Geomorfologia del territorio

Archeologia in Valdichiana

 
 

 

Inquadramento geomorfologico del territorio

 

1 - Generalità

L'area in esame è situata nella parte meridionale della provincia di Siena e comprende il territorio dei comuni di Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Pienza, San Casciano Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita e Trequanda.

Sotto l'aspetto morfologico, l'area è caratterizzata dalla presenza della vasta pianura della Val di Chiana e dal rilievo della Dorsale Monti del Chianti - Monte di Cetona che costituisce anche lo spartiacque tra la Val di Chiana e la valle del fiume Orcia, valli che rappresentano i limiti, Ovest ed Est dell'area.
Sulla dorsale si susseguono ad intervalli regolari gli insediamenti storici di Chianciano Terme, di Pienza, Montepulciano. Chiusi, Sarteano, Cetona e S. Casciano, posti ad un'altitudine più o meno uniforme (400-600 m. s.l.m.).

 

 

2 - Lineamenti morfologici

L'orografia di tutta la parte orientale della provincia di Siena è caratterizzata da una serie di rilievi calcarei, aventi andamento Nord-Ovest - Sud-Est che costituiscono la parte Sud dell'allineamento "Monti del Chianti - Monte di Cetona".

Dal punto di vista geo-strutturale, questa dorsale si raccorda con quella appenninica.
Preponderanti sono le zone a carattere collinare con altitudini compresa tra i 200 e i 600 m.. Le restanti aree, a carattere tendenzialmente montuoso, interessano la parte sommitale della dorsale con altitudini comprese tra i 600 e 1000 m.. La cima più elevata è rappresentata dal Monte di Cetona (1.148 m.).


Le aree a carattere collinare si identificano essenzialmente con quelle ove affiorano terreni clastici di età neogenica, cioè quella serie di terreni i cui principali litotipi sono argillosi, sabbiosi e conglomeratici.
Dove prevalgono le argille il paesaggio assume quell'aspetto tipico che trova la sua massima espressione nella Val d'Orcia: qui si hanno colline con profili dolci (mammellonati) alternate ad altre con pendici soggette a movimenti franosi dove l'azione di ruscellamento ha prodotto fenomeni di erosione calanchiva (calanchi) e fenomeni di sbiancatura di cupolette argillose (biancane).

I litotipi sabbiosi e conglomeratici danno invece luogo a versanti con scarpate relativamente più ripide, talora con pareti verticali (scarpate di degradazione o "balze").


Le aree a carattere montuoso sono costituite da calcari mesozoici: litotipi non facilmente erodibili e che quindi danno luogo a versanti con pendenze più accentuate, e da formazioni calcareo-argillose stratificate del miocene.

Nei terreni interessati da queste formazioni i versanti si presentano con pendenze molto diverse a seconda che la vergenza degli strati sia opposta a quella del versante (pendenze accentuate con frane del tipo a "crollo" con stratificazione a "reggipoggio"), oppure uguale o maggiore di quella del versante stesso (blande pendenze a causa delle frane di tipo a "scoscendimento" o di "colata" con stratificazione a "franapoggio").

 

Le aree di pianura sono limitate ai fondovalle del Fiume Orcia, dove prevalgono depositi fluviali recenti, o della Val di Chiana dove sono presenti depositi quaternari fluvio-lacustri.

Le massime altitudini si hanno in corrispondenza del Monte di Cetona (1.148 m.), del Poggio di Pietraporciana (847 m.), del Poggio Alaggia - I Poggiardelli (706 m.) e di Piazza di Siena (642 m.). Questi rilievi costituiscono il naturale spartiacque tra i bacini idrografici principali: Orcia e Val di Chiana.
La morfologia di essi è stata fortemente influenzata dai tipi litologici presenti: profonde incisioni in presenza di rocce calcaree e conglomerati cementati (parte alta T. Rigo, T. Astrone e del T. Miglia) e valli ampie in presenza di terreni sabbioso-argillosi (fiume Orcia, medio corso del T. Astrone ecc.).

