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Asciano - Cortona |
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Da Asciano, la Via Lauretana, volgeva in direzione del Castello di Serre deviando, nelle sue vicinanze, verso Poggio Pinci e il Castello di Montalceto.
[Dal Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) Montalceto, Monte Alceto
Denominazione: Montalceto, Monte Alceto
MONTALCETO, o MONTE ALCETO, ( Mons Jlicetus ) nella Valle dell'Ombrone senese. - Castello diruto, di cui resta in piedi la torre sulla cima di un monte omonimo che stà a levante grecale della Terra di Asciano, nella cui Comunità e Giurisdizione è compresa la parrocchia de'SS Alberto e Sabino a Montalceto, piviere di S. Lorenzo alle Serre, Diocesi d'Arezzo, Compartimento di Siena. Il poggio di Montalceto, osservato dalla sommità della torre posta sul dorso di lui si alza 853 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo. - Esso fa parte della piccola giogana che separa la valle dell'Ombrone da quella della Chiana; ed è in mezzo alla foce di Montalceto, donde passa la strada Regia Lauretana che da Siena per Asciano varca il monte e scende poi per Asinalunga in Val di Chiana. Il trovarsi tuttora la parte superiore del poggio di Montalceto vestita di querci, di aceri, e soprattutto di lecci, fa maggiormente credere che da queste ultime piante il monte prendesse il nome. Montalceto però è più noto per le sue acque termali, le quali scaturiscono dal fianco occidentale del suo poggio, circa due terzi di miglio distanti dalla sommità.]
Il Castello di Montalceto nel
corso del XIII secolo, passò sotto il diretto controllo della Repubblica
di Siena che nel 1274 ne decretò la distruzione, essendo divenuto
rifugio di fuoriusciti ribelli. Alla fine del XIV secolo fu
presentata una petizione al concistoro di Siena per la costruzione di
una torre di avvistamento sul colle dove precedentemente si collocava la
struttura fortificata, oramai rovinata. L'attuale podere La Violante, nelle fonti sei-settecentesche viene riportata con funzione di osteria lungo la strada per la Valdichiana e, successivamente, come osteria vecchia in contrapposizione con l'osteria nuova in corte di S. Gimignanello.
Superato il passaggio di Montalceto, la strada Lauretana dirigeva verso Collalto, costeggiando prima Montecalvoli e poi il borgo Casabianca. Nella zona più alta della dorsale collinare di Collalto la strada Lauretana si divideva - come attualmente - in tre principali itinerari per raggiungere la valle nei pressi dell'Amorosa.
L'itinerario 1 scendeva da Collalto (dopo aver superato innumerevoli e scoscese curve) alla pianura della Valdichiana, passando per Costallaia, Rigaiolo e quindi l'albergo dell'Amorosa. Nei pressi del borgo di Rigaiolo si trova la chiesa della Madonna del Gallo, risalente al 1651. Struttura a forma di croce greca rimasta incompiuta; attualmente quasi completamente distrutta, al suo interno rimangono tracce di un affresco raffigurante una Madonna con Bambino.
L'itinerario 2 deviava per Scrofiano costeggiandone l'abitato e, giunto a valle, si dirigeva verso Pieve Sinalunga percorrendo la via Consolare Cassia, toccando la Pieve di San Pietro ad Mensulas, la chiesetta del Serraglio (struttura con portico che rimanda alla primitiva funzione di cappella viaria) e infine l'Amorosa.
L'itinerario 3 percorreva longitudinalmente verso nord-ovest la dorsale collinare per scendere poi al Castello di Farnetella e da li ritornava verso Scrofiano e Sinalunga per ricongiungersi ai piedi della Fattoria dell'Amorosa. - Anche se sono più propenso a credere che questa deviazione fosse più appetibile per una via di pellegrinaggio verso il Santuario delle Vertighe. Per logica, percorrendo quella strada, sarebbero scesi, attraversando Farnetella, a Rigomagno per salire poi a Lucignano e quindi raggiungere Monte San Savino e le Vertighe - .
I pellegrini della Via Lauretana sono arrivati all'albergo Fattoria dell'Amorosa dove possono riposare e pregare. All'interno della fattoria si trova la cappella di Santa Maria Assunta la cui facciata seicentesca è ricca di decorazioni. L'interno, a unica navata, conserva alcune opere: Madonna col Bambino, San Giovannino e i Santi Caterina, Bernardino e Francesco di Francesco Rustici (XVII secolo), Madonna col Bambino di Lorenzo Feliciati (seconda metà del XVIII secolo, oggetto di profonda devozione) e un' affresco di un artista ignoto raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra le Sante Maria Maddalena e Caterina da Siena (prima metà del XVI secolo).
