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Gli abitanti si chiamano: cetonesi.

Cetona

 
 

 

Di Cetona non si hanno notizie certe fino agli inizi del XIII secolo.
E' infatti fra il 1207 e il 1214 che Cetona compare nei documenti come "castello" sotto il potere della famiglia del conte Ildebrandino, ma già allora soggetta alla sovranità politica del Comune di Orvieto.
La storia di Cetona si svolge tutta intorno al conflitto che vide Siena e Orvieto su sponde contrapposte: la spuntarono intorno alla metà del Duecento gli Orvietani, che acquistarono il castello con il cassero e la torre, i diritti giurisdizionali e un complesso di beni, dai figli del conte Bernardino di Ildebrandino.


In seguito, Cetona passò nell'ambito politico del comune di Perugia e dello Stato della Chiesa. Dominata dai Monaldeschi, fu conquistata nel 1418 da Braccio di Montone, che la vendette per la somma di 9.000 fiorini alla Repubblica senese, di cui restò fedelissima alleata fino alla sua caduta. Mario Sforza di Santa Fiora, capo della cavalleria imperiale, espugnò Cetona e la consegnò a Cosimo I de'Medici, il quale, dopo averla elevata a marchesato, la concesse a uno dei suoi generali, Chiappino Vitelli, che trasformò la rocca in abitazione e costruì la grande piazza (oggi Piazza Garibaldi) su cui si affaccia appunto Palazzo Vitelli. Nel 1772 Cetona divenne Comune, prima aggregato a Sarteano fino al 1840, e poi dotato di propria autonomia.

 

 

 

 

Nel territorio di Cetona si trova uno degli insediamenti più antichi del Centro Italia, risalente addirittura a 40.000 anni fa, i cui resti possono essere osservati visitando il suggestivo Parco Archeologico di Belvedere e le 25 grotte preistoriche oggi illuminate con l'energia prodotta da un avveniristico ed ecologico impianto fotovoltaico.
Sulla montagna di Cetona sono state scoperte alcune fra le più antiche testimonianze della frequentazione umana dell'intera Valdichiana.

 

I più antichi terreni del Cetona risalgono a circa 225 milioni di anni fa. L'ambiente era costiero, lagunare, di acque basse. L'ambiente iniziò a mutare circa 80 milioni di anni fa quando si ebbero i primi movimenti legati alla formazione degli Appennini; l'accumulo di detriti portati dai grandi fiumi provenienti dalla catena alpina (30 milioni di anni) e l'importante fase tettonica (10 milioni di anni) che provocò l'emersione degli Appennini e l'innalzamento del Cetona, mutarono profondamente la morfologia del fondo marino.


Circa 3 milioni di anni fa (Pliocene) il Monte Cetona era un'isola circondata dalle acque e separata dall'Appennino dalla depressione dell'odierna Valdichiana. Il clima era temperato caldo ed il monte ricoperto da una fitta vegetazione. Poi le acque si ritirarono gradualmente e la successione degli eventi geologici e climatici portò ad un ambiente simile a quello attuale. In questa fase inizia, sul fianco orientale del monte, la formazione di estese placche di travertino che frantumandosi hanno causato il crollo e l'accumulo di enormi blocchi di roccia originando ripari e cunicoli che nel loro insieme formano un complesso di gallerie e di sale sotterranee frequentate dall'uomo nelle varie epoche preistoriche.

 

La ricerca archeologica nel territorio ha avuto inizio nei primi anni di questo secolo ad opera della Soprintendenza alle Antichità d'Etruria affidate all'archeologo perugino Umberto Calzoni.
Il Calzoni ha scavato e segnalato, tra il 1927 ed il 1941, una ventina di cavità. Con la scomparsa del Calzoni cessa l'attenzione per il monte Cetona, per molti anni l'aria di Belvedere è stata oggetto di prolungate ricerche di clandestini che hanno provocato danni irreparabili. L'Università di Siena e la Soprintendenza Archeologica per la Toscana hanno ripreso gli scavi a partire dal 1984. Sono stati scoperti nuovi stanziamenti all'aperto o in ripari sotto roccia. I materiali provenienti dagli scavi recenti, insieme ad alcuni reperti di vecchie collezioni, sono visibili presso il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona.

 

 
 
 
 

Cetona oggi

Cetona, posta alle pendici del monte omonimo, presenta il fascino del tipico impianto urbanistico medioevale.
L'impatto da qualsiasi parte si provenga, è quello di un cono le cui pareti sono rappresentate dalle case addossate le une alle altre, al cui vertice pini e cipressi fanno da corona alla splendida rocca.
Fino alla metà di questo secolo nel Comune di Cetona fiorivano diverse aziende artigiane che avevano reso la zona economicamente attiva: famose le sue botteghe di armaioli i cui lavori riscuotevano un reale successo. Fiorente l'agricoltura, sulla quale si basa, ma sarebbe meglio dire si basava, prevalentemente l'economia del paese.
Alla fine degli anni Sessanta Cetona viene "scoperta" da personalità del mondo artistico, politico e industriale ed eletta a residenza di vip che acquistano terreni e ville, ristrutturando casolari e poderi. Ma la gente di Cetona è gente semplice, che riesce a restare fedele alle sue radici e alle sue tradizioni.

E anche se la "Vecchiaccia", un melodramma carnascialesco in costume che veniva un tempo eseguito da attori e coro scelti fra la popolazione, è andato oggi perduto, si accende ora l'estate cetonese con mostre, rappresentazioni teatrali e musica classica.

 

Per visitare il sito ufficiale del Comune di Cetona: www.comune.cetona.siena.it

 

 
 
 
 

Cetona

Pictures

   
 
 
 

 
 

Cetona

 
 
 
 

 
 

Cetona, Piazza Garibaldi

Cetona, scorcio del centro storico

 
 
 
 

 
 

Cetona, scorcio del centro storico

Cetona, scorcio del centro storico

 
 
 
 

 
 

Cetona, scorcio del centro storico

Cetona

 
 
 
 

 
 

Cetona, scorcio del centro storico

Cetona, scorcio del centro storico