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Cavallucci, la storia Questi biscotti, sgraziati nell’aspetto ma stupefacenti nel sapore, hanno delle radici molto lontane e sono frutto di una commistione tra gli ingredienti della tradizione e le spezie che le carovane portavano in Toscana da est.
I cavalli a Siena non sono famosi solo per il Palio. Dall’aspetto non certo accattivante ma dal sapore sorprendente, i Cavallucci di Siena sono i dolci tipici della tradizione culinaria della città toscana. La ricetta viene tramandata da centinaia di anni ed arrivata ai giorni d’oggi quasi inalterata. La caratteristica forma irregolare è dovuta, per l’appunto, alle produzione manuale rimasta immutata nei secoli. Il bianco della crosta superficiale nasconde una consistenza medio-dura che negli anni è andata migliorando a discapito della ricetta originale. Il sapore, però, è rimasto praticamente il medesimo, con un forte richiamo al gusto di noci, canditi e spezie come l’anice. La ricchezza degli ingredienti richiama una Siena trecentesca nel pieno della sua potenza commerciale in cui si potevano trovare spezie come la cannella, il coriandolo, la noce moscata, e i canditi come cedro e arancia. Tutti questi elementi sono utilizzati nelle molte varianti della ricetta originaria che si possono trovare in giro per Siena e, sconfinando dalla città medievale, nel comune di Massa Marittima, in provincia di Grosseto.
In origine erano i
“Berriguocoli” Nel 1515, per l’esattezza, in occasione della festività del Concistoro di Siena per la prima volta vennero distribuiti alla popolazione panpepato e dei biscotti, i “Berriguocoli”, che stando alle descrizioni erano del tutto simili ai Cavallucci. Questo, però, non è l’unico nome con il quale sono conosciuti i Cavallucci. Nel Medioevo, Siena espanse il suo territorio arrivando a dominare anche l’alta Maremma dove insieme alle leggi del comune esportò anche i propri dolci. A Massa Marittima, tra le città più importanti della zona, si diffuse la produzione dei Cavallucci che però assunsero un nome diverso: “Morsetti”.
Il modo migliore per gustare questi dolci senesi è inzupparli in un bicchiere di vinsanto, che più di ogni altra cosa è in grado di esaltarne il sapore. Le attuali ricette, che rispetto al passato garantiscono maggiore morbidezza, si basano essenzialmente su questi ingredienti: farina, zucchero, noci sgusciate, canditi, e spezie come cannella, anice e noce moscata. Il risultato è un dolce tanto brutto fuori quanto buono dentro.
Ricetta dell'Artusi
"Con
questa ricetta intendo indicarvi il modo di poterli imitare, ma non di
farli del tutto precisi perché se nel sapore all'incirca ci siamo, la
manipolazione lascia a desiderare, ed è cosa naturale. Dove si lavora in
grande e con processi che sono un segreto ai profani, l'imitazione
zoppica sempre".
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