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Gli abitanti si chiamano: chiusdinesi.

Chiusdino

 
 

 

Il comune di Chiusdino occupa una parte dell'alta valle del fiume Merse e quasi per intero il bacino del suo affluente Feccia, collocandosi a sud della Montagnola e a sud-est delle Colline Metallifere. Fatta eccezione per la zona di Pentolina, il territorio di Chiusdino appartenne fin dall'epoca etrusca a Volterra ed ancora nel Medioevo era compreso nella diocesi ecclesiastica di questa città. La zona era, tra l'altro, interessata dallo sfruttamento dei giacimenti di minerali, soprattutto argentiferi che, ancora nel Basso Medioevo, erano oggetto di contesa tra Volterra e Siena. All'organizzazione territoriale dell'epoca romana richiamano le pievi di Chiusdino, di Luriano, di Monti, di Sorciano e di Pentolina - quest'ultima in diocesi senese - che, purtroppo, non conservano oggi apprezzabili resti di architettura romanica.

In epoca feudale ebbero in questa zona ampi possessi i vescovi di Volterra cui appartenne lo stesso Chiusdino, ma anche feudatari laici molto potenti, come i conti di Frosini, un ramo dei Della Gherardesca che in questa località ebbero il loro maggior punto di forza e che possedettero anche Montalcinello e Miranduolo, oltre ad aver fondato l'Abbazia di Serena.

 

 

 

 

Assai poche e incerte sono le notizie sulle origini, difficilmente databili, del castello di Chiusdino. Non ci sono prove sulla sua esistenza prima del XII secolo, anche se probabilmente le sue origini risalgono a cinque o sei secoli prima. Nel XII secolo Chiusdino ha nome e forma di castello, e da questo momento in poi i Conti di Frosini, i Vescovi di Volterra e il Comune di Siena cercheranno di prenderne possesso per avere il controllo sulla Val di Merse. Nel 1137 il vescovo di Siena Ranieri, tra i primi artefici dell'espansione territoriale della città, riuscì ad acquistare alcuni beni nel castello. Fu basandosi su questi diritti che all'inizio del Duecento Siena riuscì a ottenere la supremazia su Chiusdino e a consolidarla negli anni successivi. Infatti nel 1215 Chiusdino fu posta sotto la Signoria della Repubblica di Siena ma solo nel 1361 il Consiglio dei Dodici di Siena riconobbe ufficialmente l'annessione del Comune e ne obbligò gli abitanti al pagamento di un tributo annuo di 100 fiorini, oltre a sostenere le spese per la fabbricazione di un Palio da inviare a Siena per l'Assunta, come era consuetudine che le terre assoggettate dovessero fare. Il paese aveva raggiunto già in quel periodo l'aspetto attuale: a chi, lungo la Via Maremmana, si portava da Roma a Siena, Chiusdino appariva come un castello fortificato di forma triangolare, il cui accesso era consentito da tre porte: la cosiddetta “Porta”, l'unica rimasta, che guardava la strada per Siena, la “Porta Piana”, verso Montieri, e la “Porta al Poggio”, verso la Val di Merse.

 

Nel territorio di Chiusdino altri castelli raggiunsero importanza notevole. Tra questi il Castello di Frosini che dette il nome ad un ramo dei Della Gherardesca, legati da vincoli di fedeltà ai vescovi di Volterra e con questi coinvolti nel processo di espansione del comune di Siena. Già nel 1181 il castello dovette giurare fedeltà a Siena e gli obblighi si fecero sempre più pressanti, anche se, per tutto il Duecento, il vescovo volterrano mantenne nominalmente il potere politico e amministrativo su Frosini. A ciò si deve aggiungere il controllo sui beni del castello da parte dei monaci di San Galgano, tanto che all'inizio del Cinquecento era ormai completamente in possesso dei commendatari dell'abbazia. Attualmente nel complesso, frutto di vari rifacimenti successivi, spicca ancora la poderosa massa del castello medioevale. Ai piedi di questo, lo Spedale di Frosini, la cui aula si presenta attualmente nelle forme di una piccola chiesa romanica ad unica navata conclusa da un'abside semicircolare, coronata all'esterno da un giro di archetti pensili. La presenza dell'ospizio medioevale è giustificata dalla "via massetana", che da Siena porta a Massa Marittima e all'importante zona delle Colline Metallifere.

 

 
 
 
 

 

San Galgano

San Galgano:nato nel 1148 da Guido Guidotti, il giovane Galgano si abbandonò presto ai piaceri della vita, ma nel 1178 cambiò radicalmente la propria condotta, ritirandosi in preghiera e in penitenza sul colle di Monte Siepi. Si narra che nel dicembre del 1180, alla vigilia di Natale, indossato il saio del penitente, affondò la sua spada di cavaliere nelle fenditure di una roccia a simboleggiare, con il manico rimasto in superficie, la croce, in segno di fede e come pubblico rifiuto di ogni forma di violenza. Morì nel 1181 a Monte Siepi e fu canonizzato nel 1185. Fu questo l'anno in cui ebbe inizio la costruzione della chiesa romanica di Monte Siepi, all'interno della quale ancora oggi è visibile la cosiddetta 'spada nella roccia'. La chiesa è un originale esempio di architettura romanica di ispirazione classica, a piano circolare con cupola a cerchi concentrici. Nell'annessa cappella sono visibili affreschi di Ambrogio Lorenzetti.

L'Abbazia di San Galgano costruita tra il 1224 e il 1288, sorge invece a valle di Monte Siepi. Nel XII secolo l'abbazia, affiliata all'Ordine cistercense, conobbe il periodo di massimo splendore: i possessi erano vastissimi, anche a seguito delle opere di bonifica, e i suoi monaci erano medici, notai, giudici, architetti del Duomo di Siena, sicché influenzarono non poco l'architettura medioevale di quella città. Non di rado essi appaiono arbitri nelle liti tra il comune di Siena e il vescovo di Volterra, come pure "camarlinghi della Biccherna", cioè responsabili delle finanze dello Stato senese. La Chiesa abbaziale di San Galgano è da considerarsi tra le principali realizzazioni dell'Ordine cistercense in Italia. Costruita nel terzo decennio del XIII secolo, ha stretti collegamenti stilistici con le abbazie di Fossanova e di Casamari, che la precedettero di poco nel tempo, e ripete perciò i canoni più puri dell'architettura cistercense francese.

Abbandonata alla fine del Quattrocento dopo aver subito vari saccheggi da compagnie di ventura, l'Abbazia di San Galgano cominciò a rovinare nel Settecento e i suoi mattoni furono usati come materiale edilizio. Soltanto alla fine dell'Ottocento la chiesa fu restaurata, consolidando semplicemente le strutture superstiti, oggi si presenta come un suggestivo rudere nella campagna di Chiusdino con un tappeto in parte erboso per pavimento e la volta del cielo al posto delle volte in muratura.

Per visitare il sito ufficiale del Comune di Chiusdino: www.comune.chiusdino.siena.it

 

 
 
 
 

Chiusdino

Pictures

   
 
 
 

 
 

Chiusdino, un panorama del Borgo


 
 

 
 

Chiusdino, uno scorcio del Borgo

Chiusdino, la porta di nord-est

 
 
 
 

 
 

Chiusdino, Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiusdino, uno scorcio del Borgo

 
 
 
 

 
 

Chiusdino, uno scorcio del Borgo

Chiusdino, uno scorcio del Borgo

 
 
 
 

 
 

Chiusdino, Abbazia di San Galgano