Pieve di Santa Maria

in Pacina

 
     
 

 

Pieve di Santa Maria in Pacina:

posta sul trivio in cui la via Cassia si separa dalla strada romana Siena-Arezzo, che univa le due città transitando per la Val d'Ambra. È l'attuale Pieve a Pacina, presso Castelnuovo Berardenga.

L'architettura romanica delle tre navate che termina con due absidi semicircolari (la terza è andata perduta) non è più visibile, perché ricoperta da strutture barocche.

Se si deve escludere ogni riferimento ai campanili bizantini ravennati, è da ritenere tuttavia tipicamente romanico il campanile cilindrico della Pieve, che ricorda in parte quello della Pieve di S. Vito di Pienza. (Pieve di Corsignano)

 

 

Pieve di S. Maria in Pacina, parte absidale

 

 

Il toponimo Pàcina deriverebbe dall'etrusco "Pacinal", secondo il Pieri, ma potrebbe averci trasmesso il nome del dio etrusco "Pacha" - "Pachna", dio del vino, corrispondente al latino "Baccus", e la Pieve potrebbe essere stata eretta proprio sugli avanzi del tempio pagano del dio "Pacha-Baccus".

In questa Pieve, nel 711, iniziò la secolare controversia tra i vescovi di Arezzo e quelli di Siena, con l'uccisione del giudice longobardo di Siena, Godiberto, da parte degli uomini del seguito del vescovo Luperciano di Arezzo, in visita pastorale a Pieve a Pacina, e con l'espulsione violenta di quel vescovo dalla Pieve, assegnata per un anno ad Adeodato, vecovo di Siena.

 

 

Pieve di S. Maria in Pacina, particolare del campanile