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Il bacino senese, nel suo complesso, ospita un ricco
reticolo idrografico ad andamento dendritico, dominato dai corsi
principali dei fiumi Arbia e Ombrone entrambi nascono dal versante
meridionale dei monti del Chianti, ma il loro sviluppo è differenziato.
L’Arbia scorre nel punto più profondo del bacino, quasi a ridosso delle
grandi strutture tettoniche che ne costituiscono il limite
sud-occidentale. Si tratta quindi del vero e proprio fiume assiale del
bacino, con un corso quasi rettilineo, anche se meandriforme, e un ampio
Fondovalle alluvionale, storico granaio di Siena, asse di comunicazione
e di insediamento. Lungo il corso sono presenti anche terrazzi
alluvionali appartenenti al sistema del Margine inferiore, ben diffusi a
monte di Isola d’Arbia ma presenti anche più a valle, dove sostengono i
borghi storici di Cuna e Lucignano d’Arbia.
Il torrente Arbia, presenta margini naturali
significativi sotto il profilo ambientale, costituisce la matrice
storica del sistema insediativo della valle.
La Via Cassia, strada storica per eccellenza, che
mette in comunicazione Siena con Roma è una strada a scorrimento veloce
ma che invita ad una guida rilassata e risveglia il piacere di seguire
con gli occhi il paesaggio in movimento.
La storia viaggia su questa antichissima via
consolare che assiste al cambiamento del tempo attraverso i secoli
affacciandosi su quella Toscana che tutti cercano e sognano.
La "Cassia" si immette, poco dopo Siena, nella Val d’Arbia attraversando
luoghi di grande importanza storica. Per gran parte del percorso ricalca
la storica via Francigena, dove il senso del viaggio ha lo spirito dei
pellegrini che da Canterbury andavano a Roma.
Le tappe intermedie sono i paesi di Monteroni e Lucignano che
scandiscono il percorso prima di raggiungere Buonconvento.
Stiamo attraversando uno degli storici granai
d’Italia.
Le tracce più importanti della storia e di un’antica
civiltà contadina di questa terra sono le grance, grandi magazzini di
grano e di generi alimentari che, tra l’altro, furono anche punto
d’appoggio per poveri, pellegrini e malati bisognosi.
Elemento caratterizzante le grance senesi è un
imponente struttura difensiva.
Lungo questo percorso, poco prima dell’abitato di
Monteroni d’Arbia, si incontra un esempio di eccezionale valore per
consistenza, qualità architettonica e stato di conservazione: la Grancia
di Cuna quale magazzini delle derrate per la città di Siena. Eretta nel
1200 dall’Ospedale di Santa Maria della Scala, appartiene al sistema
delle numerose grance fatte erigere nei territori marginali alla città.
Le pianure alluvionali dei fondovalle e corsi d’acqua di grande portata,
quale l'Arbia e l'Ombrone, costituivano risorse agricole ed energetica
preziose. Infatti se da una lato, i principali centri abitati si
collocavano sulle testate basse dei crinali secondari, gia nel Medioevo
le acque dell’Arbia canalizzate nelle gore, venivano usate
industrialmente per alimentare le locali cartiere e mulini. Il ruolo di
questi ultimi era strategico in quanto strettamente legato al sistema di
grance presenti nella Val d’Arbia e nel territorio di Asciano.
Nel 1300 venne realizzato il primo Molino
fortificato lungo l’Arbia,che darà origine al nucleo di Monteroni. Lungo
il corso dell’Arbia sono presenti diversi sistemi storici produttivi
sedimentati nei secoli legati allo sfruttamento della forza motrice
dell’acqua (filiere,molini, tabaccaie).
Gli ambiti rurali in Val d'Arbia sono connotati
dalla presenza di nuclei, tra cui grandi fattorie, ed edifici sparsi,
che anche per porsi al sicuro dalle esondazioni venivano collocati
immediatamente al di sopra delle ampie vallate e sulle testate basse dei
crinali secondari.
Gli insediamenti collinari, strutturati lungo
filamenti viari di crinale (arricchiti da emergenze storiche quali
castelli, pievi, o borghi agricoli) sorti in prossimità di
ville-fattorie danno conto della tradizionale vocazione agricola
dell’area.
Il sistema insediativo storico di fondovalle si
integrava a quello di crinale sia da un punto di vista economico,
ambientale che difensivo.
Il territorio è segnato da numerose fortificazioni e
mulini fortificati ubicati preferibilmente in luoghi ove si
controllavano i valichi o direttrici importanti, come il collegamento
tra Asciano e Chiusi.
L’asse ordinatore principale che ha guidato la complessificazione del
sistema insediativo è rappresentato dalla Francigena, lungo la quale si
sono allineati buona parte dei nuclei.