La presenza di materiali sabbiosi e ghiaiosi cementati, sottoposti a fenomeni erosivi, ha dato luogo a scarpate di erosione anche sub verticali come quelle a sud-est di Montepulciano, a nord ovest di Chiusi, a sud ovest di Pienza ed in prossimità del centro storico di Chianciano. generalmente note con il nome di "balze"

 

Di notevole importanza è la presenza delle formazioni travertinose recenti, che interessano la vasta arca pianeggiante circostante il centro storico di Sarteano e a Belverde, ad ovest di Cetona. Questo materiale, costituito da carbonato di calcio, si è depositato per precipitazione dei sali dalle acque termo¬minerali che scaturivano, ed in parte scaturiscono, dal Monte di Cetona.

Questo fenomeno, particolarmente eclatante nella zona di Sarteano, non è però limitato a questa, infatti tutte le sorgenti termali della zona (Chianciano, S. Albino, S. Casciano fino a Rapolano). scaturiscono dai rilievi calcarei della dorsale "Monti del Chianti - Monte di Cetona" con forti concentrazioni in carbonati. La precipitazione dei sali avviene sia per cause meccaniche (diminuzione della velocità del flusso idrico), che per cause fisico-chimiche (abbassamento della temperatura del fluido)..

 

 

3 - Lineamenti geologici

I caratteri morfologici trovano nella geologia, oltre che nelle azioni della dinamica esogena, uno dei più importanti fattori esplicativi.
Nell'area in esame affiorano formazioni geologiche che vanno dal Mesozoico al Quaternario recente. La successione stratigrafica, procedendo dai terreni più antichi a quelli più recenti, è la seguente:

 

 

A - Complesso dei terreni di Facies Toscana

 

1) Complesso evaporitico (Trias 300-500 milioni di anni): costituisce i rilievi del Monte di Cetona. del Poggio Baccherina e del Poggio Alaggia - Poggiardelli in prossimità di Chianciano. con piccoli affioramenti anche nei rilievi in prossimità di Petroio, Castelmuzio e Montisi.

a) calcare cavernoso
b) anidride (gessi)
c) calcare di Avicula

 

Calcare cavernoso: è un calcare grigio scuro, brecciforme, con superfici tipicamente spugnose, spesso alterato in una breccia immersa in una polvere grigio-cenere dolomitica.

 

 

Calcare cavernoso - Triassico

 

Gesso: presente nei dintorni di Chianciano lungo la valle dell'Astrone e presso la Macerina, ha un aspetto saccoroide brecciato con venature di tipo fibroso, derivato per idratazioni delle anidridi, un tempo sfruttato come materiale per l'edilizia.

 

 

Gesso

 

Calcare ad Avicula: presente principalmente in loc. P. Alaggia - Poggiardelli ed a Piazza di Siena - Trequanda, è un calcare nero fetido, attraversato da un fitto reticolo di venature di calcite un tempo utilizzato come "marmo" ornamentale (altare chiesa immacolata a Chianciano).

 

 

Calcare nero - bituminoso -

 

2) Gruppo di terreni calcareo-silicei (giurassico - cretaceo basale) presenti principalmente nell'area del Monte di Cetona ed in piccoli affioramenti a Poggiano (Montepulciano), a nord di Monticchiello, a Montefollonico, a Castelmuzio, Trequanda e Piazza di Siena.
In questa formazione è possibile distinguere:
a) calcare massiccio;
b) calcare rosso ammonitico e calcari selciferi;
c) marne a posidonomya
d) diaspri
e) maiolica

 

Calcare massiccio (Hettangiano 200-300 milioni di anni): si presenta con colore da grigio-chiaro a bianco ceroide, frequentemente con struttura saccaroide che lo fa assomigliare al marmo, non a caso veniva sfruttato come tale, in piccole cave del monte di Cetona il Loc. Marmaia.

Oltre che nel Cetona il materiale in oggetto è presente nei rilievi di Poggiano, Monticchiello, Montefollonico, Trequanda e Piazza di Siena nonché in un piccolo affioramento alle sorgenti del T. Parce sotto i Poggiardelli.

