Il Cinghiale

 

Superordine

Ordine

Famiglia

Genere

Specie    

Ungulati

Artiodattili

Suidi

Sus

Sus scropha

Mammiferi

Nomi dialettali:sirbone,zignèl

singial

 

 

 

Descrizione: una corporatura massiccia e tozza con grosso capo a forma di cuneo e un pelame setoloso, d'inverno ricoperto da una fitta lanugine bruna, caratterizzano il cinghiale, un grosso mammifero che può essere lungo da 1,10 a 1,80 m, alto da 1 a 1,5 m e pesare da 50 a180 kg. Il maschio è più grande e pesante della femmina e, quando è adulto, ha lunghi canini visibili dall'esterno, che crescono fino a diventare zanne e rappresentano un'arma pericolosa durante i combattimenti.

Habitat: ama i boschi di latifoglie e misti con prati e zone paludose. In montagna si spinge fino al limite della vegetazione arborea, mentre al seguito degli insediamenti umani anche in territori rimboscati.

Riproduzione: le femmine, dopo un lungo periodo di gestazione di quattro-cinque mesi, danno alla luce da quattro a sei piccoli (massimo fino a 12) e li proteggono dal freddo e dalla neve, costruendo nidi a cupola foderati di muschio e rami e tenendoli sotto il proprio corpo; in questo modo, i parti possono avvenire in qualsiasi periodo dell'anno. I piccoli, dopo una settimana, abbandonano il luogo del parto e seguono la madre in cerca di cibo, ma vengono allattati per almeno tre mesi prima di essere autosufficienti ed essere in grado di procurarsi da soli il cibo. A poco a poco cambiano anche il manto a strisce dei primi mesi di vita con quello uniforme di setole, tipico degli adulti.

Alimentazione: onnivoro, si ciba di radici e tuberi, ma preferisce ghiande, prodotti agricoli e piante erbacee, non disdegnando certo insetti, vermi e uova di uccelli.

Caccia: cacciabile.

La caccia al cinghiale, nella Provincia di Siena, si svolge dal 1 novembre  al 31 gennaio nelle aree vocate  esclusivamente nella forma della battuta ed è consentita solo alle squadre assegnate ai distretti di gestione. Le battute possono essere effettuate con la presenza di almeno trenta iscritti alla squadra.

Dal 1 ottobre al 31 dicembre è consentita la caccia al cinghiale in forma singola anche con l’uso del cane da seguita nelle aree non vocate (calendario venatorio 2007-2008).

 


 

Morfologia

 

Appartenente all'ordine degli Artiodattili e alla famiglia dei Suidi, il cinghiale può raggiungere la lunghezza di 160-170 centimetri (15-20 dei quali spettano alla coda), l'altezza al garrese di 80-90 centimetri e il peso di 160-180 chilogrammi. Questo possente antenato del maiale domestico presenta una testa sviluppata e inconfondibile, caratterizzata dal tipico profilo a cuneo e da un grugno pronunciato, appuntito e privo di peli; gli occhi sono piccoli e seminascosti tra le setole, le orecchie ovali, diritte e pelose. Il corpo è tozzo e robusto, con zampe brevi e solide (le posteriori più corte delle anteriori), ma nello stesso tempo in grado di conferirgli straordinarie doti di velocità e agilità, sfruttate per penetrare e muoversi agevolmente nell'intricata vegetazione. Il cinghiale è un ungulato tetradattilo: lo zoccolo è costituito dal terzo e quarto dito, mentre il secondo e il quinto sono regrediti (speroni) e sfiorano appena il terreno. La pelle, spessa e nera, è ricoperta da peli e setole che sul dorso si allungano a formare una specie di criniera; il loro colore è variabile, in relazione all'età, dal rossiccio al bruno scuro, con l'estremità delle setole grigio-giallastra. Durante la stagione invernale il mantello viene infoltito da una soffice e calda lanugine e diventa più nerastro. La dentatura è poco evoluta ma ugualmente specializzata, soprattutto per quanto riguarda i lunghi e taglienti canini mandibolari, due vere e proprie lame ricurve che sporgono in su per vari centimetri e vengono manovrate con un movimento del capo dal basso verso l'alto. Questi poderosi canini (i superiori si affilano continuamente su quelli inferiori) servono all'animale come arma di difesa (e di offesa) e per rimuovere il terreno durante la sua infaticabile opera di scavo effettuata a scopo alimentare.

La femmina è riconoscibile per la taglia inferiore a quella del maschio, la testa più appuntita, il mantello più chiaro e i canini meno sviluppati.

 

Il cinghiale è un animale fondamentalmente gregario, eccezion fatta per i giovani di un anno e soprattutto per i maschi anziani. Timido e prudente, predilige prati, campi, vecchi boschi di latifoglie con ricco sottobosco e zone paludose o pozze piene di fango nelle vicinanze: qui vive in piccoli gruppi, attivi prevalentemente dal tramonto all'alba. Animale onnivoro per eccellenza, usa il muso (simile a una corta proboscide callosa) e i potenti canini come un vero e proprio aratro: in tal modo effettua un costante e paziente lavoro di scavo che gli permette di dissotterrare radici, bulbi, tartufi, insetti e loro larve, lumache, lombrichi.
In una notte un branco di cinghiali è capace di mettere a soqquadro un intero campo o una discreta fetta di bosco, lasciando sul terreno i tipici solchi, segni inconfondibili del suo passaggio e del laborioso pasto; ma si nutre anche di erbe, teneri germogli, funghi e frutti selvatici.

Il suo metodo di ricerca del cibo lo porta, a volte, ad arrecare ingenti danni alle colture cerealicole, agli alberi da frutto, ai campi di legumi e patate (di cui è ghiottissimo).

 

Anche se talvolta è maturo sessualmente già a un anno (la femmina anche a 8 mesi), il cinghiale di solito non si accoppia prima dei due-tre anni di vita. Dopo l'accoppiamento (che secondo la tradizione popolare avviene il 30 novembre, giorno di sant'Andrea) quest'ultimo resta temporaneamente con la compagna, prima di riprendere la sua vita solitaria.
Trascorsi circa 4 mesi e mezzo di gestazione la femmina si allontana dal branco e, dopo lunghe ricerche, sceglie un luogo tranquillo e sicuro; qui partorisce da 3 a 12 piccoli (talvolta fino a 16, ma le giovani non più di 6), robusti e già in grado di reggersi sulle zampe, ma attentamente sorvegliati e protetti dalla madre, che li nasconde con accuratezza non appena si allontana per nutrirsi. Essi vengono allevati per circa 2 settimane in una tana costruita con grande abilità scavando una buca e ricoprendola con abbondante materiale vegetale (frasche, rami, muschio ed erbe). I cinghialetti hanno, per i primi 6 mesi, un folto mantello rossastro con vistose stilature longitudinali chiare, che in seguito scompaiono.

 

Per quanto riguarda l'altitudine, il cinghiale vive bene in pianura ma predilige decisamente la collina e la bassa montagna, purché le condizioni climatiche, in inverno, non siano proibitive. La preferenza per le ore crepuscolari e notturne deve essere considerata un adattamento, tanto più marcato nelle aree che presentano un elevato grado antropico: qui le sue 'incursioni' hanno carattere assolutamente sporadico. Durante il giorno riposa nel folto della vegetazione, e soltanto i solitari maschi anziani vagano per la macchia.