Numerose sono le tracce di insediamenti etruschi
disseminati in questo ambito, ancora riconoscibili dai toponimi delle
località, così come diversi centri storici traggono origine da tale
epoca. Reperti archeologici in ambito collinare testimoniano resti di
insediamenti di epoca romana a Grotti nel territorio di Monteroni.
Valori storico-culturali sono espressi in
particolare dai seguenti beni paesaggistici soggetti a tutela:
- il centro storico di Lucignano d’Arbia con edifici
di elevato valore artistico e la Grancia di Cuna nel comune di Monteroni;
- il centro abitato di Buoncovento racchiuso entro
una bellissima cerchia di mura trecentesche a pianta quadrangolare.
Così scrive il Repetti:
Dizionario Geografico, Fisico e Storico della
Toscana (E. Repetti)
http://193.205.4.99/repetti/
Siena, fu riunita a quella di Vico d'Arbia fino dal 1495, ed ivi sino
dal 1371 per ordine della Signoria di Siena fu edificata una torre.
La contrada con la chiesa di Vico d'Arbia si trova sopra una collina, la
di cui base orientale è lambita dalle acque dell'Arbia, ed è circa mezzo
miglio toscano a ostro di Monte Chiaro lungo la strada regia di Arezzo a
Siena, né molto lungi dai campi famosi di Monte Aperto.
Cotesto Vico d'Arbia è nominato fino dal 1224 in una membrana dell'Opera
del duomo di Siena (N°984), dalla quale si rileva, che la chiesa di S.
Pietro a Vico d'Arbia sino d'allora era di giuspadronato del capitolo di
questa cattedrale, talchè conserva costà il nome di bosco ai canonici
una bellissima foresta vicina a Vico d'Arbia.
La parrocchia di S. Pietro a Vico d'Arbia nel 1833 noverava 253
individui. - Vedere ARBIA (VICO D').
ARBIA. Fiume celebre nella storia per la sanguinosa battaglia di
Monteaperto, che fece scorrer l'Arbia in rosso .
Scaturisce fra gli strati di calcario compatto nei monti del Chianti, in
luogo denominato Colle petroso sotto la Castellina. Trovasi la sua
origine nel grado 28°59' di longitudine e 43°28' di latitudine. È
ingrossato per via, a destra dal rio di Tregoli , a sinistra da quello
di S. Polo, dal torrente Mascellone, e dal borro della Piscina di S.
Giusto; e percorre circa otto miglia in mezzo a rocce di grès friabile e
di calcareo argilloso attraversato da vene di solfo.
Oltrepassato il poggio di S. Giusto, dove cessa il terreno stratiforme,
nel meridiano di Siena, e poco lungi dal Vico d'Arbia, lo stesso fiume
comincia a scorrere incassato fra le piagge e fra alte ripe di marna
cerulea conchigliare, da cui è coperto tutto il rimanente della Valle
sino a Buonconvento. Quivi l'Arbia si marita all'Ombrone dopo avere
ricevuto il tributo, a destra dai torrenti Bozzone, Tressa e Sorra : a
sinistra dal torrente Melena, dalla tortuosa Biena , e finalmente dall'
Arbiola congiunta al Cansa . - L'Arbia percorre circa 30 miglia toscane
di paese, passa sotto il ben ponte delle Taverne d'Arbia, 4 miglia
toscane a scirocco di Siena, quindi costeggiando a sinistra la strada
Regia Romana, dopo altre 10 miglia di tragitto, attraversa la strada
medesima sotto al secondo ponte d'Arbia e 13 miglia toscane a scirocco
di Siena per scaricarsi nell'Ombrone due miglia più sotto.
L'Arbia sino a che trovasi chiuso fra i monti del Chianti corre in
direzione da maestro a scirocco; giunto nelle crete senesi al Vico d'Arbia
piega da scirocco a libeccio, dirigesi a Borgo vecchio presso la strada
Regia Romana, dove rivolgesi nuovamente a scirocco sino a che incontra a
Buonconvento l'Ombrone.
Il suo alveo superiore serve di limite nel Chianti alto fra le Comunità
di Gajole e della Castellina, poscia fra quelle di Gajole e di
Castelnuovo Berardenga, il cui territorio attraversa dal Vico d'Arbia
sino al di là del ponte delle Taverne; qua divide la Comunità delle
Masse suburbane di S. Martino di Siena dalla Comunità di Asciano, di
dove entra in quella di Monteroni, e finalmente di Buonconvento.
VALLE DELL'ARBIA, o VAL D'ARBIA. - E' il primo vallone del bacino
superiore dell'Ombrone sanese percorso dall'Arbia, tributaria del fiume
preaccennato, cui si marita davanti alla Terra di Buonconvento, alla
seconda posta da Siena a Roma.
Cotesta fiumana è divenuta celebre nella storia per causa della
battaglia di Montaperto, e per trovarsi nel suo vallone la città stessa
di Siena. Vedere VALLE SUPERIORE DELL'OMBRONE SANESE.
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