Gli abitanti si chiamano: casolesi. |
Casole d'Elsa |
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Numerosissimi ritrovamenti, avvenuti soprattutto nell'area compresa tra Gracciano, Casole, Mensano e Monteriggioni, attestano un'assai consistente presenza umana nel territorio fin dalla preistoria, ma soprattutto durante tutto l'arco del periodo etrusco ed in epoca romana, fatto oltretutto ampiamente confermato dalla toponomastica. La facies culturale dimostra che la zona ricadeva sotto il dominio di Volterra, dipendenza del resto confermata dalla delimitazione diocesana medioevale. Appare ormai certo che la zona fu interessata dalla viabilità che da Volterra, risalendo la valle dell'Elsa per poi scendere a Rosia, conduceva ad Arezzo, Chiusi ed alla Toscana meridionale. Il territorio di Casole occupa non solo la parte iniziale della valle dell'Elsa - che pure nasce nel comune di Sovicille -, spingendosi fino alla Montagnola (Pietralata, Marmoraia), ma nel suo lembo meridionale sconfina, declinando, in val di Merse (Cotorniano), mentre a ovest di Mensano (Monteguidi) si estende anche nella valle della Cecina, che per un certo tratto rappresenta il confine comunale. Nella seconda metà del Cinquecento, nel quadro organizzativo dello Stato di Siena, troviamo Casole sede di un capitanato che, rispetto alla attuale estensione comunale, comprendeva in più Pernina e Radi, ora nel comune di Sovicille, e Belforte e Radicondoli, ora compresi nel comune di cui quest'ultima località è capoluogo. |
Casole
d'Elsa, il castello destinato a sopravanzare tutti gli altri, è
ricordato fin dall'inizio dell'XI secolo come importante fortificazione
dei vescovi di Volterra. Doveva sorgere presso la pieve, probabilmente
in corrispondenza dell'attuale cassero (ora Palazzo comunale) che fu
riedificato dai senesi intorno al 1360, sotto la direzione di Francesco
di Vannuccio, nelle forme tipiche dell'architettura militare di Siena e
del suo territorio.
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Il Palio di Casole; sull'origine di questa manifestazione le notizie sono incerte. Nello Statuto del Comune, compilato nel 1662 su un originale del 1492, non compaiono note sul Palio, come anche nei documenti che vanno dal 1555 agli inizi dell'800. La corsa, con tutta probabilità, non era altro che una gara giocata tra le fattorie della zona e solo in tempi più recenti la festa contadina si è trasformata in celebrazione. Il Palio, ripristinato nella forma attuale nel 1976, fu corso in quell'anno a Loreto, in una pista diversa da quella attuale. Non avendo notizie certe sul numero di palii corsi in precedenza, quello del 76 fu considerato il centounesimo, e da allora è ripresa la numerazione. Il Palio viene corso la seconda domenica di luglio in onore di Sant'Isidoro, protettore degli agricoltori, venerato a Casole fin dal '600. Unica corsa 'alla lunga' rimasta nei dintorni di Siena, si disputa sullo stradone che fiancheggia il paese per circa un chilometro di salita, fino alle vicinanze della Chiesa di San Niccolo. Le contrade sono sei: Cavallano, Rivellino, Pievalle, Casole Campagna, il Merlo e Monteguidi. Nel pomeriggio del sabato che precede la corsa si disputano le batterie di qualificazione; i cavalli vincenti, già abbinati a un fantino, vengono sorteggiati tra le contrade. La domenica successiva è il giorno della festa, alla quale sono collegate manifestazioni culturali, mostre e fiere con gran finale pirotecnico.
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Casole d'Elsa Pictures |
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Casole d'Elsa, un panorama del borgo |
Casole d'Elsa, uno scorcio del borgo |
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Casole d'Elsa, uno scorcio del borgo |
Casole d'Elsa, una delle torri circolari |
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Casole d'Elsa, la Collegiata di Santa Maria Assunta |
Casole d'Elsa, facciata del Palazzo Pretorio |
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Casole d'Elsa, la Rocca sede municipale |
Casole d'Elsa, la Rocca interno |
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Casole d'Elsa |
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