 

 

Affioramenti di calcare massiccio

 

Calcare rosso Ammonitico e Calcari selciferi (Sinemuriano 150 milioni di anni): Calcare nodulare stratificato di colore rosso caratterizzato dalla presenza di fossili del tipo ammoniti e crinoidi molto apprezzati dal punto di vista paleontologico. Sul terreno il rosso ammonitico si presenta intercalato tra il calcare selcifero inferiore e quello superiore dei quali rappresenta una facies particolare. E presente in abbondanzaa nel Cetona, dove nelle cave in Loc. Cuculo, era sfruttato come pietra ornamentale nell'edilizia. Il calcare selcifero si presenta stratificato grigio-chiaro o biancastro caratterizzato da lenti o più spesso noduli di selce irregolare grigia e raramente rossastra. Oltre che in questa località la formazione selcifera è presente, con piccoli affioramenti, nei nuclei mesozoici ove è presente il calcare massiccio.

 

 

Calcare rosso Ammonitico

 

Strati di calcare selcifero

 

Marne a posidonomya (Lias sup. 40 milioni di anni):
Si presentano composte di marne (roccia con componente calcarea e argillosa) di colore prevalentemente rossastro o giallastro con strati di scisti (roccia prevalentemente argillosa suscettibile di dividersi in lastre sottili e/o fogliettate), con strati di calcare e calcare marnoso a volte con selce.

L'affioramento maggiore di questa formazione si trova anch'esso nel nucleo triassico più importante del sud della Toscana, cioè il Monte di Cetona, non mancando peraltro piccoli affioramenti in altre località con nuclei mesozoici.

 

 

Marne a posidonia

 

Diaspri o Radiolariti e Maiolica (Malm 30-40 milioni di anni): i diaspri si presentano come stratarelli silicei sottili (5-10 cm. di spessore) di colore rosso o verde; sono presenti oltre che sul monte di Cetona, a Poggiano ed in piccoli affioramenti a Nord di Montichiello e di Trequanda.

La Maiolica è un calcare con grana finissima ed omogenea (micritico), di colore bianco o nocciola, a volte rosato, con frequenti concentrazioni nodulari di selce. Questo calcare è scarsamente presente nella zona: piccoli affioramenti ad Ovest di Camporeale, nel M. Cetona e nella zona di Poggiano.

 

 

Diaspri o Radiolariti

 

Calcare Maiolica

 

 

B - Terreni Argillosso-Marnosi ed Arenacei Mesozocici e Terziari


Nella zona in esame, appartenenti a questo gruppo di terreni, sono presenti la "Scaglia Toscana" ed il "Macigno del Chianti":


Scaglia Toscana (Cretaceo inf. Oligocene inf. 100-34 milioni di anni): un tempo denominata "scisti policromi" è costituita da un'alternanza di materiali litoidi diversi, tra cui;
— marne, argille ed argille siltose verdi e rosse, fogliettate con intercalati stratarelli silicei;
— stratarelli di marne e calcari marnosi rosso fegato;
— brecce nummulutiche, costituite da calcareniti grigio-verdi.
Un discreto affioramento di questi materiali è presente nel Monte di Cetona ad ovest di Camporsevoli.

 

 

Aspetto della Scaglia Toscana

 

Macigno del Chianti (Oligocene medio-Miocene Inf. 30-18 milioni di anni): è costituito da una alternanza di arenarie turbiditiche e di siltiti, quarzo feldspatiche.

E' stato ed è tuttora utilizzato in tutta la Toscana come pietra da costruzione per i lastricati dei nostri centri storici con il nome di "Pietra Serena". Il centro abitato di Sinalunga è impostato proprio su di un affioramento di questo materiale. Altri piccoli affioramenti sono presenti ad Ovest di Torrita.

 

 

Fronte cava di Pietra Serena

 

 

 

C - Complesso di Facies Ligure  (Cretaceo-Paleocene):


a) formazione della Pietraforte
b) formazione di Santa Fiora

 

Formazione della Pietraforte (Cretaceo Sup. 88-68 milioni di anni): presente solamente in loc. Poderuccio-Pietraporciana al confine tra i comuni di Chianciano e di Sarteano. Questa formazione è costituita da una alternanza di arenarie calcarifere e di argille con banchi di conglomerato poligenico a grana fine (Cicerchina).

 

Pietraforte

 

Formazione di S. Fiora (Cretaceo Sup. Eocene 90-43 milioni di anni): costituita da argille fogliettate con intercalati livelli litoidi di arenarie calcarifere, marne e calcari marnosi. Il principale affioramento di questa formazione è situato nella zona Sud dell'area, nei comuni di S. Casciano e di Cetona.

