...eh si adesso è dura, adesso è veramente dura..."chi sono", certamente uno che non vede nero nella vita. Di solito - sempre direi - vedo il bicchiere mezzo pieno, a differenza di alcune pagine del mio sito, nere per necessità, io vedo sempre, o quasi sempre, tutto chiaro. Certo ho i miei momenti di sconforto, ma quelli sono dettati dalle mie frequenti incazzature - passeggere fra l'altro - di cui è piena la mia vita.... Sono un ariete e - sempre che i segni contino qualcosa - come tale mi comporto. - impulsivo fino al midollo, riesco a fare cose impensabili per persone che ragionano un tantino - testardo come i muli, sarei capace di rompermi la testa per sostenere tesi che a volte io stesso capisco essere insostenibili - irascibile come le scimmie, mosche sul naso me ne sono posate poche - permaloso il giusto, ma solo da quelle persone cui tengo in modo particolare - antipatico, mi è stato detto anche questo, ma solo in certi frangenti - onesto, troppo onesto (quasi coglione, si direbbe in Toscana) e questo, a volte, mi è costato caro - osservatore, di tutto ciò che mi circonda - diretto, difficilmente non dico quello che penso - concreto, non mi piacciono le mezze misure - leale, non riuscirei mai a tradire la fiducia di nessuno - amante della vita, quella vera, la vita fatta di vita, la vita fatta di aria di sole, come il mio senso di libertà...si, mi ritengo un uomo libero - mi piacciono le strade in salita, non so spiegare bene perché. - e poi per ultimo, ma non ultimo, sono toscano... toscano e toscano senese per di più, e la ritengo una grossa fortuna, tanto grossa che per sapere quanto lo sia bisogna venire in Toscana... anzi, nella provincia di Siena.
Nasco a Bettolle, piccolo paese ai margini della provincia di Siena, nel lontano 1951. Dopo il primo periodo di adattamento... alla vita... mi resi conto di quanto essa fosse unica e irripetibile... insomma, perché non sfruttarla... risultato, la sto ancora sfruttando e, quando mi sarà presentato il conto...beh, potrò sempre dire di averla spesa bene...anzi, più che spesa, oserei dire, assaporata. Dirigo da subito le mie attenzioni verso gli spazi aperti, i colori e i silenzi assordanti della mia terra. La vivo appieno con tutto me stesso. In un certo senso cerco dentro di me quello che i miei occhi vedono...avete mai sentito il profumo dell'acqua? Ma non il profumo dell'acqua piovana che, bagnando l'asfalto, emana quell'odore acre e neppure quello dell'erba bagnata in un giorno d'estate, ma quel profumo forte, che viene da dentro, verso la vita. Verso l'acqua che scorre...a me capita spesso...e allora devo correre...andare verso di essa. Devo sentirmi vivo. Libero. Libero, e con la macchina fotografica in mano.
Dopo esser stato, caldamente, consigliato dal prof di
disegno delle medie a non intraprendere la via dell'istruzione artistica,
approdo da prima a Siena per l'artistico e quindi a Firenze per
l'Accademia... quando si pescano trote, è sempre bene andare controcorrente,
è più producente... insomma, chi era quell'omuncolo, pelato, per potermi
dire cosa dovevo fare del mio futuro?.....e fu così che uscii di casa per
affrontare quella che poi sarebbe stata la mia vita.
Ma - come ogni bella favola - anche quel periodo passò
e, finiti gli studi, mi trovai a dover affrontare realtà diverse...il
disegno, se non si è o tanto bravi o tanto raccomandati, non paga e io tanto
bravo non lo ero e raccomandato meno che mai. Quindi, alla prima occasione
di lavoro, mi lasciai prendere dall'avere qualche soldo in tasca.
Cose che capitano, cose che servono per ripartire.
Dopo un periodo di circa un anno a cercare a destra e a manca, fui assunto da una ditta operante nella distribuzione alimentare...certo non rappresentava il massimo della soddisfazione, ma era pur sempre un lavoro. Perché mi sono ritrovato a fare un lavoro verso cui non ho nessuna attrazione? Il perché mi sembra abbastanza chiaro...sono le necessità a farti scendere ad accettare dei compromessi. La vita - pur rimanendo fermi sulle proprie idee nel modo di viverla e concepirla - a volte capita di dividerla con qualcuno. Un qualcuno che si chiama Lea, la mia compagna da più di 30 anni e Luca, mio figlio.
Questo è quanto...certo, adesso che non ho più 18 anni
e non ho più la vitalità fisica di quell'età, si potrebbe pensare ad un
pantofolamento galoppante. Nulla di più errato, anzi, posso dire che a
questa mia "veneranda" età continuo a scoprire la vita. Ad assaporarla
ancora di più. Ma non perché sento che mi sta sfuggendo di mano ma perché -
per lo stesso motivo per cui riusciamo meglio nell'amore con la persona di
cui conosciamo tutti i più intimi segreti - così è con la vita, con più la
conosciamo e più riusciamo a godere di lei.
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