Lungo la Lauretana tra il borgo di Rigaiolo e il bivio per la Fattoria dell'Amorosa sono degne di nota due immagini raffiguranti la Madonna con Bambino visibili in un affresco del vicino podere Albergo e in una formella di ceramica posizionata sulla facciata del podere Osteria. Poco distante si trova Villa Petriolo che conserva al suo interno una cappella con una scultura della Madonna di Loreto.
Superata Villa Petriolo la Via Lauretana si dirigeva in direzione di Turrita Senensis (Torrita di Siena) e dopo l'attuale Guardavalle incontrava la Chiesa della Madonna dell'Olivo. Chiesa edificata nel 1425 smantellando l'antica pieve di San Costanzo a Scannello. Agli inizi del '700 venne restaurata per ospitare una Madonna in terracotta invetriata precedentemente ubicata sopra la porta di un'oliviera. All'interno un affresco con un'immagine della Madonna di Loreto di epoca tardo rinascimentale. Altro luogo importante del percorso di pellegrinaggio è la Chiesa della Compagnia di Santa Croce, edificata nel 1642. Nell'altare di sinistra si può ammirare una scultura della Madonna di Loreto e, lungo le mura di Torrita, si trova un'altra Cappella viaria Quattrocentesca dedicata alla Madonna delle Nevi.
La strada proseguiva poi, presumibilmente, in direzione di Abbadia di Montepulciano, Gracciano e Stazione di Montepulciano dove, situata lungo l'antica Via Lauretana, incrociava la Chiesa Della Maestà del Ponte risalente al 1616.
Precedentemente esisteva un'edicola con l'immagine della Madonna del Salarco (nei confini parrocchiali di Gracciano), venerata dalla popolazione nei pressi del ponte sulla Chiana e vicino all'attraversamento del torrente Salarco. Nel 1551 fu necessario demolire il tabernacolo contenente l'immagine sacra per iniziare lo scavo del Canale Maestro della Chiana, che fu prolungato fino al Lago di Montepulciano per bonificare la zona. Gli abitanti di Gracciano decisero così di costruire una chiesa, con la raccolta di numerose elemosine, ricollocando sopra al nuovo altare l'immagine dell'edicola abbattuta, la Maestà del Ponte.
La Via Lauretana senese continua verso la parte bassa della Valdichiana, quell'ampia zona cioè che fino a qualche secolo fa era sommersa dalle acque del fiume Clanis. Dopo una ripida salita, la Lauretana giunge al borgo medievale di Valiano, fondato in epoca romana dalla Gens Valia. Il castello, appartenuto dal XII secolo ai Marchesi Bourbon del Monte Santa Maria, passò nel 1357 ai Del Pecora di Montepulciano con l'aiuto di Perugia; estintasi la Signoria poliziana, nel 1427 il popolo di Valiano ottenne da Firenze che il borgo fosse riconosciuto libero Comune e lo rimase fino al 1774, quando fu annesso a quello di Montepulciano. Il lungo ponte in legno, segnalato anche nel disegno della Valdichiana del 1503 di Leonardo da Vinci, permetteva ai pellegrini lauretani di varcare lo specchio d'acqua e di giungere alla località di Valiano. Secondo Savelli, il ponte sarebbe raffigurato anche nello sfondo paesaggistico del Sogno del Cavaliere di Raffaello, il quale avrebbe voluto dare così un'altra intima dimostrazione della sua devozione alla Madonna di Loreto.
Ripreso il cammino, più avanti, oltrepassato il confine provinciale senese-aretino inizia il territorio dell'antica Lucumonia di Cortona. Il percorso Lauretano dopo Cortona entra in territorio Umbro e, lambendo il lago Trasimeno arriva a Perugia per poi proseguire verso Foligno. Qui i pellegrini toscani e quelli locali incontrano gli altri provenienti da Roma che, percorsa la Flaminia, avrebbero continuato il percorso insieme valicando l'Appennino: Passo di Colfiorito, Valle del Chienti, Serravalle, Muccia, Polverina, Belforte, Tolentino, Sforzacosta, Macerata, Recanati e infine Loreto. La meta era raggiunta.
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Estratto da:Lauretana Strada di Artisti Mercanti Pellegrini 2017 - Amministrazione Comunale di Asciano |
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