Un altro affioramento di discrete dimensioni è situato nella sponda destra del T. Astrone che si estende fino a Castiglioncello sul Trinoro.

 

 

Aspetto della Formazione di Santa Fiora

 

 

D- Complesso Neoautoctono (Pliocene):

 

a) argille, argille-sabbiose
b) sabbie, sabbie con ghiaia
c) ciottolame e ghiaia
d) calcare organogeno fossilifero


Argille e argille sabbiose azzurre (Piacenziano; 2-1 milioni di anni): presenti principalmente nella valle del fiume Orcia e in alcune valli di erosione dei torrenti del bacino della Val di Chiana. Queste argille sono riccamente fossilifere e si presentano a tratti con lenti di sabbia e livelli torbosi.

 

 

Argille sabbiose azzurre

 

Sabbie (Astiano; 2-1 milioni di anni): prevalentemente di colore giallastro, costituiscono un affioramento particolarmente importante sotto l'aspetto archeologico, in quanto in molti luoghi esse si presentano sufficientemente addensate o cementate da permettere interventi al fine di ricavare cavità, sfruttare principalmente come sepolture.
Affioramenti di sabbie addensate costituiscono la parte sommitale dei rilievi collinari su cui sono sorti i centri abitati di Chiusi, Chianciano, Montepulciano, Pienza e Torrita.

 

 

Sabbie addensate

 

Ciottolame poligenico (Astiano; 2-1 milioni di anni): a tratti cementato, con elementi anche di notevoli dimensioni (lino a 50-60 cm. di diametro) in matrice sabbioso-ghiaiosa. L'affioramento principale costituisce i rilievi in prossimità della fattoria della Foce (Poggio dei Costoni, dell'Andreana, della Cerchiala, di Poggio Rullo e del Poggio di Tolle) e in località Cerreto in Pianoia, a Nord di Montiechiello.

Su questo materiale, nel poggio di Tolle, sono state scavate molte cavità sfruttate come sepolture dagli Etruschi; le notevoli dimensioni del ciottolame non hanno permesso comunque la realizzazione di grandi camere, come invece è accaduto nelle sabbie gialle addensate.

 

 

Ciottolame poligenico

 

Calcari organogeni ad Amphistegina (Astiano; 2-1 milioni di anni): calcari detritico-organogeni riccamente fossiliferi con "anphistegina".

Su questo materiale sono stati impostati i Centri Storici di Sarteano, e la parte sommitale di Montepulciano (Piazza Grande). L'affioramento sicuramente più importante è quello ad Ovest di Sarteano, in Loc. Solaia e non solo sotto il profilo geologico, ma anche e principalmente sotto quello archeologico, infatti su questo materiale, facilmente scavabile, è stata impostata un'importante necropoli etrusca.

 

 

Calcare organogeno

 

Calcare organogeno fossilifero (Astiano; 2-1 milioni di anni): si tratta di un calcare ceroide a grana saccaroide, molto compatto con grandi fossili tipo "Pecten".

Gli unici affioramenti di cui siamo a conoscenza sono in loc. Bacherina ed a Est di Poggio Rullo, ambedue nel territorio di Chianciano Terme.

Particolare importanza, sotto l'aspetto archeologico, riveste l'affioramento della Bacherina, qui infatti il calcare in esame è stato utilizzato per realizzare le mura di un edificio di età romana repubblicana. Merita attenzione un tipo litologico particolare; si tratta di materiale a granulometria medio-fine depositatosi in ambiente lacustre o lagunare durante il Pliocene superiore, un tempo chiamato nella zona "sasso porco", ma meglio conosciuto come "Pietra Fetida".

Gli aggettivi "porco" e "fetida" sono giustificati dal caratteristico odore bituminoso che questo materiale esala se strofinato, a causa della presenza di sostanze organiche.

