utilissimo apporto di uso idrico. Oltrepassato il paese il fossato confluiva a valle e alimentava con la sua forza motrice più di 20 tra molini, frantoi, gualchiere e tintone di panni.
Questa situazione è ben riscontrabile in una stampa
del 1682 conservata all'archivio di stato di Siena. Col tempo il paese
si è trasformato: le mura di cinta furono abbattute; il tratto situato
di fronte al convento e chiesa di S. Francesco (B-C nella figura) fu
coperto nel 1855 e le acque corrono sotto terra in un'ampia galleria, in
alcuni tratti doppia, costruita in mattoni. Sopra ci scorre oggi il
traffico e ci si disputa la Giostra del Saracino. |
|
|