La "Pietra Fetida" fu largamente impiegata dagli etruschi per realizzare opere scultoree, anche di grande valore artistico, come numerosi cippi e la famosa "Mater Matuta", ciò grazie alla estrema facilità di lavorazione. Fonti ottocentesche indicano come zona di estrazione della "pietra fetida" quella della "sorgente del T. Astrone", nel territorio di Chianciano; per quanto a tutt'oggi le cave non siano state ancora ritrovate. Tuttavia un'altro affioramento di tale materiale è stato recentemente individuato dagli scriventi nelle miniere di lignite di Pienza, sfruttate per l'estrazione del combustibile durante il periodo bellico ed attualmente abbandonate. È probabile che l'affioramento in esame sia venuto in luce a seguito degli scavi effettuati per la ricerca dei filoni di lignite, ma potrebbe essere stato sfruttato in età ellenistica, quando nella zona di Pienza e S. Quirico è testimoniato un notevole utilizzo di ossuari di pietra fetida.

 

 

Calcare organogeno fossilifero

 

 

E - Formazioni Continentali (Quaternario: da 1 milione di anni all'era attuale):

 

a) travertini
b) depositi alluvionali

 

Travertini: gli affioramenti più importanti sono localizzati nella zona di Sarteano ed in quella di Belverde nel territorio di Cetona, piccole lenti sono presenti in varie località, tutte comunque in stretta relazione con le emergenze delle falde termominerali dei terreni Triassici (Chianciano Terme, S. Albino, Fonte Cornino ecc.). Notevole interesse riveste questa formazione principalmente per la cultura preistorica del grande insediamento di Belvedere, infatti le cavità naturali presenti nel banco travertinoso sono state utilizzate dall'uomo preistorico come ricovero.

Altrettanto note sono la Grotta Lattaia e quella di Costo, che hanno restituito industria litica musteriana e la Grotta dell'Orso di Sarteano.

 

 

Travertino

 

Travertino

 

Depositi alluvionali: costituiti da ciottolame e sabbie con limi ed argille, sono presenti lungo i principali corsi d'acqua, costituiscono la pianura alluvionale della Val di Chiana e dei laghi di Chiusi e di Montepulciano.
 

 

Deposito alluvionali

 

 

Modello di deposito alluvionale  - Valdichiana -

 

 

 


4 Caratteri idrogeologici

I calcari triassici, le sabbie, le ghiaie, i conglomerati e i travertini, nonché i depositi continentali fluvio-lacustri, costituiscono gli acquiferi della zona.
Tra questi il più importante è quello dei calcari triassici, i quali, a causa dell'elevato grado di fessurazione e l'evidente carsismo, sono sede di una falda profonda altamente mineralizzata e termale che risale in superficie attraverso profonde rotture delle rocce (faglie) e alimenta le sorgenti termo-minerali di Chianciano Terme, Sarteano, S. Albino e San Casciano Bagni.
Oneste sorgenti erano conosciute fin dall'epoca etrusca; infatti a Chianciano, in prossimità della sorgente Sillene furono rinvenuti, nel secolo scorso, i resti di statue in bronzo probabilmente riferibili ad un tempio di età etrusca e di recente, vicino alla Sorgente Fucoli, sono venuti alla luce tracce di un altro luogo di culto, di età ellenistica.
Le falde che scaturiscono dagli altri acquiferi (sabbie e ghiaia) sono di piccola entità e sfruttate solo localmente. Nella pianura fluvio-lacustre della Val di Chiana sono presenti falde acquifere, anche profonde e di notevole portata, alcune delle quali però presentano l'inconveniente della elevata salinità, mentre le più superficiali e dolci sono soggette a fenomeni di inquinamento.

 

 

5 - Caratteri climatici

Il clima della zona si identifica nel quadro più ampio della Regione Tirrenica, dove la catena appenninica ostacola l'afflusso di correnti aeree Nord orientali.
La temperatura media annua si mantiene intorno ai 12°-13° C; l'escursione termica diurna è di circa 8°-9° in inverno ed intorno a 11° in estate.
Le precipitazioni medie annue sono di circa 770 mm. con un massimo di piovosità nell'autunno (novembre) ed un minimo principale estivo nel bimestre luglio-agosto. Trattasi in complesso di una situazione climatica particolarmente favorevole alle attività antropiche e non si ha motivo di ritenere che questo abbia forti variazioni negli ultimi 300 anni.
 

 
 

 

 

 
 

 

Torrione dei Poderi della Fuga, della Fattoria Granducale di Abbadia - zona detta Fila -

 

Valdichiana zona del Colmatone - sullo sfondo Bettolle -

 

Biancane nella zona della Riserva Naturale Lucciola Bella